Buiomega71 • 27/08/13 10:14
Consigliere - 27174 interventi WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN
Lento, cupo, spettrale e funereo. L'west margheritiano ha più di un punto in comune con il quasi coevo capolavoro mulliganiano
La Notte Dell'Agguato.
Puro cinema a la Margheriti (ci sono alcuni movimenti di macchina da mozzare il fiato), che mixa i due generi preferiti di uno dei più geniali autori del nostro cinema che fù
In primis l'horror gotico (drappi mossi dal vento, porte e finestre che si aprono da sole, candelabri, stanze adornate, fuochi "purificatori", ragnatele, donne traditrici e condannate, la notte oscura e minacciosa, la chiesa , l'organo suonato dall'inquietante pretino, zoomate su volti spettrali e allucinati, lo stesso Kinski quasi una figura ectoplasmatica vendicatrice), poi il viet-movie o il cinema adventure che verrà (gli agguati, le torrette, le botole, le caverne, un indiano che pare un filippino o un vietcong), il tornado (titolo che sarà in futuro uno dei must margheritiani per il sottoscritto), che minaccioso, si staglia sullo sfondo e spazzerà via i peccati, come il fango di
Contronatura
Kinski che all'inizio spacca le rocce (come il Kinski-Poe che scaverà nelle tombe all'inizio de
Nella stretta morsa del ragno), la figura femminile "dannata" della Michelangeli, tipica "femme fatale" margheritiana, il rintocco ossessivo della campana che amplifica lo straniamento allucinato della vicenda (quasi tutta ambientata di notte, con il tornado che soffia e sbuffa), un finale visivamente fiammeggiante (in tutti i sensi), tra rese dei conti e doppi specchi ingannatori, che verrà ripresa da Robert Clouse per il gran finale de
I Tre Dell'Operazione Drago
Un Kinski anomalo, moderato e vendicatore, che si muove come un vietcong (o come l'indiano de
La notte dell'agguato, appunto), implacabile e quasi sovvranaturale.
Violenza contenuta (rispetto alla media), anche se Margheriti mostra l'assassinio a freddo del pretino da parte di Acombar , e il fido Luciano Pigozzi tranciato a metà dalla campana, l'impiccato alla corda della campana, nonchè i cavalli imbizzarriti che travolgono gli uomini di Acombar
Tutta la parte finale, con l'entrata di Kinski nella dimora di Acombar, mentre albeggia, ricorda lo straordinario finale di
Nella stretta morsa del ragno, così come gli interni della villa, tra zoomate sui volti impauriti, passaggi segreti, candele e pianoforti
Il gotico margheritiano contamina l'western, in un film anomalo e oscuro, con picchi da tragedia greca e echi biblici
Di culto Acombar che mira ai soldatini per addestrarsi con il suo Winchester. Bruttarelle le musiche di Carlo Savina
Anche nel west polveroso e notturno, c'è la quintessenza del cinema margheritiano
Jdelarge, Tojo72, Reeves
Homesick, Zardoz35, Noodles, Alex75
Lercio, Il Gobbo, Trivex, Matalo!, Rambo90, Von Leppe, Herrkinski, Buiomega71, Pessoa
Manowar79, Giùan, Nicola81, Caesars, Cotola
Marcel M.J. Davinotti jr.