Vai alla scheda Sei nel forum Discussioni di

Discussioni su Buried - Sepolto - Film (2010)

DISCUSSIONE GENERALE

29 post
  • Rebis • 18/08/11 10:54
    Compilatore d’emergenza - 4445 interventi
    Ben tornato fra noi Undying :) Ci sei mancato!
  • Pigro • 18/08/11 12:04
    Consigliere - 1704 interventi
    Bentornato Undying!!!! Sentivamo la tua mancanza!
  • Buiomega71 • 25/04/13 11:38
    Consigliere - 27016 interventi
    Felice di sapere che lo hai appena visto, Rebis.

    Da un pò che lo avevo in programma e stasera me lo vedo.

    Questa e telepatia!

    Seguiranno impressioni scritte...
  • Rebis • 25/04/13 13:07
    Compilatore d’emergenza - 4445 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Felice di sapere che lo hai appena visto, Rebis.

    Da un pò che lo avevo in programma e stasera me lo vedo.

    Questa e telepatia!

    Seguiranno impressioni scritte...


    Ma dài! Allora buona visione :) Come avrai letto per me è stata una mezza delusione ...
  • Buiomega71 • 25/04/13 13:34
    Consigliere - 27016 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Felice di sapere che lo hai appena visto, Rebis.

    Da un pò che lo avevo in programma e stasera me lo vedo.

    Questa e telepatia!

    Seguiranno impressioni scritte...


    Ma dài! Allora buona visione :) Come avrai letto per me è stata una mezza delusione ...


    Sì, infatti. Sinceramente non mi aspetto chissàchè...

    Poi ne discutiamo ;)
  • Buiomega71 • 26/04/13 10:36
    Consigliere - 27016 interventi
    Per il sottoscritto la scommessa del giovane Còrtes (qui al suo secondo film) e stata vinta in pieno!

    Già sui bellissimi titoli di testa alla Saul Bass, con lo score di Victor Reyes che regala sonorità donaggiane e herrmanniane.

    Buio, respiri affanati e poi la fiamma dello zippo che si illumina...I restanti '90 minuti sono angoscia e claustrofobia pura.

    Reynolds (che fù l'unica cosa buona nello sciapo remake di Amityville Horror) si presta al gioco crudele innestato da Còrtes e dallo sceneggiatore Chris Sparling, che rinchiuso in una cassa di legno, si ritrova un cellullare con le scritte in arabo, una matita, una fiaschetta di liquore, due tubi di luce e una pila che fà le bizze.

    Si contorce, impreca, chiama a destra e a manca con il telefonino, mentre il suo rapitore iraqueno (una specie di Jingsaw) lo esorta dapprima a fare un video per il riscatto, poi a tagliarsi un dito!

    Da antologia, poi, i dialoghi tra Reynolds e il suo rapitore iraqueno, soprattutto quando Reynolds accusa il rapitore di essere un terrorista, e per tutta risposta l'iraqueno ribatte: "Tu terrorizzato, quindi io terrorista"!

    Ci sono reminiscenze della saga di Saw, flebili agganci al "torture porn" e velati richiami alla moda della Strega di Blair, e trovate (nonchè situazioni) alla The Descent.


    La sequenza craveniana del serpentello e sicuramente la più debole e quella più forzata, per il resto il film "cassamortaro" viaggia sugli alti binari della tensione alle stelle.

    Delle chiamate frenetiche effettuate da Reynolds restano impresse quella che fa alla madre malata di alzheimer (davvero toccante), e quella del suo cinico e crudele datore di lavoro che arriva come un pugno allo stomaco.

    Schegge violente da snuff film (l'esecuzione feroce e fulminea della ragazza via cell), l'ossessivo vibrare del telefonino (da far saltare i nervi), il canto della preghiera in lontanza , la sabbia che inesorabilmente entra nella bara, come una clessidra spietata e inarrestabile.

    Còrtes, nonostante gli spazi angusti, regala movimenti di macchina depalmiani non indifferenti e dona cromatismi argentiani nella fotografia di Eduard Grau (le luci rosse della pila intermittente, il blu elettrico dei tubi di luce)

    Il finale arriva come una mazzata e spiazza per la sua beffarda crudeltà e gli americani non ci fanno una bella figura.

    Bellissimo, poi, il momento del testamento filmato. E di culto la canzoncina stile country sui titoli di coda (scritta dallo stesso Còrtes e Victor Reyes).

    Se un regista e riuscito a coinvolgermi per ben '91 minuti con un solo attore in orizzontale dentro una marcia cassa da morto da peones che parla di continuo ad un cellulare, allora si può tranquillamente dire che Còrtes (per quanto mi riguarda) ha vinto la sua sfida.
    Ultima modifica: 26/04/13 13:31 da Buiomega71
  • Rebis • 26/04/13 12:10
    Compilatore d’emergenza - 4445 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    CURIOSITà:

    Per non tradire l'angoscia del personaggio sepolto vivo, il film non porta mai lo spettatore alla superficie ed è ispirato ad alcuni film di Hitchcock come Prigionieri dell'oceano e Nodo alla gola. A seconda delle diverse necessità imposte dalle riprese, sono state costruite sette casse di varie misure. La pellicola è diventata un vero e proprio caso cinematografico all'ultimo Sundance Film Festival.
    Fonte: Scheda di Ciak del film.


    In effetti siamo dalle parti dei film meccanismo alla Hitchcock. Ma lì c'era una sfida tecnica e registica che giocava con un pubblico che non era preparato a simili azzardi (come avverrà anche in Psyco, Il delitto perfetto, La finestra sul cortile...) e quindi la portata era quasi rivoluzionaria; inoltre c'era una notevole ricerca di verosimiglianza, raffinatezza di scrittura e ironia. Il film di Cortés cerca continuamente di giustificare con espedienti la sua ragion d'essere: ma narrativamente per me è improbabile, e le pretese morali/politiche non riescono a mascherare la sua pretestuosità.
  • Buiomega71 • 26/04/13 12:19
    Consigliere - 27016 interventi
    Non essendo un "cacciatore di plausibilità" nei film a me ha tenuto parecchio teso.

    Poi certo, 90 minuti in una cassa e in orizzontale non erano facili da gestire senza qualche momento "improbabile".

    A parte la trovata forzata e inutile del serpente, promosso a pieni voti.
    Ultima modifica: 26/04/13 12:21 da Buiomega71
  • Rebis • 26/04/13 12:45
    Compilatore d’emergenza - 4445 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:


    A parte la trovata forzata e inutile del serpente, promosso a pieni voti.


    Sì, quella proprio inutile perché non porta a nulla nell'economia del racconto, serve solo ad aumentare il minutaggio. Pensavo che grazie al serpente il protagonista avrebbe intuito una via di fuga, e invece...