Buiomega71 • 22/12/14 09:58
Consigliere - 27140 interventiGià in
American Psycho notavo le scarse qualità registiche di Mary Harron.
The moth diaries le ha definitivamente confermate!
Uno dei film più sciapi, insulsi e inutili visto quest'anno
Dove si racconta il nulla, incorniciato dal niente e imbrattato da un imbarazzante banalità quasi bambinesca (ma davvero c'è ancora chi fà film sui vampiri con la vampira che dorme in una cassa in cantina e eliminata con il fuoco purificatore?)
La Harron (come aveva fatto in
American Psycho) ha un buon potenziale tra le mani (infino autobiografico, come asserisce lei, del college esclusivo per ragazze problematiche): Carmilla ai giorni nostri, la vena femminea (sono tutte-o quasi- ragazze in un college), l'aspro sentore lesbico che sarebbe stato un buon cavallo di battaglia
Ma, purtroppo per lei, butta tutto alle ortiche, realizzando (quasi svogliatamente) un horroretto per ragazzine, dove non succede praticamente nulla se non schermagliette e gelosie da ragazzine, party a base di fumo in camera e i soliti sospetti su "sono sicura che quella è un vampiro, ma nessuno mi crede"
Sembra che la Harron si sia ibernata in tutti questi anni e non abbia più visto un film horror dal 2000
Così ti realizza un imbarazzante filmettino che stà tra una twilighata e un episodio di
Buffy con innesti da
Violetta (ma non cantano), buono giusto per tredicenni che leggono ancora il
Cioè
Nulla che possa ridestare dal piattume generale (nemmeno alcuni scorci visionari come la pioggia di sangue in biblioteca o i flashback d'epoca in bianco e nero sulla storia di Ernessa che faceva scoccare ricordi alla
Storie di Fantasmi), con soluzioni nemmeno malaccio ma girate malissimo (Ernessa costretta a nuotare in piscina comandata a bacchetta da un insegnante bruttisima che sembra quella di
Porky's, Ernessa sul cornicione del collegio, la filastrocca di Ernessa, il prof belloccio che ci prova con Rebecca, Rebecca alle prese coi crampi mestruali, Lucy e Ernessa che lievitano sotto gli occhi di Rebecca, da rasentare le vette del trash)
Bruttissimi e pacchiani effetti in CG (le falene su tutti, triste omaggio a
Phenomena?), orrenda la fotografia, di rara inettitudine la regia (di una piattezza a volte sconcertante)
Ma poi le lamette da barba erano un omaggio a
Martin? (mi piace pensare di sì, almeno quello)
Mazzata conclusiva , poi, l'orrendo finale che affossa il tutto in un marasma di mediocrità ben sotto la media che nemmeno un dilettante allo sbaraglio
Lily Cole (Ernessa) ha un viso inquietante di porcellana , decisamente "burtoniano", ma ha sempre la stessa espressione (il doppiaggio italiano, poi, è infame e non aiuta di certo), mentre Sarah Bolger (Rebecca) e forse l'unica che si salva (caruccia e anche bravina)
Però, davvero, di stè vampirlate esangui e inutili non se ne può davvero più
Un film può essere divertente anche se scontato e convenzionale, ma se supportato da una regia smorta e televisiva e da trovate che nemmeno 50 anni fà, allora, il gioco non regge più e diventa noia e smadonnamento
Fortuna che dura solo '79 minuti che sembrano non finire più
Davvero brutto, senza appello, frettoloso, svogliato e penoso e altro tonfo clamoroso di una regista molto ben poco dotata.
Myvincent
Greymouser
Buiomega71