Il mistero Henri Pick - Film (2019)

Il mistero Henri Pick
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Le mystère Henri Pick
Anno: 2019
Genere: commedia (colore)
Note: E non "Il mistero di Henry Pick". Soggetto dal romanzo omonimo scritto dallo scrittore francese David Foenkinos, pubblicato nel 2016.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'idea che subito colpisce è quella della biblioteca che in una sala pensata appositamente conserva manoscritti mai pubblicati e rifiutati dalle case editrici. Siamo a Crozon, nella zona di Finisterre in Francia e una giovane editor (Isaaz) visita la stanza lasciandosi attrarre da un'opera firmata da tale Henri Pick, il pizzaiolo del paese morto da un paio d'anni. Giudicatala di notevole caratura, decide di pubblicarla dando risalto non solo al libro ma al modo in cui è stato ritrovato: ne nasce un caso editoriale che decreta il successo delle "Ultime ore d'una storia damore", romanzo denso di precisi riferimenti al poeta Puskin e alla Russia. Un critico letterario,...Leggi tutto Jean-Michel Rouche (Luchini), che invita alla propria trasmissione la moglie di Pick e la editor, lascia però trasparire pesanti sospetti: davvero difficile credere che un pizzaiolo che non risulta aver mai letto né scritto nulla in vita sua abbia partorito un'opera simile. Licenziato, lasciato dalla moglie, insultato dai parenti di Pick, Jean-Michel decide così di indagare sull'uomo e su come possano essere andate realmente le cose. Ed è qui che si apre la fase più interessante, legata allo svelamento di quel mistero che si fa asse portante di un film leggero e impostato su toni da commedia garbata ma costruito come un vero giallo (senza il morto), ricco di particolari sfiziosi, depistaggi, ipotesi fantasiose e una soluzione che - per quanto intuibile - conferma l'attenzione prestata nell'ideazione del soggetto. Non allo stesso livello la sceneggiatura, più convenzionale nei dialoghi nonostante possa contare su un ottimo attore come Luchini (cui si deve invece un'interpretazione per nulla banale) e nemmeno la regia, che si prende molte pause, rallenta e manca spesso l'obiettivo di mantenere la giusta tensione. Favorito da ambientazioni costiere di bella suggestione, da un clima tutto francese che si respira nella sdrammatizzazione degli eventi e nella soave colonna sonora, il film conta diversi momenti felici e personaggi spesso centrati (si veda ad esempio Hanna Schygulla nei panni della ex moglie del defunto ideatore della singolare biblioteca), con ricerche condotte tra archivi, filmati d'epoca e piccoli colpi di scena. Ad accompagnare nella sua impresa Jean-Michel è spesso la figlia di Pick (Cottin), al contrario del padre appassionata lettrice, colta ma fortemente in contrasto con il critico: non capisce perché questi si ostini a cercare una verità diversa da quella che tutti sembrano felici di festeggiare. Insomma, vien voglia di appassionarsi a questa curiosa indagine così ben studiata (anche se nel finale la credibilità va un po' a farsi benedire) ed è un peccato che certe divagazioni fuori tema spesso annacquino lo sviluppo dell'intreccio. Comunque un'operazione differente dal solito, che sa mescolare più generi con disinvoltura senza tradire il plot legato alla ricerca della verità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/20 DAL BENEMERITO CAESARS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/06/20
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Caesars 7/01/20 14:10 - 3790 commenti

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Spunto che poteva anche essere interessante, probabilmente però più per un mediometraggio che per un "lungo". La ricerca del vero autore di un romanzo di grandissimo successo, attribuito a un pizzaiolo defunto che non vantava grandi doti letterarie, diventa presto ripetitiva e senza grandi sbocchi che riescano a interessare il pubblico. Anche la soluzione lascia parecchi dubbi sulla sua logica. Il film vanta però buone interpretazioni (Luchini e la Cottin) e una bella ambientazione ben valorizzata dalla fotografia.

Daniela 30/05/20 22:09 - 12660 commenti

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Il romanzo di un sconosciuto pizzaiolo bretone, scoperto per caso e pubblicato postumo, diventa un caso editoriale, ma un critico letterario puntiglioso sospetta la montatura ed inizia ad indagare... Piacevolissimo giallo in cui l'oggetto dell'indagine non è un delitto ma una possibile frode ai danni dei lettori, aggirati a fin di bene considerato che tutti ritengono l'opera un capolavoro, compreso il dubbioso protagonista brillantemente interpretato da Luchini. Ingegnoso l'epilogo, da gustare anche durante i titoli di coda. Bonus ulteriore: gli scorci incantevoli della penisola di Crozon.

Galbo 7/06/20 07:14 - 12392 commenti

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Gradevolissima e originale commedia che unisce suggestioni letterarie e atmosfere giallo rosa intorno alla figura di un critico letterario che indaga su un misterioso manoscritto opera in apparenza di un modesto cuoco di provincia. Esempio di film dalla scrittura impeccabile, viene condotta da un regista che alterna momenti vivaci ad altri più intimisti, grazie anche ad un cast che offre una prova eccellente, con il sempre più bravo Luchini, di certo tra i migliori attori della sua generazione. Da non perdere. 

Ultimo 14/06/20 11:44 - 1655 commenti

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Commedia francese a sfondo giallo che ha come maggior pregio una trama per nulla scontata ed originale: un critico letterario indaga per scoprire chi sia il vero autore di un romanzo mai pubblicato e conservato in una biblioteca. Buona la prova di tutto il cast, in particolare del protagonista Luchini; belle le ambientazione a Crozon, cittadina della Bretagna ideale per l'ambientazione di una vicenda ricca di mistero e colpi di scena. Finale coerente con lo sviluppo e a tratti inaspettato. Un buon film.

Kinodrop 15/06/20 16:30 - 2948 commenti

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Un manoscritto attribuito a un pizzaiolo bretone suscita un caso letterario per la sua qualità e spessore culturale (i riferimenti a Puskin): questo è lo spunto per una specie di giallo sulla reale paternità dell’opera, messo in moto da un critico letterario piuttosto diffidente con tanto di indagini, false piste e divagazioni, con un finale non imprevedibile ma che ha una sua consistenza. E’ anche una commedia che si muove dalla biblioteca nazionale di Parigi alla piccola sezione dei manoscritti rifiutati nel paesino di Crozon, con relative ambientazioni e paesaggi. Gradevole.

Capannelle 2/07/20 13:01 - 4411 commenti

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Film scritto molto bene e sostenuto da un buon ritmo, almeno per due terzi, con una trama che non richiede grossi budget e che potrebbe essere ambientata ovunque. Certo, le location della Bretagna francese ci aggiungono un che di particolare ma non sono loro l'essenza del racconto. L'essenza è il personaggio del critico, come lo interpreta il bravo Luchini e come si sviluppa il personaggio accanto alla figlia del pizzaiolo. L'intrigo è gradevole, la risoluzione meno e impedisce di alzare il voto.
MEMORABILE: "Questo libro è stato rifiutato 32 volte".

Il ferrini 8/01/23 00:30 - 2357 commenti

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Divertente ma soprattutto ingegnosa commedia francese che si tinge di giallo pur senza cadaveri. O meglio, un morto c'è, ma il mistero non riguarda la sua dipartita quanto il fatto che abbia o meno scritto un libro, best seller e caso del momento. Montatura o realtà? Per scoprirlo si viaggia e si incontrano vari personaggi, tutti ben scritti e interpretati, la regia e il montaggio sono dinamici e il ritmo appassiona fino alla fine, che non è scontata ma forse è poco credibile. Luchini tanto antipatico quanto geniale. Nell'insieme un buon film.

Puppigallo 16/09/23 23:06 - 5273 commenti

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Quello che si dice un buon film. Il protagonista è l'elemento trainante, ma lo è, oltre che per propri meriti da attore, soprattutto per una sceneggiatura piuttosto sciolta, che può contare su piacevoli duetti (a volte duelli) verbali, una discreta dose di ironia e un'indagine letteraria piuttosto interessante nello sviluppo. Il rapporto tra il critico indagatore e la figlia del presunto autore del best seller riscoperto è forse la cosa meno naturale, sembrando un po' messa lì per dare un'aiuto al protagonista, che probabilmente non ne avrebbe avuto bisogno. Meritevole di visione.
MEMORABILE: L'effetto domino sul protagonista che scatena la sua sparata in diretta; Il filmino col custode; Nella casa di riposo.

Occhiandre 16/09/23 23:27 - 156 commenti

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Il film consacra Luchini come re dei film a sfondo letterario (Gemma Bovery, Molière in bicicletta). La pellicola batte quelle precedenti e simili, per leggerezza e sagacia e, nonostante i molteplici colpi di scena, si segue in scioltezza. La recitazione di Luchini scatena ilarità a ogni espressione interdetta, la musica crea una sinfonia con le immagini marine della provincia bretone, trattate senza troppo calcare la mano sul pittoresco. Un film da consigliare e che testimonia che questo genere di cinema è ancora vivo e non si lascia mettere all'angolo dall'ossessione per la forma.
MEMORABILE: L'altarino della moglie; Le citazioni letterari; I panorami; Le musiche.

Xamini 16/09/23 23:33 - 1252 commenti

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La stanza di una biblioteca bretone destinata ad accogliere i manoscritti rifiutati: una giovane collaboratrice di un casa editrice vi si reca, incuriosita, scova un romanzo e apre un caso letterario. Al critico Luchini qualcosa non torna e inizia a indagare, guidando quest'opera che è una miscela di generi, giallo dai toni di commedia. Il ritmo tiene, i duetti sono punteggiati di ironia, il mistero fatica a dipanarsi nonostante qualche indizio e alla fine si sacrifica un pelo di credibilità per realizzare l'incastro di tutti gli elementi narrativi. Piacevole, come la Bretagna.
MEMORABILE: Lo show in diretta da cui parte tutto; Le due chiacchiere con il venditore della macchina per scrivere malato.

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Giùan 1/10/23 06:32 - 4559 commenti

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Grazioso non è quasi mai, per un manufatto artistico, un lusinghiero giudizio ma, come peraltro spesso capita al cinema d'oltralpe, è l'aggettivo che viene più scontato e spontaneo. Pick è un film fortemente sbilanciato sul fronte della scrittura trovando, nel testo da cui è tratto, non solo forza propulsiva ma la sua conchiusa ragion d'essere (le salaci e gustose notazioni sull'editoria), cui Bezancon non riesce a dar compattezza o altro respiro come accade ad esempio al cittadino illustre. Il più lo fanno naturalmente gli attori, con Luchini sugli scudi nei duetti con la Cottin.
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