Il complotto di Chernobyl - The russian woodpecker - Documentario (2015)

Il complotto di Chernobyl - The russian woodpecker
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Russian Woodpecker
Anno: 2015
Genere: documentario (colore)
Note: Vincitore del Grand Jury Prize al Sundance Film Festival 2015.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Le teorie complottistiche, come noto, lavorano molto sullo studio delle coincidenze. Quando trovare prove si fa arduo se non impossibile (se c'è di mezzo il KGB diventa più valida la seconda ipotesi) ci si aggrappa a ciò che si può immaginare. In questo caso l'indagatore di turno, un artista nativo di Chernobyl, Fedor Alexandrovich, dall'aria disinibita e "alternativa", fa notare quanto non possa facilmente essere ritenuto un caso che a poca distanza dalla centrale esista una gigantesca quanto particolarissima struttura (inquadrata infinite volte nei documentari relativi al disastro) atta a inviare nel mondo il segnale radio Duga, caratterizzato da un suono simile a quello di un picchio (il "russian...Leggi tutto woodpecker" del titolo originale). Sull'utilità della trasmissione sono sorte negli anni lunghe discussioni ma il fatto è che per il settembre del 1986, ovvero cinque mesi dopo il disastro alla centrale, fosse prevista un'ispezione all'impianto che ne avrebbe rivelato in tutta la sua drammaticità l'inadeguatezza e l'enorme spreco di denaro pubblico per averla tenuta in funzione (e l'appropriazione dello stesso veniva punita in Unione sovietica con la pena di morte, ci dice Alexandrovich). La domanda che ci si fa è la seguente: è possibile che l'allora ministro delle comunicazioni russo nonché corresponsabile della costruzione della struttura abbia mosso le giuste pedine in quei giorni per provocare l'esplosione della centrale e impedire così che l'ispezione prossima potesse accusarlo in prima persona del fallimento del progetto Duga? Un'ipotesi fantasiosa, indubbiamente difficile da credere, sostenuta come ammesso dallo stesso Alexandrovich non da prova tangibili ma solo da una serie di ragionamenti consequenziali, inseriti peraltro all'interno di una contrapposizione tra Ucraina e Russia che da allora sembra proseguire fino a oggi, con la grande manifestazione del 2014 a Kiev ad aprire e chiudere il documentario per allargare il discorso e lasciar emergere una realtà che va al di là della teoria complottistica su Chernobyl. Un'opera in un certo senso ambiziosa che fatica tuttavia a trovare una forma omogenea, tecnicamente debole e strutturata come un documentario in cui talvolta si perde il focus per deviare su contenuti forse troppo personali relativi alle motivazioni dell'autore, alla sua storia e a quella della nazione stessa al di fuori del disastro. Il materiale d'archivio a cui si assiste nella prima parte è però interessante, la vicenda del segnale "woodpecker" ben spiegata così come lo sono un po' tutte le singolari teorie di Alexandrovich, che esponendosi in prima persona attirerà inevitabilmente, a causa del suo aspetto e degli atteggiamenti da "artista" eccentrico, accuse di superficialità o comunque di inadeguatezza al ruolo. Se però escludiamo molte scene ambiziose mal supportate dalla necessaria esperienza registica e uno sfilacciamento che può portare a insofferenza (dovuto anche alla scarsità del materiale "complottistico" a disposizione, riconducibile a due o tre concetti base al massimo e che costringe a riempire il minutaggio in qualche altro modo), il "succo" offre più di un concetto su cui riflettere, e ciò che il documentario ci lascia è comunque un senso di disagio e di mistero irrisolto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/05/16 DAL BENEMERITO PAULASTER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/07/19
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Paulaster 4/05/16 10:43 - 4419 commenti

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Nel 30esimo anniversario del disastro nucleare si fa strada una teoria che ribalta quella dell'errore umano: la lunga mano russa provocò l'incidente di proposito. Mistero nel mistero per l'idea di un artista ucraino dai modi bizzarri che insinua il dubbio. Immagini che lasciano attoniti per l'imponenza delle strutture e per i danni provocati. Buono il finale, che vale da monito per future guerre mondiali: può sembrare esagerato ma può non lasciare tranquilli, considerate la segretezza e la spregiudicatezza dei russi.
MEMORABILE: Il tentativo di avvelenamento di chi scrisse un libro sulla vicenda.

Pinhead80 5/11/16 14:21 - 4759 commenti

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Il mistero che avvolge il più grande disastro nucleare che l'Europa ricordi viene qui affrontato proponendoci una nuova teoria agghiacciante. Lo fa Fedor Alexandrovich, un eccentrico artista ucraino che prova a penetrare la "cortina di ferro" di un sistema politico che sembra non essere mai stato definitivamente affondato. La cosa più inquietante è che a poco a poco quelle che sembrano essere idee campate per aria cominciano ad assumere un livello di veridicità pazzesco e aprono nuovamente una ferita che difficilmente si rimarginerà.
MEMORABILE: Lo sguardo impaurito degli intervistati incalzati dalle domande di Fedor.

Hackett 10/03/17 18:55 - 1867 commenti

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Buon documentario che in maniera asciutta e priva di fronzoli cerca di valorizzare una teoria agghiacciante, che spiegherebbe il colossale muro di omertà eretto dall'URSS sul disastro Chernobyl. Il protagonista e autore si prende i suoi rischi a infrangere decenni di mezze parole e insabbiamenti, lasciato in questo sempre più solo da chi gli stava intorno. I documenti sono interessanti, gli argomenti ben esposti e il documento che ne esce è un pugno allo stomaco per l'impotenza che trasmette a chi guarda.

Pesten 19/06/17 13:49 - 790 commenti

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Buon documentario che va a trattare un argomento poco conosciuto ma molto interessante e sinistro, con collegamenti ad eventi ben più famosi e tragici (Chernobyl). Il taglio e l'andamento scelti dal regista sono buoni e l'attenzione rimane alta per quasi tutta la durata. Peccato per la parte finale, in cui l'autore abbandona completamente il fulcro principale del lavoro per trasformare il tutto in una denuncia (sacrosanta, per carità) ai recenti avvenimenti tra Ucraina e Russia, mozzando troppo nettamente il tutto.
MEMORABILE: Le riprese presso la struttura del Duga 3.

Gestarsh99 23/07/19 16:53 - 1395 commenti

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Nell'Ucraina in subbuglio del 2014, un giovane eccentrico e paranoico picchietta sul sarcofago instabile di Chernobyl tentando di far trapelare particelle gamma di una verità alternativa alla vulgata corrente. Il complottismo ionizzante, la radioattività fattasi attività radio. Buon cinema d'inchiesta? No, perché non fornisce all'audience dati solidi e sufficienti per poter farsi un'idea concreta sulla questione. Si sfarfalla di fiore in fiore su interviste sforbiciate, cherry-picking autoavvalorante e deduzioni apodittiche a sostegno di altrettali deduzioni apodittiche. Una sparata (a salve).
MEMORABILE: Il protagonista in giro per Pripyat semignudo e incellofanato...

Schramm 4/10/19 16:30 - 3495 commenti

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Inspirare, cospirare. Esegeti della congiura leccatevi i baffi; qua si woodywoodpecca di bias di conferma su un incidente tra i più gravi e rischiosi pianificato a copertura dell'uso militare di un radar (figurarsi). Alexandrovich fa un buco nell'acqua di raffreddamento, il pesce d'aprile nel barile: prova ad applicare i teoREMi di radionEuclide alla paranoia ma a trionfare è una figura sola: un tappeto di impolverate e inutizzabili maschere antigas, di involontaria potenza scenografica. Sulla figura che fa chi lo percorre atteggiandosi a crasi di Abramovic e Burroughs, è invece meglio tacere.

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  • Discussione Schramm • 26/07/19 00:19
    Scrivano - 7694 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    ordire di proposito un incidente nucleare di tali proporzioni avrebbe significato mettere consapevolmente a rischio di contaminazione l'intera Unione Sovietica

    ...e fisicamente parlando, non solo. non fu un incidente che coinvolse la sola russia; l'invisibile nembostrato mortifero si fece il suo bravo giro di giostra in tutta europa, italia compresa ove transitò a lungo; per mesi fu tassativamente vietato mangiare verdure, carne e bere latte.

    ora, stante che il masochismo dell'uomo non conosce unità di dismisura e che di fronte a esso sono anch'io assai possibilista, e premettendo anche che non ho ancora visto questo documentario e non ho ben chiaro che tipo di "mostra dimostra e non commenta" mette in fila, anche al sottoscritto sembra onestamente un po' troppo arrivare a proclamare che una catastrofe di portata internazionale così immane sia stata deliberatamente architettata a tavolino (a che pro, poi, vattelapesca e ogni altro frutto del globo)..
  • Discussione Raremirko • 26/07/19 00:41
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Gest lo stimo da sempre, ovvio, ma in questo caso son più vicino alle argomentazioni di Zender.
  • Discussione Zender • 26/07/19 08:10
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    ordire di proposito un incidente nucleare di tali proporzioni avrebbe significato mettere consapevolmente a rischio di contaminazione l'intera Unione Sovietica

    ...e fisicamente parlando, non solo. non fu un incidente che coinvolse la sola russia; l'invisibile nembostrato mortifero si fece il suo bravo giro di giostra in tutta europa, italia compresa ove transitò a lungo; per mesi fu tassativamente vietato mangiare verdure, carne e bere latte.

    ora, stante che il masochismo dell'uomo non conosce unità di dismisura e che di fronte a esso sono anch'io assai possibilista, e premettendo anche che non ho ancora visto questo documentario e non ho ben chiaro che tipo di "mostra dimostra e non commenta" mette in fila, anche al sottoscritto sembra onestamente un po' troppo arrivare a proclamare che una catastrofe di portata internazionale così immane sia stata deliberatamente architettata a tavolino (a che pro, poi, vattelapesca e ogni altro frutto del globo)..


    E' evidente che, se fosse vero, chi l'ha organizzata non immaginava un danno simile e pensava che ci sarebbe stata una semplice fuga radiattiva che avrebbe impedito per qualche mese/anno di non aggirarsi nei dintorni e di deviare comunque l'attenzione. Il pro era spiegato nei post, Schramm. Poi ripeto, questo non vuol dire che io ci creda.
  • Discussione Schramm • 26/07/19 15:35
    Scrivano - 7694 interventi
    non dico che ci credi, sostanzialmente che fatico (assai) a crederci io: la razza umana brilla per sconfinata idiozia e tutto è possibile (la storia della nostra specie è un abbecedario di stupidità e atrocità senza fondo né remissione), tanto più che nonostante si conoscano molto bene da oltre mezzo secolo i danni della redioattività (non ultimo quello del decadimento secolare di elementi come plutonio 239, stronzio 90 e uranio arricchito che rende ridicolo ogni tentativo di bonifica) non si è certo lesinato nel più indiscriminato sprezzo del pericolo di centinaia di test nucleari atmosferici, ma a freddo mi verrebbe da ragionare che chernobyl non è il primo incidente nucleare serio che la storia delle centrali abbia conosciuto, anche se è certamente uno dei peggiori toccatici in sorte. scatenarne uno a prova di contenibilità danni? mi sembra certo sperimentabile ma assolutamente folle e irrazionale, e soprattutto non vedo alcun motivo che possa giustificarne gli effetti collaterali a raggiera, pressoché irreparabili.

    dovrei vedere il film per capire se sono sparate di un complottismo da operetta figlio di un'incultura vertiginosa (e dire che un tempo la paranoia cospirazionista afferiva alla più seria e radicale controcultura) o se le basi espositive sono solide e fondate, ma fidandomi della cognizione di causa di chi l'ha visto e sembra avere un'ottima perizia del tema e del contesto storico e politico di allora, sarei per ritrovarmici mano nella mano nel dire che chernobyl was a gas (mi si perdoni il dubbio gusto del calembour, ma più precisa di così non potrebbe starci) sia una sparata che oscilla tra il sensazionalismo più facilone e la disinformazione più perniciosa.
    Ultima modifica: 26/07/19 18:21 da Schramm
  • Discussione Zender • 26/07/19 17:43
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Beh, se il rischio è quello di esser condannati a morte per appropriazione indebita come si dice qui, morto per morto... Io, per quanto tendenzialmente fatichi a credere a una cosa del genere, continuo a dire che la disinformazione è un'altra cosa. Qui semplicemente si mettono in relazione alcuni fatti, e il complottismo temo sarà sempre destinato ad essere da operetta quando hai a che fare col KGB o l'Unione sovietica.
  • Discussione Gestarsh99 • 27/07/19 10:35
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Da un articolo pubblicato sul sito di La Stampa emergerebbe come anche lo stesso regista Chad Gracia sia scettico sulla tesi complottistica, pur avanzando riserve e con le dovute precisazioni del caso logicamente condivisibili:

    "Anche se scettico sulla teoria del complotto, Gracia è convinto che, fino a quando «i file e gli archivi riguardanti Chernobyl non saranno de-secretati, non potremo mai sapere la verità su quanto è accaduto...La gente in Occidente crede che Chernobyl sia un caso chiuso, ma in realtà ci sono molte domande irrisolte e molto materiale falsificato, a riprova del fatto che un qualche tipo di insabbiamento ci deve essere stato»."


    La falsificazione dei dati riguardanti ad esempio il numero effettivo delle vittime dell'incidente o la carenza di statistiche epidemiologiche e registri sanitari che indichino l'impatto a breve/lungo termine degli effetti della contaminazione sulla popolazione ex-sovietica (aumento delle incidenze delle varie patologie connesse all'esposizione alle radiazioni, numero di parti/aborti affetti da malformazioni o altre disabilità radiosensibili, incremento dei decessi legato a talune patologie, percentuale di diminuizione del tasso medio di longevità di tutti gli individui esposti alla contaminazione, etc.) è una matematica certezza, visto che parliamo di un regime molto attento e restìo a fornire informazioni delicate di questo tipo. Ma questo "modus obliterandi" riguarda anche nazioni cosiddette evolute e democratiche (Stati Uniti in primis).

    Su questo ci si può ragionare certamente, son cose che anche le grandi organizzazioni mondiali sostengono da sempre, e a ragion veduta, viste le cifre esigue e incongrue ufficialmente fornite dall'Unione Sovietica prima e dalla Russia dopo.

    Però, una cosa è la manipolazione/occultazione dei numeri reali del disastro, l'altra è il fanta-collage cospirazionistico fatto con cocci smussati a dovere quando non combacianti.
  • Discussione Zender • 27/07/19 11:02
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì, ma continuo a non capire cosa non combaci e cosa ci debba necessariamente essere di fanta (e sapendo che non esiste teoria cospirazionistica che non agisca in questo modo da sempre, piegando a proprio vantaggio cioè alcune informazioni e occultandone altre). Che il regista sia scettico sono affari suoi, significa che dovrebbe aver fatto meglio il suo lavoro senza lasciarsi trasportare. Cosa c'è di smussato a dovere rispetto alle mille altre teorie complottistiche su altri fatti? Si sa che funziona così...

    Poi però sulla falsificazione dei dati non si posson mettere sullo stesso piano Usa e Urss, dai. Chiunque falsifica i dati, e lo sappiamo, ma qui parliamo di uno stato che non ha detto nulla per i primi giorni e che se non fosse stato per la nube e i satelliti che avevan ripreso la cosa chissà mai quando e cosa avremmo saputo (fosse per loro probabilmente niente). Io non trovo che si possa ragionare molto sul numero dei morti: sappiamo tutti che eran numeri ridicoli quelli forniti dai sovietici e il discorso credo finisca lì.
  • Discussione Gestarsh99 • 27/07/19 12:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Non si posson metter sul medesimo piano ma USA e URSS non sono tanto distanti fra loro. Infatti abbiamo pochissimi dati sugli effetti nocivi patiti dai militari coinvolti e da tutte quelle popolazione residenti all'epoca attorno ai siti dei tanti test atomici effettuati su atolli e deserti in giro per il mondo. Tutto occultato e secretato, quando non eluso completamente.

    Il fanta-collage che menzionavo è proprio il film in sé, che cerca di far stare assieme pizza e fichi argomentativi e modalità espressive difficilmente incastrabili (le già citate bravate da saltimbanco, le capatine in zona "moti ucraini del 2014", i pezzettini di interviste spizzicate qua e là e il tirar le somme in maniera facilona e poco seria).
    Vuoi fare un film serio, corretto, documentato, realmente interessato a far luce su probabili angoli oscuri di un evento? Lo fai secondi i crismi del giornalismo professionistico, seguendo un metodo rigido; non ci butti dentro di tutto e di più sperando di far buon brodo a cattivo gioco. Non ci puoi metter dentro allusioni che diventano certezze, idiosincrasie campanilistiche soggettive (i russi brutti e cattivi vs gli ucraini ribelli e coraggiosi), incursioni da pazzo su un luogo contaminato a petto nudo e pancia all'aria e via goliardeggiando.

    Questo è confonder le acque di un minestrone sin troppo saporito.

    Questo per la forma e i metodi realizzativi; sul contenuto ho già espresso le mie ugualmente severe perplessità a pagina 1.
  • Discussione Gestarsh99 • 27/07/19 12:17
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Zender ebbe a dire:
    [...]Cosa c'è di smussato a dovere rispetto alle mille altre teorie complottistiche su altri fatti? Si sa che funziona così[...]

    Eh, Zender, è proprio questo infatti a non andar bene. Di queste teorie ne abbiamo di ogni colore possibile ormai.
  • Discussione Zender • 27/07/19 13:07
    Capo scrivano - 47786 interventi
    A me è sembrato che il messaggio di questo "figlio di Chernobyl" fosse invece proprio questo: perché dobbiamo seguire un rigido protocollo per raccontare quello che vogliamo, sia anche in un documentario? Io sono un artista e mi esprimo così. Se ricordi c'è un dialogo illuminante in questo senso all'inizio: un militare (o qualcosa di simile) che gli chiede chi è. Un giornalista? No? e allora perché ti immischi? e lui dice: perché chiunque ha il diritto di farlo, ed è vero (soprattutto lui, che abitava lì). Io sono sempre per valutare prima quello che uno dice, in questi casi; ed è innegabile che - vero o falso - Fedor abbia posto l'accento su qualcosa che fin lì era stato ignorato. Si metterà la cosa nel mucchio, ma intanto mi ha fatto ragionare e vedere cose che non avevo ancora sentito.

    Per l'appunto: i cospirazionisti devono agire così o non attirano l'attenzione e nessuno si occupa di quello che (magari) può essere interessante ascoltare. Di teorie ne abbiamo di ogni colore su ogni argomento. Non mi pare che questo documentario in particolare (che peraltro i suoi bei primi li ha vinti, e non credo che le giurie fossero fatte tutte di terrapiattisti) sia dannoso...