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Curiosità su Necropolis - Film (1970)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/09/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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  • Grande esempio di cinema:
    Fauno
  • Non male, dopotutto:
    Il Gobbo
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Ryo
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Cotola, Undying, Rebis
  • Gravemente insufficiente!:
    Schramm, Ronax, B. Legnani

CURIOSITÀ

2 post
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  • Homesick • 30/05/09 18:28
    Scrivano - 1363 interventi
    Stralcio di un'intervista a Nicoletta Rangoni Machiavelli raccolta dal fratellastro Niccolò:

    «NECROPOLIS era più o meno lo stesso periodo: un periodo in cui Roma era percorsa e traversata da una miriade di ondate cinematografiche diverse e varie; i personaggi che giravano in P.za Navona andavano dalle sorelle Rossellini, allo sdentato Pierre Clementi, che fu chi mi trovò la particina da zingara che frigge le cartoline davanti al Colosseo, in Necropolis. Per quell’unica scena, passai più tempo al trucco di quanto durò la scena stessa».
  • Lodger • 29/05/25 14:53
    Pulizia ai piani - 1603 interventi
    L'attore Pierre Clémenti fu arrestato (per possesso di sostanze stupefacenti) subito dopo aver terminato le riprese di questo film. Ne parla nel suo libro "Carcere italiano" del 1973:

    Il 24 luglio 1971, alle nove del mattino, mentre dormivo, è arrivata la polizia in casa della mia amica Anna Maria.
    Ero a Roma per lavoro. Avevo appena terminato il film di un giovane regista italiano, Luca Branconi, sul mito della necropoli attraverso le civiltà. Ero Attila. Attila che entra nella Roma decadente e va in una cripta della necropoli sotterranea per essere iniziato da Montezuma, l'ultimo degli imperatori aztechi. Nella cripta mi denudano, mi coprono con un mantello di lana sanguinante, mi mettono in testa un'aquila che afferro immediatamente, strangolandola. Mi dirigo allora verso la tomba di famiglia. Vi trovo un arco e delle frecce, e un cavallo bianco che mi aspetta. Monto e gli grido: «Cavallo, conducimi nelle città sotterranee a salutare i miei fratelli e rispondere al saluto della mano invincibile che pesa sulle nostre teste, al fine di liberare gli uomini dalla loro ignominia!». Il cavallo parte al galoppo attraverso lo studio. È un flash, una scena molto corta, parabola profetica della caduta dell'imperialismo. Dopo sono realmente entrato nella chiesa sotterranea e ho visto i miei fratelli imprigionati.
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    Stranamente il nome del regista viene storpiato in Luca Branconi, e non viene corretto neanche nell'edizione 2007 del libro curata dal figlio Balthazar. Inoltre è strano che il 24 luglio 1971 le riprese fossero da poco terminate, essendo il film uscito nel 1970.