Porky in Strambilandia - Corto (1938)

Porky raggiunge il cuore dell'Africa più nera alla ricerca del rarissimo Do do, che si mostrerà alquanto dispettoso e poco disponibile alla cattura. Per metter in scena l'uccello simbolo della estinzione citato da Carroll in "Alice", Clampett inventa la favolosa isola di Wackyland, popolata da freaks di ogni risma (il can-gatto siamese che si rincorre in eterno, il millemani che dà controverse indicazioni), sprigionando il suo talento surreale e dadaista con un'animazione sempre però leggera. Do do, folle e ipercinetico, ricorda, pure nel timbro vocale di Mel Blanc, il primo Daffy.

Porky va alla ricerca dell’ultimo dodo e capita in una terra davvero stramba. Più dell’inseguimento dell’uccello estinto, conta dunque il tripudio di invenzioni strampalate che affollano il cartone animato: quasi uno "spreco" di invenzioni "bruciate" in un secondo: tanti personaggi surreali usciti più da un immaginario manipolatorio e feroce alla Bosch che non dal fiabesco-onirico alla Carroll. La pellicola è davvero una gioia per gli occhi e un inno alla fantasia più sfrenata e irriverente, con un buon ritmo e un invito al trionfo del queer.