Airspeed - Il volo del terrore - Film (1999)

Airspeed - Il volo del terrore
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Airspeed
Anno: 1999
Genere: action (colore)
Note: Su Prime col titolo "Velocità dell'aria". Aka "Air speed".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Fa quasi tenerezza, per la povertà estrema della messinscena e degli effetti che si vorrebbero speciali. A vederne alcune scene non gli si darebbe un centesimo: quattro gatti in tutto, alcuni sull'aereo gli altri alla torre di controllo, un 747 privato la cui ricostruzione in 3d va poco oltre le prime lezioni a computer in materia (ma piuttosto mascherata dal buio e da riprese "furbe"), un'approssimazione rabbrividente nelle dinamiche relative alla parte di apprendimento e meccanica... Ce n'era per prepararsi a un autentico disastro su schermo, amplificato dall'odiosa figura della tredicenne monella insopportabile e insofferente che non sopporta il padre che le ha dato...Leggi tutto tutto. E invece a sorpresa tocca parzialmente ricredersi. Perché qualcosa di buono c'è, in questa variante baby di un qualsiasi AIRPORT. A cominciare dalla sua protagonista, Nicky (Cuthbert), che quando è il momento di tirar fuori gli attributi mostra un carattere forte senza celare qualche inevitabile reazione da ragazzina. In viaggio sull'aereo per andare a raggiungere i genitori, accompagnata dalla segretaria (Booth) del padre e da un vecchio amico di famiglia (Masten), Nicky è ancora vestita da perfetta scolaretta quando un fulmine centra il jet privato facendo perdere i sensi a pilota e co-pilota (lasciamo perdere come la disgrazia viene resa dal punto di vista tecnico). La tempesta apre uno squarcio sulla fiancata e se non ci fosse il pilota automatico sarebbe già finita per tutti. Quando alla torre di controllo capiscono che a quell'aereo sta succedendo qualcosa, il giovane Jeff (Powell) prende in mano la situazione e, in collegamento costante con Nicky, cerca di rasserenarla e di farsi venire in mente qualche idea per risolvere il gigantesco problema. Sono le sue due o tre intuizioni a incanalare la vicenda verso una conclusione che parrebbe positiva, mentre il padre (Mantegna) e la madre (Adams) si limitano a seguire le operazioni sensibilizzando i presenti in sala controllo sul loro dramma (Nicky è l'unica figlia di uno degli uomini più ricchi d'America, qualcosa vorrà dire!). Al centro della storia vi sono quindi l'adolescente bizzosa che non sa bene come comportarsi e il giovane alla torre di controllo, circondato da colleghi che ben poco fanno per aiutarlo. Gli scambi tra i due (visto che è lei l'unica a non aver perso i sensi, a bordo del velivolo) diventano l'ossatura portante di un film che per il resto cerca di creare tensione attraverso gli espedienti classici del thriller d'alta quota, senza inventarsi chissà cosa e restando agganciato a quei due o tre spunti chiave portati avanti fin troppo a lungo. Ma è la splendida canadese Elisha Cuthbert (destinata a diventare attrice di rara bellezza) a catalizzare l'attenzione, costantemente inquadrata in primi piani che ne esaltano la dolcezza e i teneri lineamenti: da sola porta avanti il film tutto sommato ben assistita da un Charles Edwin Powell che se la cava e sa quasi rendere credibile una situazione che di credibile non ha assolutamente nulla, con assurdità in sequenza risolte come capita perché tanto quel che conta è la tensione. Il finale raggiunge vette di ridicolo paradossali, ma tant'è... Mantegna è purtroppo in ombra in un ruolo che avrebbe potuto interpretare allo stesso modo chiunque. Resta nella memoria l'originalità di base - che porta una tredicenne alla guida di un aereo fuori controllo - sostenuta da una regia che fa quel che deve nascondendo come può i drammatici limiti di budget. Desolante per molti aspetti, AIRSPEED si lascia perlomeno seguire e in casi simili è già tanto...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/03/21 DAL DAVINOTTI
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