Buiomega71 • 21/03/20 10:13
Consigliere - 27306 interventiCosa abbia voluto dire Rojas in 68 minuti di nulla cosmico girato in un bosco rimane un mistero.
Lei (bravissima comunque la Mazoyer), lui, una casupola in mezzo ai boschi, d'improvviso appaiono degli straccioni conciati a metà tra
L'avventura degli Ewoks e un poveristico post atomico italico, in più una sottospecie di Jawa (o di nanerottolo alla
Fantasmi) che appare e scompare a piacimento.
A lei cominciano ad andare i nervi a pezzi, lui pare risucchiato in una specie di transfert (l'apparizione dell'amata, in passato, Leonora e la sua svestizione), nel bosco ci sono apparizioni, un impiccato e dei rumori assordanti amplificati dall'invasiva colonna sonora.
Lei che comincia a correre ininterrottamente da un lato all'altro della fitta boscaglia, và di quà, va di là, si perde, cade, e ricomincia a correre. Lui che viene ghermito e imprigionato da mani che sbucano dal terreno stile
Antichrist, compare la comunità di straccioni (o i misteriosi abitanti di quei boschi), eppoi bhò, il film finisce...
Criptica fiaba nera? Ancestrali paure ignote e recondite? Difficile dire, ma il film sembra un povero
Antichrist senza sesso e sangue, totalmente privo di logica e, quel che è peggio, terribilmente noioso, dove, quel che resta è la casa in legno che si assesta e continua fastidiosamente a scricchiolare per tutto il tempo.
Dalla sua Rojas non gira male, e la fotografia valorizza la location boschiva, ma la curiosità iniziale (dapprincipio avvertivo un'atmosfera e una situazione di isolamento simil
Honeymoon) si muta presto in noia, aspettando che succeda qualcosa, quel qualcosa che però non arriva mai, se non lei che corre tra i boschi, lui che sparisce e l'apparizione di questa "family" boschiva che stà tra
Willow e
Le colline hanno gli occhi.
Sono il primo che ama il racconto sospeso e a libera interpretazione, ma Rojas esagera, e pare, alla fine, che nemmeno lui sapesse bene cosa raccontare o cosa voler dire.
Poi leggo che
Perfidia è il suo film di laurea alla scuola cinematografica del Cile, il che potrebbe spiegare molte cose (ma poi perchè
Perfidia?).
La macchina da presa la sà gestire, lo stile e spanne sopra i soliti lavoretti amatoriali, l'atmosfera di isolamento è anche ben resa, ma manca del tutto il manico, cioè una sceneggiatura.
Avrebbe funzionato molto di più come corto.
Il talento visivo c'è, a mancare è tutto il resto.
Spizzichi suggestivi contorniati dal nulla assoluto.
Nulla che faccia sospettare le future esplosioni di violenza estrema del suo regista.
Da noi rimasto inedito, ho il dvd spagnolo della
Red Rum, dove i due protagonisti dialogano in presa diretta, rendendo difficile la comprensione già ampiamente compromessa.
Buiomega71