Discussioni su In nome del sangue - Film (1989)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/06/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 25/06/20 11:06
    Consigliere - 25998 interventi
    Ottimo thriller della zaxploitation, immerso nelle suggestive location kenyote, tra foreste, montagne e rigogliose cascate, dove l'ambiguità e il mistero che circonda la vicenda non molla la presa per tutto il film. La natura boormaniana si scontra con l'ottusità dei bianchi del posto (una famiglia che rigetta il progresso), dove un poliziotto di Los Angeles, con moglie e figlioletto, si trova in Kenya per una vacanza che si trasforma ben presto in un incubo dove è difficile uscirne, quando un misterioso cecchino alla Bersagli comincia a menare strage tra i turisti e gli indigeni. Uno scalatore viene freddato , davanti agli occhi della sua ragazza, mentre scala una parete a mani nude, perforato in testa con rovinosa caduta fulciana sfracellandosi tra le rocce, una coppia di bracconieri giustiziata (uno con tanto di tagliola che le imprigiona la mano) nella notte al bivacco, l'uccisione a freddo della propietaria del negozio, una strage al funerale a colpi di fucile (con tanto di ralenti peckinphaniani sui colpi in arrivo), un incipit con lo spaventoso incendio da domare che trasforma lo sventurato in una pira umana, fino alla resa dei conti finale tra l'assassino e il marito in cerca di vendetta, che si conclude in maniera tanto imprevedibile quanto cinica e nerissima. Il misconosciuto Robert Davies (regista sudafricano di buon talento narrativo) racconta , senza sbavature , una vicenda torbida e intrigante , spiazzando lo spettatore tra passioni sottaciute e tensioni erotiche che non riescono ad avere uno sbocco e a non esplodere mai (il gioco di sguardi "vogliosi" tra il poliziotto con famiglia e Laura a inizio film, che sembra preludere a chissà quale bollente congiunzione carnale, ma che resta nel limbo delle cose non dette) e i morti ammazzati che cominciano a fioccare in quel paradiso lontano da dio e dagli uomini, sino al ritrovamento del cadavere di Pam (la moglie che, a inizio film, scompare senza lasciare traccia) tra le acque del fiume e al movente folle che spinge il misterioso cecchino (con beffarda e inaspettata risoluzione finale, dove il diavolo, come sempre quasi accade, è femmina). Picchi crudeli (la leonessa presa in trappola dai due lestofanti che cacciano e uccidono per meri scopi economici e sadici), una tensione palpabile che cresce di pari passo con i delitti e la vicenda che prenda una piega sempre più oscura, dove gli "affari" di famiglia si mutano in spietatezza e in avidità. Bellissimo lo score di Nic Pickard che ne aumenta l'angoscia e l'inquietudine, e da segnalare la bravissima (e splendida milfona) Sandra Prisloo, che c'ha una vaga somiglianza con la nostra Alexandra Delli Colli, amazzone risoluta dagli occhi di ghiaccio, che fà sua la chiusa tra toy boy e bramosia uterina. Pochissimo conosciuto (su IMDB non c'è nemmeno uno straccio di commento), finito nell'oblio delle scaffalature polverose degli staight to video, è in realtà un thriller intenso e pieno d'atmosfera, dove si esulano i tempi morti ,ottimamente interpretato e diretto, nonchè insaporito da un retrogusto pessimista e perfido, dove la natura fa da sfondo a gelosie, risentimenti, cupidigia, piani folli e distruttivi e violenza. Notevoli le sequenze del millepiedi, del giradischi, della palla che cade in acqua e le battute finali, nella casa in rovina sperduta nella giungla, tra il poliziotto e Fergus. In nome del sangue, in nome della famiglia , in un piccolo e delizioso filmetto di alta tensione dal profondo cuore di tenebra dell' Africa nera e selvaggia.
    Ultima modifica: 25/06/20 16:12 da Buiomega71