Buiomega71 • 9/12/16 10:52
Consigliere - 27174 interventiSimpatico, divertente, caruccio, anche se la patina di dejà vù e difficile da digerire
Wirkola gira bene (e questo fà sì che il filmetto risulti godibile anche visualmente-bellissime le location nature invernali norvegesi, per dire-) e si dimostra un vero fan dell'horror (non solo per la maglietta di
Splatters indossata dal ciccione-cinefilo o per i giochetti referenziali alla
Scream-si cita
Venerdì 13 i due
Evil Dead e
Pesce D'aprile, anche se la squinzia sbaglia l'anno di produzione dicendo che e del 1984-), citando il citabile possibile: oltre ai nazi revenant di Wiederhorn e di Rollin (o il fumetto presente in un volume di
Zio Tibia, edito da Mondadori nei primi anni '70,
Esercito di morti in Marcia) và giù di Raimi, Jackson, Spielberg ( i racconti simil Quint dello
Lo Squalo), Verbinski (l'oro de
La maledizione della prima luna), l'Hitchcock degli
Uccelli (momento tra il geniale e il demenziale, con la tipa sull'albero alle prese con un corvaccio incazzoso e il suo nido), il Romero della
Notte (l'assedio alla baita), il Dario Argento di
Inferno (vedere come uno dei zombi nazi tiene la faccia del ciccione cinefilo che lo ghermische dalla finestra, nello stesso modo in cui gli artigli della mani dei sicari della Mater Tenebrarum tenevano quella di Irene Miracle, prima di decapitarla con il pezzo di finestra rotta)
Wirkola deve essersi ben pastrugnato con gli splatteroni raiminiani e jacksoniani e studiati a memoria (forse troppo)
Notevole l'incipit notturno con il pezzo di Beethoven e alcune idee non male (il covo dei nazi, l'oro ambito e nascosto) e il comandante Herzog ha un carisma necroforo davvero notevole
Poi, dopo una prima parte dove poco succede ma che ho preferito per attesa e senso di minaccia incombente, Wirkola si scatena nella splatterfeast da cartoon, tra intestini che schizzano (usati come corde o che si attorcigliano agli alberi), arti che volano, cervelli sparpagliati, teste che si spappolano, corpi strappati, motoseghe all'opera, autoamputazioni, cauterizzazioni, schizzi, imbrattamenti e bagni ematici-non solo-, infilzamenti, enucleazioni e macelleria alla Tex Avery)
Non che impazzisca per questo genere di film un pò da deriva "tromesca", ma qualche momento e davvero divertente e sbotta nella risata liberatoria (la testa del soldato nazi usata come fosse un pallone, la falce e il martello, il soldato zombi sulla motoslitta che piglia in pieno il ramo di una pianta, la molotov lanciata alla c di cane dal mentacatto che dà fuoco alla baita, se sei uno zombi nazi marciscente che mi aggredisce ti mordo prima io e faccio prima), altri sono dementificio puro (i due idioti richiamano i nazi zombi a suon di pentole e mestoli e chiamandoli "frocetti", per poi preoccuparsi se si sono offesi, l'inutile scena di sesso tra il ciccione cinefilo e la ragazza al cesso, e il bagno nella merda di quest'ultima, che manco il
GianBurrasca di Alvaro Vitali)
Tamarrate inevitabili (la motoslitta, Vegard novello Ash, la mitragliatrice) e pagliacciate come se piovesse (ma era da metterlo in conto)
Di contro, Wirkola , azzecca alcuni momenti cattivi e feroci che centrano il bersaglio (Liv che vede i nazi zombi pasteggiare con le sue interiora, la ragazza uccisa per sbaglio dal suo fidanzato, Sara che si rompe la gamba cadendo nell'incipit) e altri trasmettono un filo d'angoscia (Hanna sotto la neve, le SS che sbucano dal manto nevoso e resurrezioni che nonfinisconopiù)
Forse gli zombi più stupidi mai visti in un film (che contrastano con la figura possente e malvagia del comandante Herzog), messi lì come birilli da fare a pezzi (che hanno la visuale simil
Baby Killer, si muovono veloci come vampiri e ruggiscono che manco
L'ultimo squalo, scelta quanto mai discutibile)
SFX mediocri (il make up degli zombi nazi non e il massimo), cartooneschi e , a volte, annacquati dalla CG
Comunque non ci si annoia (anche se l'atmosfera innevata sà di fritto) e il finale con l'unico sopravvissuto (braccio amputato), la scatola dei preziosi, la macchina e la monetina, e ben strutturato visivamente.
Nulla di nuovo dai fiordi, ma la passione c'è e il ludibrio non manca, per tornare ai fasti ottantiani di certo cinema demenzial-gory
Da sturbo Evy Kasseth Røsten, norvegesina davvero notevole e arrapante (a lei spetta la fine peggiore)
Non si può fare uno scherzo senza che ci sia dentro piscio, sperma e merda
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