Prigioniera di un segreto - Film (1942)

Discreto film di Cukor, che ricorda Quarto potere nella struttura narrativa (uscito nel 1941), e che riesce ad avvincere lo spettatore in buona misura grazie alle belle atmosfere ed a causa del segreto che la vedova custodisce e che verrà svelato solo in un finale un pò troppo melodrammatico (con tanto di colpo di scena "sovvertitore") e sbrigativo che vanifica in parte il coraggio mostrato dal narrato fino ad allora: siamo nel 1942 ed, infatti, la casa prodruttrice si pentì di averlo fatto realizzare. In ogni caso godibile e poi vedere recitare la Hepburn è sempre uno spettacolo.

Quando un uomo considerato un eroe nazionale muore in un incidente, un giornalista cerca di intervistare la vedova ma si trova di fronte ad una strana reticenza... Thriller psicologico dal plot interessante che si avvale del confronto fisiognomico/caratteriale di una splendida coppia d'attori: Tracy è solido come una roccia, virile in modo pacato e rassicurante, quanto Hepburn è piena d'ombre,  spigolosa ed umbratile. Peccato per l'epilogo con il disvelamento delle apparenze, valido nella sostanza ma frettoloso nei tempi e troppo melodrammatico nella messa in scena. 

Piglio originale per questa produzione MGM che, in piena propaganda bellicista, critica il proselitismo teso alla creazione dell’ "unanime consenso", teorizzando ardite analogie tra fascismo e americanismo. La possibilità, cioè, che certo patriottismo fanatico possa trasformarsi in una setta. Notevole la fotografia che amplifica questa esaltazione mistico religiosa dentro la quale la Hepburn scivola come uno spettro. Peccato lo spiegone finale (sempre una scorciatoia per lo sceneggiatore) che polverizza l’aura di mistero costruita con certosina ambiguità fino a un minuto prima.