Curiosità su Un brivido sulla pelle - Film (1966)

"Durante le riprese ho rischiato di morire e il brivido sulla pelle è stato il mio! (ride) Era una produzione non ricca, di quelle 'buona alla prima', tanto per intenderci. A un certo punto mi hanno messo in mano una pistola e io avevo tanta voglia di provare a sparare, prima di girare, tanto per vedere come veniva la scena, ma non l'ho fatto. Amasi Damiani, poi mi ha corretta, ha messo la pistola così, di profilo (fa il gesto), 'perché così si vede meglio' mi ha detto. In questo modo mi ha salvato la vita, perché quando al ciak ho sparato, ho sentito un gran botto e non ho capito più niente. Poi mi sono resa conto che la pistola si era disintegrata, perchè l'armiere aveva lasciato un proiettile buono in canna, ma con la canna otturata. Con la detonazione una scheggia ha attraversato la stanza, è passata oltre la macchina da presa e ha fatto un buco così nel muro. Pensate che forza! Quelli della troupe sono impalliditi e sono rimasti due o tre notti senza dormire, io mi sono fatta solo un graffietto piccolo così al mignolo. Capite che con questo tipo di produzioni mi facevano ridere quelli che prendevano tutto sul serio: sembrava che stessero girando Via col vento, tutti lì a studiare. Anche se devo dire che comunque la serietà e la costanza alla fine vengono sempre premiate".

Fonte: Intervista a Femi Benussi su Cine70 e dintorni (2002)