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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/02/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 10/02/14 00:44 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Uno dei più ficcanti esordi degli anni 90. Goodhew tratta la materia scabrosa e immorale senza morbosità e compiacimenti, immergendo il tutto in interni dai colori pastello e flirtando con la commedia amarognola per poi sfociare in un finale agghiacciante di rara ferocia e crudeltà. Madri ninfomani e represse, figlie silfidi psicotiche, inquilini contesi e fagocitati dal gorgo della follia femminea. Si comincia col sorriso beffardo di false ipocrisie e si finisce nel delirio omicida più turpe. Julie Walters terribile mater da brividi. Da riscoprire.
MEMORABILE: La figlia adolescente che vuole entrare nel letto della madre mentre fà l'amore con il suo giovane amante; Il sanguinario e folle finale al picnic.

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  • Discussione Buiomega71 • 10/02/14 01:08
    Consigliere - 25998 interventi
    Uno degli esordi più interessanti e promettenti degli anni 90 (poi non mantenuti)

    Goodhew comincia piano piano, che pare la solita commedia british tra Ken Loach e John Waters e immerge il tutto in interni dai colori pastello, con grande riuscita dell'Inghilterra ipocrita e bigotta degli anni '50

    Poi diventa altro, si avvertono i primi sentori di follia latente, di una morsa che stringe pian piano il protagonista (il bravissimo Rupert Graves) avvitato dentro una follia delirante femminea che sfocerà in uno dei finali più agghiaccianti e sanguinosi mai girati, durante un picnic primaverile. Una follia omicida che lascia basiti per crudeltà e messa in scena, di un realismo che ghiaccia il sangue (che fà il paio con quello di Creature Del Cielo, che per atmosfere e ambientazioni-e pazzie femminee-un pò ricorda, così come ricorda-per "rivalità" madre e figlia, uomo succube e oggetto nelle brame delle due "vipere" e marito disabile-L'immoralità pirriana)

    Plauso a Julie Walters, nel ruolo di Marjorie, donna di mezza età dalla facciata perbenista e ipocrita (vedere il sermone ad una ragazza rimasta incinta che lavora con lei nella sartoria), in realtà virago crudelissima e calcolatrice, mater ninfomane e repressa, che si porta a letto il giovane affittuario senza remora alcuna per il marito disabile (una gamba persa in guerra), o per la figlia adolescente (accetta che la figlia si corichi nel letto con lei, mentre fà l'amore con il suo giovane amante) con continue richieste sessuali e ricatti verso il ragazzo, un ossessione che diventa follia e possessione malata, fino alle tragiche conseguenze

    La figlia adolescente non e però da meno (una bravissima Laura Sadler, che da quattordicenne "vissuta" fuma, ma non sa come mettersi il tampax), silfide carognesca e attirata dal macabro, lolitella ricattatrice e subdola, psicotica e con scoppi di violenza improvvisa e incontrollata (tenta pure una violenza carnale su una delle sue amichette di scuola), fino alla chiusa feroce e sanguinaria

    Nonostante il tema trattato (ai limiti dell'incesto), Goodhew e abile a non cadere nel facile trabochetto del torbido e del morboso, ma conduce con finezza e intelligente narrazione, non mostra mai nudi o copule, lascia intuire e getta acido sul falso perbenismo all'inglese, tra thè, facce grottesche, granny in calore, piccole vipere in erba, famiglie apparantemente felici e molto disfunzionali e picnic rosso sangue

    Bellissima la fotografia di Andres Garreton e straordinario il cast attoriale (la Walters è da Oscar immediato, nondimeno la giovanissima e perfida Sadler), nonchè i dialoghi ora crudeli, ora divertenti, ora cinici

    Apre e chiude la canzone Come On-a My House, che regala quel sapore straniante di finta armonia e felicità, che cova sotto la cenere: pazzia, repressione sessuale, menzogna, sotterfugi, crudeltà femminea e ossessioni che lacerano l'anima e la carne

    Il "gioco della maniglia", prima la madre poi la figlia ha conseguenze nefaste e irreversibili (il film e tratto da un fatto di cronaca realmante accaduto in Inghilterra negli anni '50)

    Caldamente consigliato.
    Ultima modifica: 11/02/14 10:31 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 10/02/14 09:16
    Consigliere - 25998 interventi
    "Volevo scrivere una storia veraperchè sapevo che, mostrandola al pubblico, a coloro che avessero detto che era incredibile, potevo dimostrare che era tutto autentico"

    Dichiarazione di Philip Goodhew, fonte: Ciak, Agosto 1997, pg. 47