A letter to Elia - Documentario (2010)

A letter to Elia
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Titolo originale: A letter to Elia
Anno: 2010
Genere: documentario (colore)
Note: Parte della serie "American masters".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/10/12 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 30/12/12 08:50 - 12380 commenti

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Lo spunto di questo documentario è la figura di Elia Kazan, regista dalla bravura indiscutibile, più controverso umanamente per il suo ruolo nella caccia alle streghe maccartista. L'autore è un grande estimatore di Kazan, delle cui opere commenta alcuni brani. La chiave di lettura di A letter to Elia è però una incisiva riflessione sul mestiere del regista, e da questo punto di vista, per l'attenzione dedicata alla vita reale, Scorsese si dichiara implicitamente "figlio" dell'opera del regista di Fronte del porto e La valle dell'eden.

Caesars 3/10/13 08:42 - 3779 commenti

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Martin Scorsese è innamorato del cinema fin da bambino e in questo documentario, dedicato a Elia Kazan, ci racconta di come proprio i film del controverso (per le notevicende legate al maccatrismo) regista siano state fondamentali per lo sviluppo della sua carriera. Scorsese riesce a trasmetterci l'incanto che l'opera di Kazan esercitò su di lui e a farci partecipi di quanto sia stato fondamentale il cinema per la vita di un ragazzo cresciuto in quartieri difficili della New York degli anni '50. Interessante. ***

Belfagor 7/01/14 16:25 - 2689 commenti

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Documentario sulla figura di Elia Kazan, i cui film sono stati fondamentali per la formazione di Scorsese prima come spettatore e poi come regista. Nonostante la narrazione coinvolgente, viene dedicato più tempo agli indubbi meriti artistici e tecnici di Kazan, mentre la questione sul suo contributo alla caccia alle streghe maccartista non viene affrontata con il dovuto spazio e rimane irrisolta. È comunque una testimonianza molto professionale sul ruolo "paterno" del cinema verso le nuove generazioni.
MEMORABILE: "Si impara più dall'opera che dall'autore".

Rebis 20/02/14 18:26 - 2332 commenti

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Lettera di un figlio al padre putativo, e - insieme - atto d'amore al cinema di Elia Kazan, profugo greco nella Mecca hollywoodiana. Scorsese ne riabilita le maestranze cadute nell'onta del maccartismo e riflette sul mestiere di regista: "si impara più dalle opere che dai loro autori". La vita, i film, il sofferto compromesso di Elia Kazan, rievocate con sguardo intimo e partecipe, conducono il ricordo a quella "prima volta al cinema", quando l'atto del filmare si è rivelato passione irrinunciabile.

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