Pazzo di te - Film (1989)

Bella, ricca, intelligente, educata, simpatica, impeccabile, dolce, affabile, gentile con chiunque... Casey (Claudia Christian) sembra essere poco meno della donna perfetta. Figlia del direttore di una grande azienda (Adam West, che funge anche da narratore), dovunque vada è amata da tutti. Naturale che pure i maschi non siano insensibili al suo fascino, specie se l'amica (Shari Shattuck, bella da sballo) gliene fa incontrare in quantità. E così Casey si ritrova a uscire con tre ragazzi diversi alternandoli: il rampollo educato di famiglia nobile (James Daughton), il campione di football (Wolf Larson) e soprattutto un cameriere che sogna di diventare cantante rock (Joseph Gian), il quale più di...Leggi tutto tutti fa breccia nel cuore della splendida preda, perdipiù appena promossa vicepresidente nell'azienda del padre. Comincia così un ballo a tre che sconfina quasi nella commedia brillante, se non fosse per la posa molto misurata delle Christian, lontana da ogni tentazione comica anche quando deve gestirsi in casa contemporaneamente due dei tre pretendenti come in una vera e propria farsa. Probabilmente è proprio l'atteggiamento più assente che sognante della protagonista a farne un film dall'appeal insolito, più vicino alla realtà quotidiana rispetto ai tanti film americani in tema. Se la Shattuck fa l'amica oca e piena di vita, la Christian – molto più matura – disegna invece un personaggio piuttosto sui generis, che sa imporsi senza che chi guarda se ne accorga. Tanto che il rampollo e il giocatore di football scompaiono quasi, se in scena c'è lei, e l'unico a guadagnarsi il ruolo di co-protagonista è il cameriere rockstar: divide l'appartamento con un amico imitatore specializzatosi come sosia di Jack Nicholson (forse il più divertente del lotto), rivela animo poetico e si capisce subito come sia per Casey la... prima scelta. Il regista Lorenzo Doumani (qui al suo esordio assoluto) sa come procedere senza far cadere il ritmo, trova nella contenutissima Christian un'interprete diversa dal solito e ravviva il tutto qua e là con belle iniezioni di rock americano “live” (cantate molto bene dallo stesso Joseph Gian). Certo, nel secondo tempo il film tende lentamente a svanire procedendo senza alcuna grinta verso un happy ending fin troppo ovvio, ogni accenno di brillantezza viene stemperato dagli eccessi romantici (le scene in spiaggia con le corse in riva al mare sanno quasi di parodia, da tanto sono sfacciatamente banali), ma nel complesso si resta curiosi di capire come la protagonista gestirà la situazione. Profondamente eighties nel look e nelle musiche, il film insomma – datato e ingenuo per molti aspetti - si lascia se non altro guardare esibendo un piacevole professionismo nella messa in scena. Inattesa ricomparsa dell'ancora bella Lola Falana nel breve ruolo di segretaria d'azienda!

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