Le bouquet de violettes - Corto (1909)

In meno di nove minuti si descrivono un amore fra un ragazzo  e una ragazza, un sentimento che continua e che resta saldo nel tempo, poi la tentazione (perdonabile) cui lei cede, la reazione di lui, il pentimento e la riappacificazione. La cosa migliore è in effetti la saldezza della narrazione, retta da Camille de Morlhon, che ben descrive, e in modo proporzionato, tutto lo snodarsi della vicenda, persino con caratterizzazioni (nel limite del tempo disponibile) azzeccate. Attori efficaci: è un peccato non avere i nomi degli interpreti (i due ragazzi compresi).

Storia che, pur in soli otto minuti circa, riesce ad essere abbastanza articolata. De Morlhon ha la buona intuizione di narrarci brevemente anche gli antefatti alla più comune delle storie d’amore (lui, lei, l’altro). La prima parte della pellicola, la preparatoria, è la più interessante, mentre la conclusione non gode della stessa cura in fase di sceneggiatura. Un prodotto, com'è ovvio che sia, datato ma che qualche interesse riesce a suscitarlo anche oggidì.

Fidanzantini da ragazzini, da giovincelli sperimentano una crepa: lei sta per cedere alle lusinghe di un riccone. Drammetto sentimentale che propone le solite dinamiche di gelosia al grado zero e senza neanche troppe complessità o evoluzioni: la soluzione della storia avviene in modo così banale e narrativamente deludente che ci si chiede che senso abbia avuto raccontare questa storia. La parte più piacevole è semmai quella iniziale, con i due giovanissimi che si scambiano fiori e caste effusioni.