Roger Waters: The wall live (Milano) - Film (2011)

Roger Waters: The wall live (Milano)
Locandina Roger Waters: The wall live (Milano) - Film (2011)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2011
Genere: musicale (colore)

Cast completo di Roger Waters: The wall live (Milano)

Note: Show del 1° aprile 2011 al Mediolanum forum di Assago. Inizio ore 21.00. Dal vivo l'intera opera dei Pink Floyd scenografata come negli spettacoli del 1980 e 1981.

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La nostra recensione di Roger Waters: The wall live (Milano)

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo aver portato in tournee l’intero “Dark Side Of The Moon” così come qualche anno prima avevano fatto i Pink Floyd senza di lui, Roger Waters riprende in mano la sua altra opera epocale e ripropone integralmente “The Wall” (cosa che invece davvero i Pink Floyd non potrebbero mai fare, senza di lui, vista la paternità dell’opera universalmente riconosciuta a Waters ad ogni effetto, suonata quasi “per errore” dai Pink Floyd al completo). Uno spettacolo che non è solo la musica di un disco che traghettò i settanta negli ottanta attraverso le metafore allucinate del leader sempre più riconosciuto di un gruppo-icona come i Pink Floyd. A quello che fu l’antico show messo in scena...Leggi tutto in “selected theaters” nel 1980 e 1981, sono stati aggiunti e sovrapposti eccezionali filmati da proiettare sul muro che si erge minuto dopo minuto col proseguire del concerto. Lo show esplode in un tripudio di luci e fuochi artificiali alle prime note di “In the flesh”. In perfetta tenuta para-nazista Roger Waters entra in scena tra bandiere, colori e soldati in uniforme che sfilano a dieci metri d’altezza. La resa sonora è impressionante per nitidezza, l’equalizzazione degli strumenti lascia ampiamente soddisfatti mentre sui pochi mattoni di un muro che nella sua parte centrale è ancora libero per mostrare al pubblico la band cominciano a vedersi disegni e animazioni d’ogni sorta. Poco dopo, lo schianto dell’aereo che precipita dal fondo della sala fin sul lato destro del palco (chiara eredità dello show primigenio). I mattoni vengono lentamente posti uno sull’altro mentre le canzoni si succedono. L’esattezza della riproposizione dei concerti si nota nella scaletta, che comprende ora come allora l’inedita “What shall we do now?” (splendida), che sul disco non trovò posto. Alla fine del "primo disco" il muro è interamente costruito, tanto che “Hey You” viene cantata e suonata da dietro. L’imponenza dello spettacolo, la singolarità dello stesso data dall’indubbia originalità che sta alla base dell’idea, semplice e di chiara interpretazione, ne fanno un evento unico, al quale i progressi incredibili della tecnologia hanno apportato enormi benefici in termini di fruizione. Non si è più come allora rapiti solo dal grande muro bianco che cresce ed esplode o dai meravigliosi pupazzi che si alternano durante le diverse canzoni, ma ci si immerge senza filtri in un’esperienza totalizzante in cui le antiche ambizioni pinkfloydiane di uno show di luci e suoni si concretizzano in meravigliose visioni cui soprattutto le animazioni ad hoc di Gerald Scarfe donano un fascino impensabile, nel 1980. Ed è questo che più di tutto giustifica la riproposizione del concerto, di base mantenuto tale e quale quello di allora fino alla conclusione di “Outside the Wall”. Certo, non vedere Gilmour suonare e cantare in cima al muro durante “Comfortably numb” lascia inevitabilmente l’amaro in bocca e si avverte che è la sua mancanza, prima di qualsiasi altra cosa, a non poter permetterti di riandare del tutto a quei giorni del 1980 (e 1981), ma per ciò che era nelle possibilità di Waters tutto è stato fatto per dare senso a questa riproposizione. Voce compresa naturalmente, che è ancora quella, riconoscibile tra mille, del fu leader dei Pink Floyd, indubbiamente ancora in forma considerata l’età!

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/04/11 DAL DAVINOTTI
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Cotola 2/10/12 23:48 - 9536 commenti

I gusti di Cotola

A trent’anni di distanza, Waters riprende il vecchio show ed è subito tripudio. Gli anni che passano mostrano l’immarcescibilità, musicale e contenutistica, di un album senza tempo. Tutto poi è impreziosito da una messa in scena notevole che regala emozioni e sorprese a profusione anche a chi già conosce lo spettacolo. Il classico evento da raccontare ai nipotini dicendo: quella notte io c’ero. Leggendario.

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