Andy si nasce - Corto (1985)

Andy si nasce
MMJ Davinotti jr
Anno: 1985
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Note:  Film tv parte della serie Rai "Che fai, ridi?", trasmesso il 1° luglio 1985.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per la serie “Che fai… ridi?” un episodio perfettamente in linea con l’umorismo demenziale e per molti non sempre comprensibile di Andy Luotto, scoperto da Arbore in “L’altra Domenica” (lo si sottolinea anche qui) e ripropostosi poi in altre occasioni come personaggio lunare totalmente al di fuori degli schemi. Qui ripercorre in modo buffo le sue origini americane attraverso l’ampio uso di musiche e coreografie accompagnato pure da molti disegni "non-animati" che riassumono visivamente quanto raccontato. L’amore per la pizza, per le donne…

Poi la partenza per la vecchia Europa e l’approdo sulle coste italiane, dove...Leggi tutto Andy viene immediatamente scambiato per un santo e portato in processione secondo logiche che hanno un senso solo all’interno del nonsenso che pervade l’intera operazione. Una volta abbandonati i disegni relativi in gran parte al prologo “americano”, l’episodio continua guardando ancora allo schema del musical, interrotto da una serie di sketch nei quali un giovane Sergio Vastano e un’altra “arboriana doc” come Marisa Laurito interpretano ciclicamente personaggi diversi offrendosi di fare da spalla a Luotto. Questi, costantemente preda del proprio tipico delirare in una lingua che mescola in un confuso gramelot americano e italiano, sfrutta invece meno del previsto l’arabo, fondamentale atout dei tempi “arboriani”.

Qualche sketch funziona (si pensi alla vecchia trovata del mezzobusto televisivo che dagli schermi di un telegiornale “olbonese”, chiara parodia albanese, spara sciocchezze in simpatica sequenza) e chi apprezza Luotto avrà modo saltuariamente di divertirsi, pur tuttavia le troppe canzoni inserite come se ci trovassimo in un vero e proprio musical finiscono col penalizzare un prodotto già piuttosto modesto, dal punto di vista dei contenuti. Ascoltare Luotto che canta, strepita e si muove da pazzo per cinquanta minuti può non essere cosa per tutti, benché la formula riprenda in un certo qual senso certi esperimenti arboriani di successo.

Eppure qualche discreta idea non manca, come nello sketch in cui il nostro entra in una sala comandi della Nasa portando i panini per tutti durante un teso conto alla rovescia creando lo scompiglio, mentre anche gag altrimenti decisamente sciocche (quella dello spot della margarina ad esempio, con Andy che deve dire due sole parole riuscendo a sbagliarle), interpretate da lui acquisiscono un valore camp e folle in grado di renderle quasi spassose. Si punta a una comicità – se così si può chiamare – del tutto elementare, con Luotto che sogna donne e soldi, ipnotizzato di quando in quando dal passaggio (siamo a Roma) di un autobus a due piani che reca la scritta “The Love Bus”. Purtroppo l'insieme risulta – ed è un po' una costante della serie – decisamente sgangherato. Ciononostante l’operazione si rivela in questo caso talmente fuori di testa da avere le carte per risultare se non altro simpatica; almeno ai “Luottofili”…

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/02/24 DAL DAVINOTTI
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