Il crollo di Roma - Film (1963)

Fuoco, acqua, aria e terra: il demiurgo Margheriti chiama a raccolta i quattro elementi servendosene per rappresentare un immenso incendio, l'allagamento provocato dal crollo di una diga, l'attacco di guerrieri che piombano dagli alberi e un terremoto finale con cui, insieme a imponenti scene di battaglia e lotta, distoglie da una trama scritta secondo gli ordinari, rigidi moduli del genere. Nessun rilievo sugli attori, anche se si ricorda molto volentieri la compianta Loredana Nusciak, romantica guerriera in succinte pelli.

Tardo peplum che si trascina stancamente verso la fine, con poco di nuovo da dire e poco di nuovo da mostrare, come sceneggiatura e come scenografie. Tra qualche momento discreto fondamentalmente ci si annoia, perché tutto quello si vede è stato già ampiamente mostrato. Vi sono troppe scene di battaglia, lunghe e sfiancanti, atte chiaramente a riempire il tutto. E anche la recitazione lascia a desiderare. I pochi momenti degni affascineranno il fan del peplum. Gli altri cambieranno canale.

Un centurione romano è perseguitato perché si è convertito al cristianesimo e guiderà i rivoltosi contro la prepotenza di Roma. Film poverissimo con molte sequenze riciclate, ma con gli effetti speciali di Antonio Margheriti molto suggestivi e con Giancarlo Sbragia straordinario in un ruolo di cattivo sadico che farà ovviamente una brutta fine. Insomma, nonostante tutto lo si vede volentieri.