Schramm • 25/08/15 14:17
Scrivano - 7825 interventiprobabilmente il mockumentary più arguto e acuminato di sempre, sorta di dissolvenza incrociata tra
f for fake e
il cameraman e l'assassino (ma muovendosi un passo oltre entrambi, nella sintesi superiore) con tanto di decor intellettivo-filosofico sul crimine e sul Male (e sua banalità o imprevedibilità, immanenza o trascendenza) a indorare magnificamente il tutto: il regista chiama studenti, vari artigiani e comuni cittadini a inscenare come meglio credono le proprie fantasie omicide, sublimandole in una riflessione e(ste)tica di un raro acume che non t'aspetti. lo spiazzamento logico da fronteggiare tra il falso e il vero che si scambiano continuamente le vesti (in un gioco moltiplicatorio sia identitario che di diversi stili rappresentativi dell'omicidio frammisto a una coralità di pensiero sul libero arbitrio) va in verticale rispetto ai soliti meccanismi del found footage, del pov e del mocku-movies, e non è mai effettivamente cristallino se siamo di fronte ad attori che interpretano il comune cittadino preso alla sprovvista o a veri cittadini cui è stato dato uno statuto cinematografico/rappresentativo (cosa questa, che lascia straniti fino alla fine dove si scoprono solarmente le carte). forse il più illuminante simposio criminologico "dal basso" di sempre, recante seco tutte le possibili sfaccettature (canalizzazione mirata della rabbia inespressa, smania vendicativa, pena di morte, tortura, educazione, sadismo, responsabilità vera e/o presunta dei media) in una continua doccia scozzese tra catarsi e sua negazione.
assolutissimamente da recuperare.
Ultima modifica: 25/08/15 14:29 da
Schramm
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Quietcrash