Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 04

26 Ottobre 2009

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1977 (STAGIONE 4):
 

30. YELLOW HE (Yellow He)
*** Yellow He è il soprannome di una squinzietta che adesca il rampollo scemo (sfasato, ingenuo, lo definiscono, ma sarà lo stesso Derrick a farla breve: è scemo e basta!) di una ricca famiglia il cui nonno sta tirando le cuoia in ospedale. Dei due figli uno è appena stato ammazzato (per questo verrà chiamato in causa Derrick), l'altro, ovvero il padre dello scemo, tanto una volpe non è nemmeno lui e si comporta in modo strano. A chi andrà l'eredità del ricco nonno? Derrick indaga. Una puntata costruita meglio del solito, con una chiusura finalmente accettabile, begli intrecci e un matrimonio hippie che non t'aspetti. Il povero scemo balbetta pure e non è il massimo della simpatia, ma Yellow He e l'inseparabile amico (si chiama "Benocia", mah) sono anche peggio! Bizzarra la figura della moglie dell'unico sano di mente della famiglia (che è poi il primo a morire). Insolita la riunione al distretto in cui Derrick e Harry parlano del caso insieme a perfetti sconosciuti che ribattono e intervengono, come se il caso fosse anche loro: lasciate fare a chi sa! (Zender)

**! Yellow He è l'assurdo soprannome di una stravagante fanciulla che riesce a farsi impalmare dal rampollo di una ricca famiglia. Lui è un idiota di prima categoria, il parentado non scherza, il migliore amico si chiama Benocia (evidentemente era l'episodio dei nomi strani...). L'unica che sembra avere le rotelle a posto è la segretaria del morto, che in compenso si ritrova con un marito sul quale è meglio stendere un velo. Con una simile gabbia di matti l'episodio non può spiccare il volo, sebbene la trama non sia malaccio e il finale guadagni qualche punto. Derrick piuttosto in forma. (Nicola81)

***! Non c'è nulla da fare: le puntate vecchio stile hanno una marcia in più. Anche qui, nonostante la scarsa personalità di alcuni personaggi, cosa che penalizza leggermente l'insieme, l'episodio si lascia guardare molto gradevolmente. Merito di un ritmo sostenuto, se non talvolta incalzante, e di un lavoro puntiglioso di Derrick e Harry, raramente così attenti a seguire tutte le piste. Anche il finale, per quanto un po' sbrigativo, è decisamente azzeccato. (Gordon) 

**! Potremmo definirla "La puntata dai nomi improbabili", tra vecchi austeri, una hippie che non ce la conta giusta, un rimbambito che ne diventa succubo al punto di sposarla e l'amico Benocia. La storia è interessante, i personaggi ambigui e odiosi al punto giusto, ma è afflitta da due pecche: il motivetto martellante che ci viene riproposto a ogni occasione e un finale alquanto sbrigativo, in cui peraltro solo uno dei due colpevoli viene fermato. (Robykeys82) 


31. UN CAPPIO AL COLLO
(Hals in der Schlinge)
*** Trova il babbo impiccato in soffitta e non crede ai suoi occhi! No no, era un uomo tutto d'un pezzo, senza grilli per la testa, figuriamoci se si suicidava. Poi invece salta fuori il contabile della ditta: investimenti sbagliati in sudamerica, il tracollo era alle porte. La figlia non ci crede ancora, suo fratello pare più malleabile (anche perché subentra al padre...). Derrick inizialmente pensa al suicidio, poi però affiorano i primi dubbi. Gli eventi precipiteranno, la tensione crescerà fino a un bel finale concitato. Episodio ben sceneggiato, molto vario e con l'intervento di qualche personaggio secondario (soprattutto in polizia, dove anche il quieto Schröder si ritaglia uno spazio accanto a Derrick). Esilarante un gratuito sketch al distretto, dove Harry e Derrick bloccano due ladruncoli improvvisamente impazziti. Senza brillare troppo, un episodio che illustra bene il carattere di Derrick ed esalta i punti di forza della serie. (Zender)

***! Solido episodio thriller con una figlia che non crede al presunto suicidio del padre (trovato impiccato nella soffitta di casa) e chiede aiuto a Derrick, il quale scoprirà un giro di interessi dietro la morte dell'uomo (molte serpi nella stessa azienda dell'uomo). Nell'episodio è protagonista la compianta Helga Anders (indimenticabile in Contronatura), che offre un'ottima interpretazione. Bravo anche Herbert Fleischmann. L'impianto giallo è solido, l'episodio ha un ottimo ritmo. Da citare il finale allo stadio. Diffidate della prima versione italiana dell'episodio tagliata di ben 15 minuti! (Ciavazzaro)

*** Gradevole episodio facente parte di un'annata (la '76) molto convincente nel suo complesso. L'episodio è valorizzato da un buon ritmo e da una storia intrigante che, sin da subito, pulsa sensazioni forti e ci fa entrare nell'intricata vicenda (se vogliamo, da film come si suol dire "d'altri tempi"). Deliziosa la ragazza protagonista interpretata da Helga Anders, la quale è anche presente in altri episodi della serie. Purtroppo Helga è prematuramente scomparsa nel 1986 per cause legate all'abuso di droga e alcool. (Markus)

31. UN CAPPIO AL COLLO (Hals in der Schlinge) 
***! Una puntata molto convincente che combina il thriller tipico degli albori della serie con un'indagine dettagliata, alternativa allo sparatutto dell'anno precedente. Certo, il cliché d'inizio è ben poco originale, la figlia non convinta del suicidio del padre che gradualmente convince Derrick, ma nel complesso l'episodio è ben orchestrato e regala anche numerosi intermezzi comici, con protagonisti i vari componenti del pool di Derrick. In qualche caso, vedasi l'ingegnoso pedinamento di Harry (ma non lo insegnano alla scuola di polizia?), si sfiora l'inverosimile, ma si sopporta. Gradevole. (Gordon) 


32. UNA NOTTE DI OTTOBRE (Eine Nacht im Oktober)
*** Un rappresentante dall'aria porcina, chiaro esempio di maialone di mezz'età, entra in una discoteca e comincia a guardarsi un po' di ragazzotte al ballo (in costante sottofondo la splendida "Serenade" della Steve Miller Band e "Jeans on" di David Dundas). All'uscita prova a invitare sulla sua auto tutte quelle che passano, ma il due di picche è regolare. Solo una ci sta, e viene ritrovata accoltellata poco dopo. Sarà lui il colpevole? Non è così facile da stabilire, perché oltre al logorroico rappresentante entra in scena anche l'amante della vittima (un grasso avvocato) con tutta la sua famiglia (una moglie semi-impagliata e una madre arcigna con badante a carico). Questi cerca d'indirizzare, in purissimo stile Colombo, i sospetti sul rappresentante (che vediamo in azione mentre vende un detersivo supersgrassante), ma non tutto è chiaro. Anche perché, si sa, ogni tanto la serie ha la tendenza a complicare fin troppo le cose andando alla ricerca di soluzioni spettacolari che hanno l'effetto di rendere il tutto artificioso e irrealistico. Come in questo caso, dove ad una prima parte ben condotta e diretta con brio, piacevole e intrigante, ne segue una seconda a finali ripetuti (e confessioni come se piovesse) che ne svilisce l'impatto e si "svende" alle logiche del whodunit più bieco. (Zender)

*** L'episodio ha una buona caratura enigmatica e morbosa per tutta la prima parte e oltre; alcune scene - ovvero quelle che riguardano i personaggi della moglie (un vegetale) e della madre dell'avvocato (una megera), inquadrati in posture teatrali - sono spettrali. È chiaro che qualche segreto è sepolto e l'ispettore scava con sorniona cautela, assistito dal più impulsivo Harry. È a questo punto che l'intreccio e la temperatura emotiva precipitano, più o meno repentini, in un disvelamento prossimo all'assurdo, sicuramente non all'altezza, figurativamente, delle aspettative. Tuttavia l'episodio resta buono e si fa ricordare. (Faggi)

***! Dopo una breve parentesi all'americana, la serie torna a percorrere i binari consueti. Questo episodio, nel suo mirabile equilibrio tra il realismo della rappresentazione e il penetrante psicologismo caro allo sceneggiatore, è emblematico ed esemplare. Derrick, che entra in scena dopo pochi minuti, capisce presto che le cose non sono così semplici come appaiono. Ricca e ben disegnata la galleria di personaggi: spiccano l' arrogante avvocato, la madre autoritaria, il commesso cialtrone e bugiardo. La regia è brillante, i dialoghi eccellenti, l'unico difetto è un eccessivo compiacimento nel disorientare lo spettatore. Da vedere. (Kozincev)

***! Puntata stuzzicante, che combina abilmente alcuni elementi cardine della serie. Se infatti a una prima analisi sembra la solita storia di porcelloni che non sanno tenere a freno gli ormoni - con tanto di presunto colpevole molto tagliato nella parte e dotato di una parlantina micidiale - gradualmente si scopre la verità, che include anche un interessante ritratto psicologico della famiglia, un covo di vipere a dir poco. Derrick e Harry vanno dritti al sodo e regalano persino qualche bella scenetta. Gradevole. (Gordon) 


33. UN CONTO APERTO (Offene Rechnung)
** Una banda criminale porta verso casa uno di loro colpito da una pallottola. La cosa curiosa è che la banda è composta da anziani e che la casa è... un ospizio! I quattro vecchietti appoggiano l'amico ferito davanti alla porta dell'ospizio e tornano in camera sperando che qualcuno se ne avveda e chiami l'ospedale. Ma intanto Toppe (questo il nome della vittima) muore e arriva Derrick. Chi ha ucciso il vecchino? E cosa nascondono i quattro ultrasettantenni? Episodio centrato molto sui pedinamenti, che hanno il compito di svelare progressivamente cosa stava nella testa degli anziani, il cui leader pare persona piuttosto arrogante e avida ("i soldi ti fanno volare"...). Più azione della media, insomma, anche se ugualmente la puntata non riesce a spiccare il volo. Al di là della curiosità di sapere cosa possa aver portato gli ospiti di un ospizio a ritrovarsi con un cadavere tra le mani c'è poco altro: i colpevoli non hanno proprio il phisique du role... Ancora una volta Derrick in ufficio se la prende col ragazzetto colla pipa. Gliela toglie e...: "Ripeti ora tutto quello che hai detto". (Zender)

**! Puntata non banale, che parte da uno spunto ancora oggi attuale: la solitudine senile. Ed è proprio un gruppetto di vecchini al centro dell'attenzione dell'ispettore e di Harry, molto spigliato. A deludere è però lo sviluppo dell'episodio, anche per via dell'eccessivo protagonismo del capobanda, il che impedisce una focalizzazione maggiore sugli altri ladruncoli. I ritmi rimangono inoltre abbastanza compassati, ma perlomeno il finale è lungo a sufficienza da permettere un chiarimento complessivo. (Gordon) 

*** La puntata si fa apprezzare per vari motivi: il gruppo di vecchierelli allegri alla ricerca del brivido per dare una scossa alle loro vite "da reclusi", una coppia Derrick-Klein scrupolosa e sempre sul pezzo e comprimari all'altezza. Momenti migliori: la conversazione tra Derrick e il capo della banda sul concetto di "volare" e la faccia e il tono di Derrick mentre parla al portiere della sua deposizione da confermare in tribunale. La stessa faccia sorridente e carica di minaccia già vista in "Paura". (Robykeys82) 


34. MORTE DI UNO STROZZINO (Tod des Wucherers)
**! Crediti ad interessi leggermente alti... il nostro strozzino non si faceva amare dai clienti, ma visto come tratta il suo ragioniere pare che anche dipendenti e parenti stretti non lo adorino. Non a caso quando qualcuno lo ammazza, moglie e suocera organizzano per la serata stessa una megafesta che neanche a Capodanno! Derrick si stupisce, ma la vedova se ne frega e si ubriaca con l'amante. Nel frattempo il ragioniere se la fa con la fresca assunta e pare coprire qualcosa (anche se il fiuto dell'ispettore gli dice di cercare altrove l'assassino). D'altronde con la faccia da tonno che si ritrova e le risposte da rintronato che dà è difficile immaginarlo killer. Entra in gioco comunque un po' di tutto, perché oltre all'immancabile scena al night (con Derrick che tira pugni come un indemoniato!) troviamo anche una banda di bikers la cui presenza pare del tutto pretestuosa. Ad ogni modo l'episodio si fa seguire e Derrick è abbastanza in forma. A differenza di Harry, che si rende protagonista di un penoso scaricabarile costringendo Schroeder (che se ne stava in panciolle a far nulla) ad avvertire lui del decesso la moglie della vittima  ("Hai un tono di voce migliore del mio"... mah!). Meglio comunque le parti relative alla famiglia del morto che non quelle con ragioniere depresso che ci prova con la fresca assunta. Finale con testimone inatteso... (Zender)

**! In un’agenzia di crediti viene ucciso un contabile. Durante le indagini del solerte Derrick, si scopre che il proprietario dell’agenzia praticava tassi d'interesse al limite dell’usura e minacciava alcuni clienti. Derrick dovrà indagare parlando con i frequentatori dell’agenzia e giungerà alla soluzione senza non pochi problemi. Episodio dal ritmo tutto sommato spigliato e a mio giudizio interessante. Giochi di flashback alla “Petrocelli”, anche se di fatto è un episodio molto “alla Colombo”. (Markus)

**! Per una volta è il personaggio interpretato da Peter Kuiper (lo strozzino del titolo) a rimetterci la pelle, mentre in ufficio e a casa del morto si scatenano da un lato i dipendenti superstiti, stranamente allegri dopo un delitto che significa la perdita del posto di lavoro, e dall'altro la neovedova e la madre di lei, che lanciano un carnevale di Rio che lèvati. E Derrick? Il nostro non si fa scrupoli a rompere le uova nel paniere nel mezzo dei festeggiamenti, indagando a muso duro e senza scrupoli in un ambiente alquanto squallido. Niente male. (Robykeys82). 

*** Come spesso avviene, a lasciarci le penne è il classico personaggio spregevole (lo strozzino del titolo), interpretato dal fido Peter Kuiper. Naturale che i suoi sottoposti fossero delle amebe e che i parenti, appena saputa la notizia, festeggino; Derrick ha quindi gioco facile a infiltrarsi nelle dinamiche interne e, non appena riposa, gli subentra un dinamico Harry. Pochi gli spunti della trama - si fatica a comprendere il senso della gang che si accanisce sulla neoassunta - ma il ritmo dettato dalla regia è incalzante. Non male. (Gordon) 


35. L'UOVO DEL CUCULO (Das Kuckucksei)
** Un poveruomo accorre in un appartamento misterioso dove trova sua moglie uccisa, e dopo il danno la beffa: arriva Harry e gli domanda se sapeva che la moglie era una mignotta. "Mia moglie non era una prostituta! Chi è stato a dirle una cosa così assurda?". "Gli inquilini di questo palazzo". "Che cosa ne sanno di mia moglie?". "Più di lei, evidentemente". Harry spietato per un incipit che ha del comico e promette bene. Si comincia a indagare sulla donna, che effettivamente, dispiace per il poveretto, era proprio una prostituta. Si fa vivo il fratello dell'uomo e cade pure lui dalle nuvole. Possibile che nessuno sapesse? D'accordo che i due eran sposati solo da sei mesi ma... Attorno alla vicenda, piuttosto intricata, si aggiungono altri personaggi ambigui, mentre si scopre che la donna finanziava il marito coi soldi delle marchette (e anche qui, possibile che non arrivasse a capire?). Man mano che si avanza il quadro si schiarisce, ma poi s'infila in mezzo anche la storia di un ricatto che par proprio buttata lì per far minutaggio, e gli indizi scarseggiano come sempre. Episodio ben poco entusiasmante (il titolo fa riferimento a un modo di dire), nonostante un soggetto che poteva essere interessante. Cast scadente, nessun gran mistero, soluzione squallida. (Zender)

*** Al classico inetto derrickiano muore la dolce mogliettina, della quale si scopriranno presto gli altarini. Nel complesso la puntata si lascia guardare, nonostante un elaborato intreccio, che porta a un ricatto poco approfondito, e un ritmo non proprio tambureggiante. Derrick appare, complice l'ancora "giovane" età, piuttosto risoluto, così come Harry al primo incontro col marito cornuto. Il finale convince ed è uno dei più propriamente gialli della serie. (Gordon)

***! L'ultimo episodio girato nel 1976 è la degna chiusura di una splendida annata. Il giallo è costruito con ingegno, l'indizio risolutivo è convincente, ma è tutto l'insieme a funzionare: lo scenario grigio e invernale si sposa col carattere scontroso e bigotto dei personaggi, tra i quali si segnala il suocero della vittima (bello il dialogo in barca con l'ispettore, che gli ricorda che la morale esula dalle sue funzioni). Al bravo Ralf Schermuly spetta l'ingrato ruolo del fesso ignaro (a lungo) di aver sposato una prostituta, che gli toccherà di nuovo in un episodio delle ultime stagioni, "La stanza vuota". Ottimo. (Kozincev)


36. DELITTO SUL TRANSEUROPA EXPRESS (Mord im TEE 91)
Un uomo viene ucciso sul treno del titolo e scopriamo che era pure un amico di Derrick! Stephan è seccato, vuole assolutamente mettere al fresco il colpevole e lo ripeterà infinite volte nel corso della puntata, quando c'è da magnificare le doti della vittima. L'uomo era giornalista, autotrasportatore e molto altro, tanto che ben pesto si comincerà a capire che dietro tutto ci sono i servizi segreti. Derrick e Harry rimbalzeranno da un posto all'altro senza sosta, interrogando poco e dandosi al pedinamento e all'azione. Il problema è che così non abbiamo alcun personaggio ben definito e una trama fumosa che perde d'incisività quasi subito contorcendosi. L'ispettore si lascia andare alla nostalgia: "Ah, ma non poteva essere un bel caso di omicidio semplice con i moventi di sempre?". Già, l'avremmo voluto anche noi, perché qui, sballottati a destra e a sinistra, non riusciamo a individuare nessuno che possa davvero proporsi come antagonista. Prove ottenute grazie alla tecnologia, piccola parte per il solito immigrato italiano cui viene dato tanto per cambiare il nome di Mario. Del treno rimane traccia solo nel titolo e nei primissimi minuti. (Zender)

*! Un titolo alla Agatha Christie per un caso che nasce come omicidio - il morto è un conoscente di Derrick - e si trasforma progressivamente in un complicato (e poco interessante) intrigo di spionaggio internazionale. Probabilmente un'ora è un tempo insufficiente per sviluppare in maniera articolata l'idea dello sceneggiatore; difatti molti dei comprimari rimangono poco e male caratterizzati. Fra gli elementi da salvare, ci sono il platonico flirtare fra Derrick e un'avvenente spia che scatena la gelosia di Harry, un Berger un po' più attivo del solito in veste di infiltrato in una azienda e, soprattutto, il fatto che scopriamo che il locale preferito di Derrick è l'italianissimo "Da Mario". (Eresiarca)

*! Chi troppo vuole nulla stringe, si potrebbe dire per sintetizzare questo strano episodio in cui si combinano una trama gialla, all'inizio, e spionaggio internazionale, senza però focalizzare adeguatamente nessun elemento dell'intricato puzzle. Lo ammetterà lo stesso Derrick, molto più esuberante e collerico del solito, che questa non è roba per lui, mentre Harry appare molto coinvolto. Tuttavia l'ora di pellicola scorre piuttosto confusamente tra una miriade di personaggi poco caratterizzati fino a un finale surreale, da cui non si capisce né l'intuizione dell'ispettore né l'esecuzione del delitto. (Gordon) 
 
 
 
37. VIA BANGKOK
(Via Bangkok)
** Immaginatevi cosa mai potrà arrivare da laggiù... Infatti all'inizio smonta dall'aereo un tipo dall'aria preoccupata; due tizi bislacchi coll'aria degli spacciatori lo seguono, gli danno un appuntamento e lui fa appena in tempo a tornare a casa (dalla figlia e dalla moglie) che lo accoppano. C'è di mezzo la solita busta di eroina che non salta fuori e la vittima, violencellista di ritorno da una tournee in Asia, evidentemente non aveva seguito tutte "alla lettera" le istruzioni. La figlia ci resta malissimo, la moglie paralizzata non ne parliamo, mentre Derrick e Harry (molto presente) fan di tutto per capire chi ha ammazzato il poveruomo. E pure il perché, visto che nessuno certo dice loro della droga. Per tutta la puntata l'ispettore annaspa, fatica a capire (nonostante la solita faccia da quello che sa), piazza uomini dappertutto, fa seguire la figlia che i boss della droga chiamano per sapere che fine ha fatto la magica bustina. Finale concitato per una puntata classica della serie "narcotraffico": poco giallo, molta azione e un Derrick che spara all'impazzata (un paio probabilmente li fa pure fuori senza complimenti) e sfonda porta al rallentatore come manco Schwarzenegger. Buona sorpresa finale, ma la puntata in sè, per quanto discreta, dice poco. (Zender)

**** Per chi ama il Derrick risoluto dei primi anni questa puntata è l'ideale, ma il gioco psicologico col presunto amico e la figlia finta tonta della vittima lasciano comunque intravedere gli sviluppi futuri della serie. Il risultato è un'ora movimentata e ricca di indagini, in cui anche il tema della droga non assume le connotazioni fumose tanto ricorrenti. Infine una parentesi nostalgica, ma le ambientazioni tipicamente anni '70 valgono un mezzo punto di bonus. (Gordon) 

 
 38. IN TRE COL MORTO 
(Inkasso)
** Curioso: il cadavere ritrovato è stato ucciso dalla stessa arma che pochi giorni prima aveva fatto fuori un altro tizio la cui indagine era finita al collega di Derrick. Derrick preleva gli incartamenti e scopre che le due vittime erano due casanova dissoluti che il sabato sera giocavano a skat (gioco di carte a tre diffusissimo in Germania) assieme a un terzo uomo (un farmacista), il quale ora giustamente se la fa sotto visto che pare l’unico sopravvissuto del gruppo. Ad ogni insinuazione dell'ispettore nega tutto, finge di cascare dalle nuvole e di non aver paura di nulla, ma quando gli suonano alla porta manda Derrick ad aprire! L’ispettore capisce che la chiave di tutto è lui (d’altra parte lo capirebbe anche un bambino), ma si scava anche nel passato finché si viene a sapere di una diciottenne che s’impiccò qualche tempo prima. Parrebbe una storia divertente e intricata, ma è svolta con poca spigliatezza e piattamente. Nonostante sia ancora giovane Derrick pare già piuttosto annoiato e il finale è girato che peggio non si potrebbe. Non tra i più esecrabili episodi ma non si fa ricordare, se non per l’attivismo del poliziotto giovane che solitamente faceva irritare Derrick con la sua pipa: qui non fuma, pedina, informa... si rivela sorprendentemente un aiuto prezioso; altro che Berger! (Zender)

**! "Inkasso", il secco titolo originale, tradotto alla lettera vuol dire "riscossione", ovvero riscuotere debiti venuti a scadenza... Così sarà e Derrick dovrà darsi da fare per impedire il peggio; il punto è, infatti, che qui non si riscuote denaro o prestazioni in natura ma vite umane. L'ambientazione ruota intorno alla mondanità: navigati playboy, modelle, lusso e bella vita. Ci scappa il morto, cominciano le indagini e il nostro ispettore oscillerà tra classici Interrogatori in perfetto suo stile psicotropo e antichi metodi polizieschi; questi ultimi saranno decisivi (l'arma del delitto, una pistola, era già stata usata in un precedente ammazzamento). Nella versione originale l'episodio non è male (quella italiana della prima messa in onda è stata accorciata); il derrickiano fedele apprezzerà di certo. (Faggi)

**! Titolo poco chiaro, sia nell'originale che nella sua versione in italiano. Trama che parte in sordina ma che, progressivamente, si dimostra piuttosto articolata, connettendo eventi accaduti in momenti temporali diversi le cui conseguenze conducono al finale attraverso una indagine che, se non sempre avvincente, è certamente plausibile e ci conduce qui a la per la Monaco anni Settanta. Diversi comprimari all'altezza, alcuni dei quali sono attori ricorrenti nella serie. Stephan qui sembra giovarsi maggiormente dell'aiuto di un giovane detective della centrale - il quale indaga, pedina, racconta - che non del fido Harry. (Eresiarca) 

***! Non possono certo essersi ispirati al caso di Erika e Omar, ma le assonanze tra questo buon Derrick d'antan e il delitto di Novi Ligure ci sono. Detto ciò, l'episodio si fa guardare a prescindere dal finale, brusco ma sibillino. Saranno le ambientazioni nella Monaco dell'epoca (e non solo nei classici uffici/stanzini claustrofobici), le musiche più frequenti del consueto, il sottile gioco psicologico con la futuribile vittima dell'Ispettore e le meticolose indagini del suo pool, qui più accanito che mai, ma la puntata, per quanto non memorabile, risulta degna di essere vista e ricordata. (Gordon)


39. MORTE NEL BOSCO (Tote im Wald)
***! Una bella turista inglese (in Germania per imparare la lingua) viene trovata morta in una strada di campagna. Dei due uomini che passano per di là uno va ad avvisare la polizia, l'altro se la dà a gambe dopo aver saputo della cosa. Derrick e Harry finiranno presto sulle tracce di quest'ultimo scoprendo che l'uomo, otto anni prima, aveva scontato due anni di carcere per uno stupro verificatosi in condizioni simili. Il maggiore indiziato pare quindi lui, peraltro un inetto tale che pensa bene di non avvertire personalmente la polizia del suo passato ma di mandarci un amico! Derrick fa tanto d'occhi, ma ha l'impressione che l'ex presunto stupratore sia davvero un mezzo scemo (anche se vive con una tettona niente male). Episodio bucolico, condotto bene e caratterizzato da lunghe indagini in esterni (spessso nel verde). Buona l'evoluzione della vicenda e finale (con tanto di flashback) che può a suo modo sorprendere. Se non altro Derrick e Harry si son dovuti dare da fare, una volta tanto, perché senza prove stavolta non avrebbero incastrato nessuno! (Zender)
 
*** Al di là della considerazione che, guardando questa serie, gli omicidi a sfondo sessuale, in Germania, sembrano quasi tutti frutto della casualità, si tratta di un episodio di stampo classico, con il solito principale sospettato dall'aria non troppo sveglia, attorno al quale si muove una variegata fauna in cui è difficile distinguere gli alleati dai falsi amici (interessante la figura della moglie). I ritmi sono quelli canonici, ma le indagini vengono descritte con efficacia, e il colpevole di turno confessa solo dopo che Derrick e Harry (una volta tanto!) lo hanno inchiodato con l'evidenza dei fatti. (Nicola81)

*** Titolo secco ed episodio a spirale, da un centro (il misterioso delitto di una giovane e bella ragazza inglese) ma mano si aprono e si allargano i dati, ovvero i fatti, poi gli indizi e infine le prove che disegnano la vicenda (solida nel figurativismo climaticamente ambiguo, duplice come un serpente a due teste). Derrick e Harry, sul luogo del delitto, faranno uno strano incontro; un incontro che si sospetta decisivo per gli esiti dell'indagine. Magnetismo da classico della serie (originalità diffusa, personaggi curiosi e finale interessante - con introduzione di flashback): il derrickiano impenitente resterà dunque incollato allo schermo. In margine: è da considerare uno dei marchi di fabbrica della serie, ovvero la consistenza fragilissima, da carta velina, delle vittime femminili (solo toccandole si strappano, cioè schiattano). (Faggi)

**** Un'ottima puntata che verte sul grande classico degli albori della serie: il delitto a sfondo sessuale, rigorosamente nel bosco. C'è da dire però che l'alone di mistero che permea l'episodio avvince lo spettatore, oltre a turlupinarlo additando come colpevole il solito inetto derrickiano. Per risolvere il mistero Derrick e Harry dovranno quindi, per una buona volta, darsi da fare arrivando financo all'esame delle tracce degli pneumatici. Certo, vi sono alcune coincidenze un po' forzate che si incastrano nella trama e ne pregiudicano la verosimiglianza, ma tutto sommato si può accettare. (Gordon) 
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