Super tanker - Film (2011)

Uno dei più coraggiosi film catastrofici che sia dato ricordare, nel quale un elicottero che volutamente centra un missile a testata nucleare a venti metri dalla nave che trasporta l'ordigno più pericoloso mai sperimentato sulla Terra scatena un'esplosione che non scalfisce nessuno. Ma è solo la ciliegina sulla torta di un film che fin dalla primissima scena mette in mostra un insitito, ingiustificato, agghiacciante abuso di computergrafica. 1965: un meteorite apparentemente di cartone si abbatte sull'Alaska esplodendo in un tripudio di luci che a vederle c'è da chiedersi perché non partire direttamente con le scene al presente facendo dire a qualcuno:...Leggi tutto "Nel 1965 qui precipitò un meteorite...". Ad ogni modo dallo spazio è giunto un materiale sconosciuto chiamato Ice-10 che gli americani han subito seppellito lì durante la Guerra Fredda e che ora han deciso, data la clamorosa pericolosità (può sterminare in un secondo l'intera umanità), di smantellare in qualche modo. Per farlo richiamano dalla CIA lo specialista Robert Jordan (Cross), il quale escogita di inabissarlo nella Fosse delle Marianne per annullarne ogni effetto. Carica le fiale con l'Ice-10 su una gigantesca petroliera (il super tanker del titolo) in partenza dal Nordamerica, ma già qualche minuto dopo aver mollato gli ormeggi arriva un'onda enorme che sfascia mezza nave e genera i primi danni al pericolosissimo materiale. Quando si dice la sfiga... Capire davvero cosa stia succedendo è un'impresa; si nota però che dall'alto della petroliera - quando i nostri tentano di abbassare la pressione del bussolotto contenitivo - si libera una nube di fumo nella quale precipitano gli elicotteri che astutamente ci stavano volando dentro. Un tipo di inconveniente che si ripeterà, con una seconda nube che inghiottirà un aereo di passaggio prima e si abbatterà su Honolulu poi causando danni indicibili (nel senso che è meglio non parlarne, considerata la realizzazione). Intanto da terra Jordan convoca un esperto di "contenimento" che già in passato aveva avuto sospette responsabilità per un incidente in una centrale nucleare dandosi poi all'alcol: valutato come buono il curriculum viene individuato come tecnico ideale per mantenere stabile l'ordigno in attesa di arrivare alle Marianne. Lo specialista porta con sé la sua ex - che di fronte alla necessità di salvare il mondo sorvola sugli evidenti rapporti burrascosi con lui - e un orientale che pare un mezzo scemo (si esalta, fa i pugnetti sgihgnazzando, dice "Viva l'America") ma che invece è naturalmente il solito hacker infallibile. E così l'avventura si sposta sulla nave, dove ne accadranno di tutti i colori (chi morirà senza un chiaro motivo, col medico di bordo che al momento del bisogno non si trova mai, chi non perderà occasione per attaccar briga per ogni cretineria...) in uno sciorinare di dettagli tecnici che renderanno ancor più oscura una storia del tutto senza senso. O meglio, l'idea c'era anche, ma viene sviluppata in modo talmente caotico (anche dal punto di vista del montaggio), con un tale spreco di dialoghi improbabili e assurdità assortite, che è difficile credere che chi l'ha scritta non se ne sia accorto. Detto di un finale che oltrepassa ogni sorta di follia, è tale la sciatteria generale, con personaggi di raro squallore (si salva Cross, più per meriti personali) da non potersi proprio appassionare, anche perché ogni tensione viene poco sapientemente azzerata e buona parte delle spiegazioni sono solo un concentrato di termini tecnici astrusi. Persino la resa in CG delle navi in mare aperto (sembrano traslucide) lascia allibiti. Tra i catastrofici più catastrofici d'ogni tempo!

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