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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/07/14 DAL BENEMERITO MICKES2
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Mickes2 15/07/14 14:38 - 1670 commenti

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Il più classico degli istant movie, slice of life di una manciata di ore che racconta il peregrinare disorientato e nervoso di un uomo distrutto. Regia a un palmo di mano dal volto di un bravissimo Olle Sarri per un ritratto silenzioso e minimale dei moti dell’animo, della pazzia che si tramuta in riflessione, poi elaborazione, rabbia, presa di coscienza, senso di colpa, tragedia immane. Un autistico, schivo e freddo studio umorale sull’omicidio intrafamigliare visto come fenomeno patologico subdolo e primordiale, scaturito dagli abissi dell'Io.
MEMORABILE: La prima apparizione del corpo a terra insanguinato e senza vita.

Rullo 29/08/14 21:10 - 388 commenti

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Un film ciclico, l'uomo che uccide, il mistero che lo avvolge, le inquadrature strette. Viene salvato da un ottimo Olle Sarri e da una scenografia nordica cupa e ricca di carisma. Per il resto lascia poco: il dramma intrapersonale di una vita in cui qualcosa è andato storto è un facile bocconcino per Ganslandt, che ha poco da faticare per narrare la storia. Dura poco e ciò aiuta, perlomeno, a mantenere desta l'attenzione.
MEMORABILE: Il sogno del bambino.

Minitina80 12/04/21 17:18 - 2976 commenti

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Si potrebbe descrivere come la rappresentazione di un evento tragico alla stregua dei tanti che ogni tanto macchiano le cronache di nero. Un resoconto freddo e asettico nella giornata di un uomo che ha cambiato per sempre la sua vita e in negativo. Essenziale nel cercare le emozioni di colui che sa di aver compromesso la sua esistenza e deve ancora prenderne atto in maniera completa. Non è una passeggiata di piacere e la durata inferiore alla media dà una mano in questo senso perché l’angoscia e l’oppressione che trasmette si sentono tutte sulla pelle.

Kinodrop 9/06/21 20:31 - 2909 commenti

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Un uomo vaga e si aggira per la città in preda a un'ansia febbricitante, come perseguitato da un qualcosa che solo progressivamente ci verrà svelato, ma non spiegato. Una mdp costantemente a ridosso del bravissimo Olle Sarri, che lascia alla sola gestualità e alle distonie del comportamento il rovello emotivo del protagonista, intento a nascondere a se stesso (ammesso che ne sia cosciente fino in fondo) il tragico accaduto. Si percepisce, per argomento e stile, l'ascendente dardenniano, ma ciò nulla toglie alla forza espressiva che attanaglia fino all'ultima sequenza. Potente.
MEMORABILE: Riverso nel bagno; Il rifornimento all'hobby market; Lo scenario in casa; Col bimbo al pronto soccorso; La "visita" alla madre; Lungo i binari.

Daniela 11/06/21 10:57 - 12606 commenti

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Un uomo si risveglia nel proprio bagno, coperto di sangue anche se non ha alcuna ferita, si lava, quindi esce e si dedica a varie attività, rientrando ogni tanto a casa in un andirivieni sempre più frenetico... Un fatto orribile, ormai divenuto cronaca ordinaria, narrato senza darne spiegazioni ma mostrandone solo il "dopo": la macchina da presa tallona da vicino chi se ne è reso responsabile e fatica ancora a rendersene conto, cercando di farne percepire lo smarrimento e l'angoscia. Approccio magari discutibile nella sua elusività ma originale, ansiogeno, ben interpretato.
MEMORABILE: Il risveglio nel bagno; Il primo rientro a casa; La scoperta del bambino; La visita alla madre.

Pigro 11/09/23 14:59 - 9623 commenti

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Un uomo in fuga, prima di tutto da sé stesso, e dalle sue colpe, svelate col contagocce. Anzi, velate: perché l’obiettivo non è raccontare una storia e far capire cos’è accaduto, ma tentare di cogliere un uomo in un momento estremo di annaspo dopo aver commesso una follia. Il bravo protagonista scivola nell’abisso senza neanche rendersene conto, come un animale in trappola che agisce irrazionalmente. L’estetica alla Dogma-Dardenne, pur sensata per un film così, è troppo superficiale e nonostante buoni momenti di tensione si rischia il rigetto.

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