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Curiosità su SS Lager 5 - L'inferno delle donne - Film (1976)

CURIOSITÀ

1 post
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  • Undying • 1/08/08 00:14
    Comunicazione esterna - 7565 interventi
    Paola Corazzi: Una Stella Brillante che ha Attraversato il Cinema Bis

    "Chiedevo Charlotte Rampling e mi davano Paola Corazzi..."
    Sergio Garrone si è così espresso in relazione al famigerato duetto di pellicole nazi da lui dirette (Lager Ssadis Kastrat Kommandantur ed il successivo SS Lager 5 - L'inferno delle Donne).

    La Corazzi, presente in entrambe le pellicole citate, debutta nel decamerotico di Italo Alfaro (Canterbury Proibito, 1972), presente nel segmento Storia d'Amore (è la veneta che, incerta tra due spasimanti, vien posseduta dal terzo).
    Appare poi ne I Giochi Proibiti dell'Aretino Pietro (1973) di Piero Regnoli (episodio La Suora Birichina).
    La si intravede quindi, arrivata con breve passo, alla Commedia Sexy: Mario Siciliano la ingaggia nel 1975 per il suo Una Vergine in Famiglia e nel complementare (per via dell'omonimo cast e della stessa regia) Campagnola Bella (1976).

    Va da sè che il meglio che è capitato all'attrice, purtroppo in soli ruoli secondari o quasi da pura comparsa, lo hanno realizzato Brunello Rondi (Tecnica di un Amore e Valeria Dentro e Fuori) e Mauro Bolognini (Per le Antiche Scale).

    Il ruolo d'attrice principale lo ottiene, appunto, nei film nazi diretti da Garrone ed è costretta - in entrambi i casi - a rivestire i panni di prigioniera da lager, costretta a subir sevizie ed imposizioni (spesso a carattere sessuale).

    Non le andrà meglio ne I Ragazzi della Roma Violenta (1976, Renato Savino), liberamente ispirato ai tragici avvenimenti noti come "delitto del Circeo"; qua l'attendono botte, sevizie e soprusi, sino alla ferale conclusione (annegamento, post-stupro, in un acquario).

    Qualche anno a seguire e, nel 1980, Bruno Mattei la (ri)mette a nudo (nei panni d'una suora sadica) ne La Vera Storia della Monaca di Monza, nel quale, pur se avanti con l'età, la Corazzi predomina, per fascino, sulle più giovani colleghe.

    La stellina di tanti titoli "bis" si affievolisce nel 1985, quando brilla fioca nel mediocre Maladonna (1985, Bruno Gaburro) per poi spegnersi definitivamente nel poliziesco televisivo A Viso Coperto.