Ennesimo shark-movie targato Asylum, con lo squalo costretto a combattere prima di tutto con limiti di budget che lo rendono visivamente di molto inferiore ai suoi simili “coi soldi”. Tuttavia questa volta qualcosa di leggermente differente dal solito c'è: si azzarda un innesto col thriller e si rinuncia alla consueta messe di bagnanti e affini sbranati in gran numero, dimostrando - almeno sulla carta - di voler uscire dai canoni. D'altronde il regista è quello che ha diretto tutti gli SHARKNADO e che quindi...Leggi tutto qualcosa di nuovo al genere a suo modo l'ha dato.
Qui si comincia tradizionalmente, con un'escursione in barca nella quale un'allegra famigliola in vacanza viene fatta a pezzi dal solito pescecanone in libertà. Sembra insomma che nulla cambi; poi invece ci si accorge che quello era solo un semplice, inutile prologo e che la storia riguarderà la giovane coppia che ha noleggiato la barca con cui avrebbe voluto partire la famigliola poi massacrata; il proprietario aveva avvertito quest'ultima che l'imbarcazione era già stata prenotata e ora i due “fortunati” ragazzi possono partire, ignari del fatto che in zona si aggiri lo squalo killer. E pure un altro killer il quale, dopo aver condotto la famigliola del prologo involontariamente in bocca al pescecane, è scomparso. Lo ritroveremo in un secondo tempo, perché intanto seguiamo quel che accade alla giovane coppia: Weston (Sigler) e Valentina (Armas) si amano e amano le immersioni, ed è durante una di queste che, al largo ma nemmeno troppo, si imbattono nel grosso squalo che, dopo una prima fugace comparsa, comincia col prendere a zuccate lo scafo ribaltando la barca e lasciando i due a lottare con ulteriori problemi. Lei infatti ha sbattuto con la testa e quasi non ci vede più (dal suo danno alla vista proviene il titolo), lui è stato morso alla gamba e perde sangue a fiotti. Fortunatamente per loro sono vicino a un isolotto, sul quale ritroveranno – guarda un po' – il killer scomparso di scena all'inizio.
Insomma, la storia non solo esiste ma proporrà persino qualche ulteriore trovata destinata a far crescere discretamente la tensione (si veda la corda che genialmente i due giovani utilizzeranno per aiutarsi quando serve). Le varianti sul tema sono quindi per una volta percepibili e il film si segue meglio del previsto, nonostante la recitazione modesta. Lo squalo viene ripreso in pose atipiche rispetto alla media, sbuca fuori d'improvviso e maschera per quanto possibile la povertà del budget (anche se, dovendo mostrarsi spesso, vi riesce solo parzialmente). Si passa a una fase notturna che cambia un po' la nostra percezione del pericolo e spunta fuori pure il torso di un uomo che verrà usato come esca! Persino il finale, per quanto ridicolo e improbabile, offre una sorpresa con tanto di fuochi artificiali! Ce n'è abbastanza per considerare BLIND WATERS appena meglio della mole di shark-movies girati al risparmio e senza uno straccio di idea (ah, qui c'è pure la statua di una Madonna, sul fondale!). Poi certo, siamo ancora ben lontani dalla serie A...Chiudi Marcel M.J. Davinotti jr.
Mco, Marcel M.J. Davinotti jr.
Puppigallo