Buiomega71 • 8/12/15 10:31
Consigliere - 25934 interventi Non male questo
Isidious chapter 3, non male davvero.
Whannell non ha un grammo del talento visivo di James Wan ma, proprio per questo, il suo "capitolo finale" (per ora) risulta davvero godibile e divertente, un pelo "migliore" del secondo.
Intendiamoci, le visioni macabro/surreali waniane del secondo (la "sposa in nero" en travesti e le sue vittime femminili nei sudari, la madre pazza e furibonda di Parker e disegnino annesso) valgono da sole l'intero terzo capitolo whannelliano, ma è la narrazione in sé che mi fa preferire questo terzo capitolo al secondo.
Nel senso: da Wan (perché è Wan) mi aspettavo faville fotoniche dopo le delizie del primo
Insidious; invece, schegge visionarie a parte, mi ha deluso per la narrazione, quasi su livelli standard e che frenavano il suo inconfondibile gusto surreal/barocco/grottesco.
Da Whannell, al contrario, non mi aspettavo nulla ed ero pronto a sorbirmi la porcata "parassitaria" all'ombra waniana.
Invece mi ha piacevolmente sorpreso; eppoi Whannell conosce molto bene il mondo di
Insidious, essendone l'artefice principale e non un carneade qualsiasi.
Quindi il meccanismo, il neo-regista, lo conosce alla perfezione, e anche se spesso cade nel marasma del J-HORROR e del derivativo, il suo nuovo
Insidious promette, alla fine, quello che mantiene.
L'inizio non faceva ben sperare e sembrava il solito horror-teen con problemi adolescenziali di ragazzine problematiche (investimento con l'auto a parte, di notevole impatto).
Poi, però, quando Queen (la ragazzina) viene posseduta dall'entità malefica, il filmazzo prende quota e diventa di portata, se non squisita, almeno appetibile.
Whannell, così, ritorna nell'altrove (che non ha la forza visivo/macabro/surreale di Wan) e ritornano i cadaveri femminei ghignanti seduti sulle poltrone, altre ragazze disperate sotto la pioggia, vittime della brutalità della vita o con la faccia distorta nascosta tra i capelli (che faceva molto J HORROR, appunto).
Eppoi c'è la mostruosa entità, viscido essere attaccato al respiratore (via di mezzo tra una creatura di
The Descent e il Dottor Satan de
La Casa dei 1000 corpi), che colleziona "miikiane" ragazze mutilate e senza volto come fossero giocattoli e le stesse ragazze mutile che strisciano e che sembrano uscite da
Audition e accarezzate lascivamente dall'infimo spettro asmatico con morboso amororre e un piccolo omaggio alla kinghiana/romeriana
Metà Oscura (l'occhio all'interno della gola al posto dell'occhio nel cervello).
La possessione di Queen (che si alza dal letto con le gambe ingessate, sequenza vista attraverso la telecamerina collegata sulla sua fronte, scena davvero disturbante) e prende a menare con una chiave inglese il papà e i due improbabili ghostbusters (tra cui lo stesso Whannell) per poi spaccarsi il gesso, a suon di calci, contro la sponda del letto.
Momenti che lasciano comunque un buon sapore al palato dell'horrorfan.
Torna anche la "sposa in nero", decisa a uccidere la medium Elise, che quest'ultima affronterà con un tamarrissimo "Vieni avanti, puttana!"
Piacevoli, poi, i rimandi atavici a
Sentinel, con gli appartamenti vuoti e il male che si annida nel palazzo
Di un certo rilievo anche la difficoltà di non riuscire a assorbire il lutto (Queen ha perso la madre, Elise il marito, il vicino di casa la moglie, accomunati dal dolore di aver perso una persona cara).
Notevole anche la chiusa finale, che si ricollegherà al primo capitolo completando il cerchio.
SPOILER
L'apparizione mefistofelica del demone "faccia di sangue" che infesterà la famiglia Lambert del primo episodio, probabilmente trascinato nell'aldiquà da Elise stessa.
FINE SPOILER
La squadra cambia, fuori il direttore della fotografia John Leonetti e dentro il pur ottimo Brian Pearson, e cambio di rotta anche nel make up terrifico: via il grande Rocky Faulkner e spazio al bravissimo Thom Floutz (le sue creazioni hanno un gusto vintage, molto lattice e poca CG, del resto sia Wan che Whannell - da veri appassionati del genere - hanno messo mano davvero poco all'ingombrante CG)
Notevolissimi, poi, i fantasiosi titoli di coda con i nomi del cast impressi su oggetti e pareti.
Appare anche (in un ruolo cameo) James Wan: è il regista al provino teatrale di Queen
Insomma, credevo che dopo Wan (che e un altro pianeta) si avesse poco da aggiungere a questa saga, invece Whannell (pur con i suoi difetti e l'aria stantia del deja vu pericolosamente vicina, e il fatto di avere davanti un autore
lynchiano/fuestiano/baviano come Wan) mi ha, in qualche modo, piacevolmente sorpreso.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/11/15
Rambo90
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Piero68