Voci di potere - Film (2024)

In un G7 improvvisamente organizzato, in una non precisata location (parrebbe teutonica), sette, appunto, leader mondiali devono stilare una dichiarazione provvisoria riguardo una crisi non esplicata (neanch'essa). Saranno abbandonati e vagheranno tra ancestrali esseri mummificati e cervelli giganti. Una perenne fotografia filtrata di rosa rende tutto ancora più fiabesco e onirico in questa satira (?) politica che ci avvolge in uno stato soporifero dall'inizio alla fine, nonostante il cast per nulla banale. Pieno realismo magico, satira, appunto, colma di troppe, estenuanti allegorie.

In occasione di una imprecisata crisi, i capi di governo dei paesi del G7, riuniti in una villa in Germania per elaborare una comune dichiarazione d'intenti, si trovano isolati dal mondo esterno a fronteggiare eventi inspiegabili. Quella di fare satira politica puntando il dito contro l'includenza di certi documenti ufficiali poteva essere una buona idea, ma è vanificata da una sceneggiatura priva di mordente e una messa in scena fumosa che la trasformano in un'allegoria scombinata. Unica nota positiva: il rappresentante dell'Italia è stupido ma almeno è un uomo buono, consoliamoci.