La compagnia dei matti - Film (1928)

Il soggetto era di prim'ordine, ma l'adattamento di Camillo Bruto Bonzi, e la sentita, oltre che struggente, interpretazione dell'intero cast lasciano stupiti più che positivamente. Mario Almirante dirige con sicurezza e licenzia un prodotto (del 1928), che brilla per ritmo, inquadrature, contrasti, scenografie (notare che alla sede del circolo, ove i tre vecchi "tornano giovani", gli arredi sono enormi, come li vedono i bambini). Perfetti la donna fatale (Lunda), la figlia di buon cuore (Migliore), il bellimbusto (un Vittorio De Sica agli inizi) e persino i domestici di contorno.

Una malinconica riflessione sull’età, imperniata su un'intrigante opera teatrale di Gino Rocca che vede tre vecchi rincorrere per soldi i fasti di una giovinezza di zingarate. La storia unisce sviluppi narrativi da feuilleton all’ispirazione da apologo “grottesco” che arriva con forza all’oggi con la descrizione acuta di un certo giovanilismo forzato degli anziani. Bellissime scenografie, attori superlativi, qualche tocco pre-Capra e diverse sequenze di grande impatto visivo e narrativo (ma il flashback bellico è forzato). Merita una visione.