I ragazzi del Columbus - Corto (2022)

I ragazzi del Columbus
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2022
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Note: Documentario di 56', racconta come nacque il gruppo dei "ragazzi del Columbus", che a Riccione tra il 1975 e il 1985 si incontravano per asocltare musica, ballare e fare amicizia.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nella piazza di Riccione che dal nome del bar che vi si affacciava prese confidenzialmente il nome di “Columbus” (quello vero resta Piazzale Roma), si ritrovavano a cavallo tra gli Anni Settanta e Ottanta ragazzi e ragazze che coltivavano in comune l'amore per un certo tipo di musica; che li univa, li portava a condividere esperienze e a sentirsi parte di un movimento che indubbiamente fece tendenza; un movimento che nacque nella discoteca Baia degli Angeli di Gabicce Mare (oggi Baia Imperiale) e che si diffuse nell'intera zona attirando giovani da tutta Italia, che potevano sì definirsi in buona parte “baiosi” (dal nome della discoteca) ma che poi seppero guadagnarsi...Leggi tutto un'identità propria rivendicando uno stile di vita a metà tra gli hippy dei Settanta e il nuovo mondo degli Ottanta.

Il documentario di Paolo Galassi celebra proprio loro, con un approccio nostalgico volto a ricostruire in qualche modo quegli anni felici intervistando qualche “reduce” di quei giorni e soprattutto molti deejay (a partire da Mozart, indiscutibilmente il leader), che ponendo l'accento sull'aspetto musicale spiegano come sia nata la ricerca di sonorità a basi percussive (più semplicemente etichettate come “afro”) destinate a comporre deejay set del tutto innovativi, ritmi elettronici e dischi recuperati, al tempo, spesso con grande difficoltà. E' forse questo l'aspetto più interessante per chi ama la musica, che fa scoprire come possa nascere uno stile unico (poi esportato in tutta Europa) lavorando su artisti e dischi talora davvero poco noti o altri che da noi ancora nessuno aveva avuto modo di ascoltare (Patrick Adams, Fela Kuti...), mescolati per creare un ambiente sonoro accattivante.

Il documentario tuttavia, che prende le mosse dal libro omonimo di Andrea Castagnini, si sofferma soprattutto sull'aspetto sociologico del fenomeno, spiegando come il Columbus fosse un punto di ritrovo per un gruppo di persone che stringevano saldi rapporti di amicizia, pronti ad aiutarsi, a condividere tutto e ancor oggi in qualche modo in contatto. E qui, con le interviste a ragazzi e ragazze del tempo, si scade inevitabilmente nell'effetto nostalgia un po' fine a se stesso. Non è facile spiegare a parole quelle che erano soprattutto sensazioni legate a un momento storico preciso riassumendo le quali si finisce per ripetere senza sosta lo stesso concetto, per quanto declinato con parole diverse. Una volta capito come i ragazzi del Columbus si sentissero speciali, ciò che li contraddistingueva viene ripetuto come una litania senza aggiungere granché di volta in volta.

Per questo risultano più interessanti le parole degli addetti ai lavori, che almeno fanno capire come fosse organizzato il movimento a livello logistico, territoriale e di tendenza spiegando quale esattamente fosse la musica che si ascoltava e come si girava per il mondo per scoprirla; perché per molti di loro la musica era tutto; più anche delle belle ragazze che pure pullulavano e che fanno capolino nelle tante foto d'epoca che scorrono a commento delle interviste (meno i filmati, quasi assenti). Certo, far ascoltare qualche brano in più, qualche autentico mix del tempo, avrebbe aiutato a entrare meglio nel clima giusto...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/01/23 DAL DAVINOTTI
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Markus 4/01/23 12:07 - 3687 commenti

I gusti di Markus

Un ritratto oltremodo nostalgico ma comprensibile del fenomeno - se così si può definire - delle discoteche in epoca di "disco-music" '70/'80. Più stimolanti le dietrologie sui "dj" e su alcuni club (su tutti la "Baia degli Angeli") da tempo chiusi o convertiti. La storia, narrata da alcuni dei protagonisti ex giovani, non fa che accentuare l'effetto tristezza... un po’ patetica. Esistono film-documentari sulla storia dei locali emiliano/romagnoli che meglio centrano l'argomento e che definiscono un quadro più preciso e meno malinconico - tanto niente si può fare - del tempo che fu.

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