Sette gladiatori in lotta contro l’usurpatore di turno in un peplum-avventuroso che pare realizzato con lo stampino tanto nell’impostazione di sceneggiatura e dialoghi quanto nelle scene di combattimento e battaglia. Consigliabile solo agli irriducibili dei “sandaloni”: potranno gradirvi l’ironia nel descrivere il riformarsi del gruppo dei sette amici, le prodezze atletiche di Neno Zamperla e la presenza di Livio Lorenzon insolitamente dalla parte dei “buoni”.
MEMORABILE: La fuga dal Circo Massimo; i gladiatori che, pur affamati, non hanno il coraggio di uccidere un maialino da essi stessi catturato.
Bel film avventuroso con alcune particolarità. Innanzitutto la trama, che vede i gladiatori particolarmente attivi nella città di Sparta. Poi l'interpretazione di Richard Harrison, davvero in gran forma soprattutto quando duetta con Livio Lorenzon. Infine Nazareno Zamperla, efficace nello scontro con il toro (finalmente qualcuno che non combatte contro una bestia palesemente finta). I sette del titolo cavalcano proprio come in un western e sembrano annunciare il genere che di lì a poco soppianterà il peplum.
MEMORABILE: L'uccisione di Antonio Molino Rojo a inizio film.
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DiscussioneReeves • 31/08/20 09:43 Contratto a progetto - 814 interventi
La Columbus, che ha prodotto il film, aveva nel suo listino anche Gli invincibili sette (un mitologico) e I terribili sette (commedia di Matarazzo). Insomma, il numero sette piaceva molto a Italo Zingarelli, il proprietario della Columbus...
La Columbus, che ha prodotto il film, aveva nel suo listino anche Gli invincibili sette (un mitologico) e I terribili sette (commedia di Matarazzo). Insomma, il numero sette piaceva molto a Italo Zingarelli, il proprietario della Columbus...
Non era questione di piacimento personale. Si trattava di un ripetuto richiamo a un film di enorme successo del 1960, I magnifici sette.
DiscussioneReeves • 31/08/20 14:19 Contratto a progetto - 814 interventi
B. Legnani ebbe a dire:
Reeves ebbe a dire:
La Columbus, che ha prodotto il film, aveva nel suo listino anche Gli invincibili sette (un mitologico) e I terribili sette (commedia di Matarazzo). Insomma, il numero sette piaceva molto a Italo Zingarelli, il proprietario della Columbus...
Non era questione di piacimento personale. Si trattava di un ripetuto richiamo a un film di enorme successo del 1960, I magnifici sette.