Buiomega71 • 4/09/17 10:34
Consigliere - 27152 interventiFama di cult meritatissima, per questa suggestiva e bizzarra fiaba nera (non è un horror, almeno non in senso stretto), di potentissima levatura visiva e alienante atmosfera
CONTIENE SPOILER
Forse uno dei film più anticristiani e "blasfemi" mai girati (il gustosissimo discorso di Christopher Lee al cattolicissimo-e quasi bigotto-Woodward che si scandalizza per le ragazze nude che cercano di farsi ingravidare dal dio del fuoco, che smonta la sua-e nostra-religione in due secondi "
Se non erro, Gesù, è un uomo partorito da una donna messa incinta dallo spirito santo" è forse uno dei picchi massimi e squisitamente blasfemi che il cinema ci abbia mai donato. Ecco svelato il motivo perchà da noi non e mai stato distribuito), impreziosito da immagini bellissime e mozzafiato, situazioni al limite del delirio e del surreale, quasi russelliano nell'intelaiatura (a tratti mi sembrava di vedere una follia partorita dal genio del regista dei
Diavoli), per nulla datato (in un limbo che sembra estraniarsi dal tempo e dallo spazio, fuori da ogni concetto prestabilito, come se il tempo si fosse fermato, quasi come se fosse un'altro pianeta, di un anarchia visiva e narrativa propria del sogno e dell'incubo, che non assomiglia a nessun altro film fatto fino ad allora) abbagliato da una vena di purezza visiva e di libertà assoluta, sia essa sessuale o religiosa.
Dai bislacchi (e meravigliosi) pezzi cantati (nella locanda a sottolineare quanto la figlia del locandiere sia mignotta, a quelli della fertilità, a quelli della ritualità, alle cerimonie ) che lo fà sembrare quasi un musical Disney diretto da Jodorowski, alle straordinarie ritualità pagane (la danza della fecondazione del fuoco nel cerchio concentrico, con le ragazze che danzano nude, un balletto soave e libero da ogni convenzione, che lo fà sembrare un dipinto vivente) ai riti "sacrificali" (le spade che formano un pentagramma, la scelta della decapitazione) fino alla surreale e ipnotica processione mascherata, con a capo uno stravagante Christopher Lee vestito da donna, per poi sfociare in un finale apocalittico e visivamente devastante, con l'uomo di vimini che brucia al sole e Woodward che delira di salvezza, cristianesimo, maledizioni e invoca Dio. Ridicolo e sciocco (come viene appellato dai pagani dell'isola) martire che servirà per la richezza del prossimo raccolto
In parte
Grano rosso sangue viene da quì, con i suoi sacrifici, le sue leggi, i suoi dei, le sue credenze (non per nulla è uno dei film che King cita, come suoi preferiti, in coda a
Danse Macabre)
La supponenza di Woodward di dettare "legge cristiana" in un isola fatta di pagani , lo rende subito antipatico e "intruso" non gradito (con lui non ho avuto nessuna empatia, ma anzi, già da subito antipatico e sgradevole nel suo bigottismo di imporre il suo credo) il perbenismo bigotto che vuole imporsi con arroganza senza rispetto per le religioni altrui, fan parteggiare per i pagani e per le loro affascinanti ritualità, quasi una comunità hippie di libertà e gioia, che crede nella reincarnazione e negli dei. Woodward sarebbe condanabbile anche per il solo fatto di non aver ceduto all'ammaliante richiamo di una Ekland in fregola, perchè deve mantenersi vergine per il matrimonio!(altra ragione in più per apprezzare la religione pagana)
Fin da subito si parteggia per questa comunità isolana, che è libera da ogni convenzione e da ogni schema prestabilito
Dalle orge nel prato fuori dalla locanda, ai poco ortodossi insegnamenti della maestra della Cilento (che impartisce alle sue alunne la cultura del fallo), ai rospetti messi in bocca per far passare il mal di gola, alle lepri sepolte in una bara (Rowan ha sempre voluto essere una lepre), al bizzarro cimitero con casse di frutta (e Woodward, come la religione cristiana, deve sempre imporre il suo credo con arroganza e poco rispetto, quando mette una croce-fatta con i pezzi di legno delle cassette di frutta-sopra una tomba), dove il cordone ombelicale, reciso, di Rowan troneggia su un ramo di una pianta, agli scherzi macabri delle bimbe rinchiuse negli armadi, a donne che si toccano nella tinozza prima del sacrificio del primo maggio, alle mascherate danzanti, ai bambini che portano il male (rappresentato da una bambola) fuori dall'isola, agli abitanti dell'isola che spiano Woodward indossando maschere di animali antropomorfi, alla febbrile e sensualissima danza di Britt Ekland (il richiamo tentatore delle sirene di Ulisse) nuda in camera, al carisma di un Chritopher Lee sornione e mefistofelico, via di mezzo tra Anton LaVey e un santone "new age", alla birra data in offerta al mare, al coleottero chiuso in un banco , legato ad un chiodo, che gira su se stesso attorcigliandosi, alla mano mozzata che procura "letargia", al paganesimo che si respira e che rapisce per tutta la durata.
Ho amato anche il suo remake (visto molto prima), ma
The Wicker Man ha una forza propria unica , che e quasi impossibile eguagliare (i volti degli abitanti, i riti , le danze, il fascino surreale dell'isola, la "dolce" follia collettiva, la grazia quasi soprannaturale di Lee, il cieco bigottismo di Woodward, il potentissimo martirio finale (con aggiunta di unguenti e pitture sul suo corpo), lo stesso uomo di vimini che si staglia alla luce del sole, in tutta la sua possenza e inquietante bellezza primitiva)
Bellissime le foto appese alla locanda (Kubrick se ne ricorderà per la chiusa finale di
Shining) e anche le indagini di Woodward danno un gusto "giallo" alla onirica e balzana vicenda
Unica nota stonata e che sapevo già il finale, che ne ha smorzato un pò la grande potenza e il possente impatto visivo/emotivo, ma più per colpa di spoiler vari durante gli anni (causa anche di aver visto prima il bellissimo remake di LaBute) che del film stesso
La prova e stata superata, il piccolo capolavoro di Hardy (un vero peccato che abbia realizzato solo tre film nell'arco di una vita) mantiene ancor oggi tutta la sua grandezza e il suo fascino, dalle soavi musiche di Giovanni , all'abbagliante fotografia di Harry Waxman fino alle suggestive location dell'isola, quasi fosse un'altro pianeta.
La purezza e la quintessenza del cinema settario, in tutto il suo magico e arcaico splendore, di suggestive credenze pagano/celtiche dove la libertà sessuale e lo stretto contatto con la natura sono l'antitesi dell'oscurantismo, del bigottismo e del peccato da rimuovere, condannare e nascondere. Il cinema di Hardy e completamente all'opposto di quello di Pete Walker (alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti i simboli del "peccato" e della paganità in Hardy, occultati e sofferti, da espiare col sangue in Walker)
The Wicker Man è un opera meravigliosa che apre la mente
Lunga vita e prosperità al Dio del sole
Ultima modifica: 1/09/18 19:23 da
Zender
Bubobubo
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