Discussioni su The victim - Film (2011)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/03/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 31/03/20 10:17
    Consigliere - 25996 interventi
    Da ragazzino impazzivo per Michael Biehn, ed era un punto di riferimento attoriale, spesso imitandolo "sbullando" con gli amichetti.

    Lo stalker psicotico e omosessuale di The fan, ma soprattutto era Kyle Reese e il tostissimo marines di Aliens (in cui mi identificavo, per me una specie di Rambo)

    E associavo sempre Biehn a James Cameron (anche nel tonitruante The Abyss, dove era un membro della spedizione paranoico e sociopatico, cioè la parte migliore del film)

    Fa un certo effetto vederlo dopo anni, invecchiato ma ancora in forma, e soprattutto dietro la MDP.

    Una sfida quella di Biehn, sotto suggerimento dell'amico Robert Rodriguez che lo ha diretto in Planet Terror (e che viene ringraziato sui titoli di coda del film, titoli di coda simpatici, realizzati in stile backstage, con la presentazione fisica di tutta la troupe), dove l'attore si cimenta in un filmettino dal budget irrisorio e dal look tipicamente grindhouse.

    Ma le intenzioni non bastano, e a Biehn le esce un filmettino sciapo sciapo, dove manca appunto l'ingrediente primario di questo tipo di b-movie, cioè il sesso e la violenza.

    Non che non ci siano, ma centellinati con il contagocce, in mezzo a parecchia noia e a momenti di nulla assoluto (Biehn che gironzola per la stradina montanara con il suo SUV).

    L'incipit non pareva malaccio, tra echi da psychothriller (la scelta delle vittime previo elenco telefonico) e una scena di sesso boschiva degna di un zozzo porno gonzo (con aggiunta di collo spezzato: Guardami puttana mentre ti fotto e crack).

    Poi sembra che Biehn viri verso lidi alla Non violentate Jennifer, ma è solo un miraggio, perchè la pellicola (dalla misera durata di nemmeno 80 minuti) si impantana in situazioni degne di un prodottino televisivo, tra poliziotti bastardi e psicopatici, pupattole in pericolo, sospetti e sospettati e "sevizie" legati alla sedia come il poliziotto delle Iene (il piede di porco arroventato).

    Quindi, Biehn che fa il duro alla Clint Eatwood, la Blanc donzella in fuga e braccata, una coppia di improbabili sbirri sadici, boschi e boschetti, un pò di misoginia, una fotografia notturna terribile, degli inutili flashback "glamour" delle due gnocche (la Harris, però, è da sturbo e le due mignotteggiano sul divano a fare le ochette, la Blanc, in più, con sandaloni da pornoattrice con plateau da 12 cm), una ridicola scena di sesso tra Biehn e la Blanc, uno script che non sa che pesci pigliare e un potenziale andanto in fumo (Biehn concede poco al sex and violence, se non in piccole dosi e la sceneggiatura parrebbe scritta su un kleenex) con impennata nel demenziale ( il trashissimo momento clou: la fellatio prima dell'esecuzione).

    Verso il finale si risolleva un pochetto, tra furenti lotte corpo a corpo e teste spiaccicate a suon di sassate (non male gli sxf del grande Robert Hall) e cadaveri seppelliti.

    Biricchina e inaspetatta, però, la chiusa finale, forse il colpo di genio di tutto il filmaccio, per la serie "dalla padella alla brace".

    Piuttosto "cialtronesco" Biehn regista (la sequenza con la Blanc che corre tra i boschi, in preda al terrore, è girata malissimo), tra un montaggio fatto con il machete e parecchia pseudoamatorialità, ma che conserva ancora la scorza da "duro" (guarda caso il suo personaggio, una specie di boscaiolo misantropo, si chiama Kyle) e le espressioni da psicopatico.

    Ottima la performance di Ryan Honey, sceriffo violento, sadico misogino e disturbato, mentre la Blanc e la Harris vengono ritratte da Biehn come se fossero due pornostar (vedere i flashback o l'amoreggiamento in camporella), però, poi, la Blanc tira fuori le unghie da provetta "final girl".

    Nell'insieme, quà e là, pure divertente, ma realizzato superficialmente e grossolanamente.

    Di notevole impatto lo score di Jeehun Hwang.

    Eccerto che, registicamente, Biehn non ha un grammo del talento dell'amico (e ex commilitone spaziale) Bill Paxton (lì siamo su un'altro pianeta).

    Da noi rimasto inedito (non che sia un dramma, in realtà), ho il dvd tedesco della Sunfilm, che lo spaccia come una specie di I spit on your grave (non è propriamente la stessa cosa) con cover ad effetto grindhouse e con tanto di dicitura UNCUT EDITION (!)
    Ultima modifica: 31/03/20 18:57 da Buiomega71