Gauguin - Viaggio a Tahiti - Film (2017)

Biografia romanzata che omette dettagli importanti dando un'interpretazione ribaltata dei fatti: nel film Gauguin appare quasi come vittima della giovane e bella Tehura, la musa che lo tradisce (nella realtà lei era minorenne e lui passava da una relazione all'altra). Vale comunque la visione non solo per i bellissimi paesaggi esotici che trasudano libertà, ma anche e soprattutto per un Vincent Cassel dannatamente bravo che con il suo sguardo intenso e l'andatura nervosa riesce molto bene a trasmettere l'inquietudine interiore di un genio incompreso alla ricerca di se stesso.

Sentendo ormai esaurita la sua poetica artistica, il pittore lascia Parigi per immergersi nella cultura esotica idealizzata di Tahiti. Qui, tra tante difficoltà e imprevisti, troverà una nuova ispirazione ma non certo la felicità, né il successo. Una pseudo biografia, molto romanzata, che si affida alle suggestioni visive dei paesaggi e al solito ritornello dello stato di natura, sorvolando qualsiasi approfondimento psicologico e tantomeno sociologico. Una versione "turistica" della stagione tropicale dell'inquieto pittore, interpretato discretamente dallo scattoso Cassel.