Ore di angoscia - Film (1956)

Una ragazza viene catturata da uno squilibrato il quale la segrega in una baracca minacciandola di farla fuori se non si persuade di volergli bene. Burr è il mattatore di questo thriller dal meccanismo risaputo ma capace di intrigare. Il nostro fornisce una prova maiuscola come psicopatico che cerca - con modi discutibili - di smarcarsi dalla madre oppressiva; la Wood, nel fiore degli anni, è uno spettacolo per gli occhi. Il finale è svolto troppo frettolosamente e certi dialoghi sono innegabilmente datati, ma il film resta meritevole di lodi.

Girato in un incisivo bianco e nero, un thriller i cui pregi maggiori risiedono nel ritmo sostenuto e nella bravura degli interpreti: Burr (che prima di diventare Perry Mason impersonava spesso il cattivo di turno) è molto credibile nei panni dello squilibrato bisognoso d'amore e oppresso dalla madre, O'Brien è genitore apprensivo e poliziotto tenace, deliziosa la Wood. Certo una conclusione più telefonata e buonista era difficile immaginarla, ma almeno non ci si perde in parentesi inutili, visto che il film dura appena 75'.

Dopo esser stato scoperto da una coppietta che si sbaciucchiava appartata in auto, un guardone stordisce l'uomo e rapisce la ragazza, figlia di un ufficiale di polizia dalla mentalità ristretta..,, Poliziesco dal ritmo sostenuto, anzi anche troppo stringato tanto da risultare sbrigativo in alcuni passaggi, epilogo compreso. Risulta comunque interessante per merito del cast e soprattutto dell'intenso Burr, cocco di mamma represso. Il suo personaggio non è il solito maniaco ma suscita pietà per il suo disperato bisogno di essere amato. Un'interpretazione che riscatta i limiti del film.