Buiomega71 • 7/01/25 10:18
Consigliere - 27409 interventi Hammer house of horrorIn casa Hammer si tira in ballo la stregoneria, e bisogna dire che la strega di Kay Walsh è tra le più affascinanti e bizzarre mai portare sullo schermo: sputacchia, sproloquia in latino, veste panni medievali, indossa appariscenti zeppe rosse, cerca l'immortalità e invoca il maligno con parsimonia quasi filosofica.
Così come come il sabba, tra i più deliranti e frenetici mai girati per un "witch movie", orgiastica sarabanda quasi coprofaga che sta tra Alberto Cavallone, Renato Polselli e ritualità pagane pre
Wicker man, con adepti invasati che si rotolano a terra, tra convusioni, abbracci lascivi, danze scoordinate e febbrili, in un ritorno primordiale e ancestrale della magia nera.
Per il resto il film si trascina sonnacchioso e poco coinvolgente, seguendo la quotidianità della maestrina di campagna della Fontaine, spezzata dalla bellezza virginale della Boulting (con la fissa per le bamboline simil Barbie), del gatto
Cagliostro e un'atmosfera di minaccia settaria che alleggia per tutta la pellicola.
Ma la regia di Frankel è piatta e senza particolari guizzi, dove quà e là ci mette dei segnali disturbanti (il macellaio sorridente che scuoia a mani nude un coniglio davanti alla Fontaine, il pupazzetto alla Ken, trovato sul ramo di un'albero, decapitato e ridotto a punta spilli) e nemmeno la sceneggiatura dell'autore di
Quatermass riesce a sfruttare appieno la componente complottistico/maligna (se non per gli ultimi minuti del delirio stregonesco).
Imbarazzante l'happy end, pagliaccesco l'intro in un Africa farlocca riscostruita in studio, con uno stregone che sembra uscito da
Zulù.
Irrimediabilmente datato e poco incisivo (se paragonato, ad esempio, alla
Notte delle streghe), se non fosse per quel sabba così folle e per la magnificenza ipnotica dell'algida "stregonessa" di Kay Walsh.
Titolo italiano quanto mai inappropiato.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/01/23
Ciavazzaro, Von Leppe
Buiomega71
Marcel M.J. Davinotti jr.