Attenti al raffreddore - Corto (1951)

Tra Pippo e il virus del raffreddore (simpaticamente impersonato da un omino con il naso rosso) è guerra aperta da quando il primo lascia aperta la finestra del proprio ufficio e si ammale. Cortometraggio che illustra bene le conseguenze cliniche (e le manie terapeutiche sostanzialmente inutili) della celebre infezione, con il protagonista che mette in atto numerose strategie di guarigione. Simpatiche gag e discreta animazione.

Un altro pessimo cartone di Pippo. L'animazione è davvero orrida e la storia mal sceneggiata. Sicuramente i cartoni targati Disney degli anni '50 vanno dimenticati, vista la loro infima qualità (tranne rarisssime eccezioni). Un'altra occasione sprecata.

Un impiegato è vessato non solo dal bacillo del raffreddore che lo fa star male, ma anche da una petulante consorte che lo sottopone a cure che sembrano torture. In effetti sono queste ultime le parti più divertenti di un cartone che naufraga per il resto in uno sbiadito umorismo. Da segnalare che in questo corto Pippo ha un nome diverso (George), e la sua borghesizzazione non fa che aumentarne la banalità.

Pippo (alias George) è alle prese con un tremendo raffreddore e (nella seconda parte) con una moglie particolarmente premurosa e invadente. Divertente corto sul raffreddore, con un Pippo estremamente umanizzato ma comunque spassoso, specialmente nella prima parte. Un po' bruttino il doppiaggio della nuova versione, ma comunque resta uno dei migliori con questo protagonista.

Il raffreddore ("cold" in inglese, da cui il gioco di parole che si perde nella traduzione) è rappresentato in questo episodio come un omino dal simpatico naso rosso. Il corto, dalla brillante regia di Jack Kinney, è giocato tutto sull'esaltare i sintomi portando alle estreme conseguenze gli effetti della malattia. L'atmosfera è molto cupa e fredda, con un esubero di tinte blu e grigie che risaltano maggiormente la condizione del protagonista. L'acume del regista parodizza poi anche la figura dell'uomo indebolito che viene "salvato" dalla moglie.

George è un onesto impiegato d'ufficio che passa le sue giornate a lavorare sotto un mare di scartoffie quando a far capolino dalla finestra arriverà il virus del raffreddore a metterlo ko. Per una volta Pippo viene "umanizzato" e il risultato è più che gradevole, anche perché la pellicola riesce a giocare alla perfezione con tutti quelli che sono gli stereotipi dell'uomo malato e della moglie che si prende cura di lui. Tra le cose migliori abbiamo l'assunzione della pastiglia da parte del protagonista e i tentativi della moglie di fargli passare il malanno in fretta e furia.