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Discussioni su Testimone chiave - Film (1989)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/06/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
  • Non male, dopotutto:
    Daidae
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

5 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 24/06/20 10:39
    Consigliere - 27140 interventi
    Non parte malaccio questo b-movie targato Mundhra, con un doppio e violento omicidio alla galleria d'arte (ucciso a botte e accoltellamento in faccia), dove si rincara la dose nella strage nella corsia ospedaliera che manco Michael Myers in Halloween 2, dove un finto e belluino poliziotto elimina senza pietà due guardie prima di essere gambizzato da un infermiera , che zoppicando e perdendo sangue fugge tra improperi misogini. Nonchè una morte per overdose nel bagno e succosi colpi in arrivo al ralenti. Poi, però, quando si và nel cottage di montagna, insieme alla testimone cieca del titolo, il film si ingolfa e mostra la corda, tra patetiche passeggiate alla Sentieri, ricordi di mogli defunte, lavorando l'argilla tra discorsi femminili da soap opera, tramonti da cartolina e l'amor che sboccia tra il poliziotto e la ragazza dagli occhi che non sorrisero, alzando l'asticella dell'inutilità e dello smadonnamento (non aiuta una scipita e insapore Sherylin Wolter). In primis uno script di una pochezza disarmante, poi la testimone che comincia a frignare, romanticherie d'accatto e un'imbarazzante (nonchè lunghissima) scena d'amore degna di uno spot vacanziero, per tacere sull'infermiera che fa karatè che nemmeno Cynthia Rothrock. Il filmaccio si sfalda tra momenti di noia e la miseria della sceneggiatura, talmente prevedibile e ingenua da far quasi tenerezza. Peccato, perchè nel finale il regista indiano dà una sua versione di Terrore cieco, con buone battute slasher e qualche momento di tensione davvero azzeccato (l'intrusione del killer visto attraverso il vetro del forno a microonde, il lancio del coltello da cucina, lo strangolamento alla Cape Fear, l'inseguimento notturno con la ragazza cieca che và a sbattere tra gli arbusti) ma arrivando tardi sulla marea di insulsaggini che riempiono questo straight to video usa e getta. Andamento da telefilm pomeridiano, quà e là annaffiato con qualche colpo violento, ma troppo misero per appassionare davvero. Di Mundhra molto meglio Occhi nella notte, sudaticcio e passionale noir dalle discrete atmosfere torbide, dove almeno c'era Tanya Roberts, la trama era più curata, la regia anche e Andrew Stevens (quì monodimensionale) rimaneva mazziato dolorosamente dalla femme fatale di turno, mentre quì si gioca al risparmio a al minimo sindacale. Curioso che sulla cover del film ci sia il mare, quando del mare non c'è ne traccia alcuna (siamo in una villetta tra i boschetti fuori Los Angeles). Involontariamente anticipa l'intelaiatura di Gli occhi del delitto Ottimo comunque il villain strabico di Carl Strano, diabolico e feroce  quanto basta per tifare per lui. Pura serie c da discount, dove, almeno, la mano di Mundhra (soprattutto nei momenti puramente thrillereschi) riesce a evitare il totale disastro nella fatidica zona cesarini.
    Ultima modifica: 24/06/20 11:44 da Buiomega71
  • Anthonyvm • 24/06/20 15:53
    Vice capo scrivano - 829 interventi
    I giochi del destino... Mi stavo riguardando proprio ieri Puppet master nella vecchia VHS Rca e, fra i trailer pre-film, uno in particolare attira la mia attenzione: un certo "Testimone chiave".  E guarda un po' che mi ritrovo 24 ore dopo fra le ultime benemeritate... :)
    Ultima modifica: 24/06/20 15:53 da Anthonyvm
  • Buiomega71 • 24/06/20 16:44
    Consigliere - 27140 interventi
    Anthonyvm ebbe a dire:
    I giochi del destino... Mi stavo riguardando proprio ieri Puppet master nella vecchia VHS Rca e, fra i trailer pre-film, uno in particolare attira la mia attenzione: un certo "Testimone chiave".  E guarda un po' che mi ritrovo 24 ore dopo fra le ultime benemeritate... :)
    Quando si dice la telepatia inconscia. E pensare che proprio all'interno della vhs di Testimone chiave cè il trailer di Linea mortale (quasi un omaggio involontario alla dipartita del caro zio Schumi) e , indovina un pò il trailer che viene dopo? Guarda il destino che fa le bizze tre volte, proprio quello di Puppet master.  
    Ultima modifica: 24/06/20 16:53 da Buiomega71
  • Anthonyvm • 24/06/20 18:11
    Vice capo scrivano - 829 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Quando si dice la telepatia inconscia. E pensare che proprio all'interno della vhs di Testimone chiave cè il trailer di Linea mortale (quasi un omaggio involontario alla dipartita del caro zio Schumi) e , indovina un pò il trailer che viene dopo? Guarda il destino che fa le bizze tre volte, proprio quello di Puppet master.  
    Bella giravolta di coincidenze. E ora che ci penso il trailer di Linea mortale appariva anche sul nastro di Puppet master (RIP per il buon Schumacher, ne ho appreso la notizia solo oggi).
  • Mco • 24/06/20 22:55
    Risorse umane - 9980 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Non parte malaccio questo b-movie targato Mundhra, con un doppio e violento omicidio alla galleria d'arte (ucciso a botte e accoltellamento in faccia), dove si rincara la dose nella strage nella corsia ospedaliera che manco Michael Myers in Halloween 2, dove un finto e belluino poliziotto elimina senza pietà due guardie prima di essere gambizzato da un infermiera , che zoppicando e perdendo sangue fugge tra improperi misogini. Nonchè una morte per overdose nel bagno e succosi colpi in arrivo al ralenti. Poi, però, quando si và nel cottage di montagna, insieme alla testimone cieca del titolo, il film si ingolfa e mostra la corda, tra patetiche passeggiate alla Sentieri, ricordi di mogli defunte, lavorando l'argilla tra discorsi femminili da soap opera, tramonti da cartolina e l'amor che sboccia tra il poliziotto e la ragazza dagli occhi che non sorrisero, alzando l'asticella dell'inutilità e dello smadonnamento (non aiuta una scipita e insapore Sherylin Wolter). In primis uno script di una pochezza disarmante, poi la testimone che comincia a frignare, romanticherie d'accatto e un'imbarazzante (nonchè lunghissima) scena d'amore degna di uno spot vacanziero, per tacere sull'infermiera che fa karatè che nemmeno Cynthia Rothrock. Il filmaccio si sfalda tra momenti di noia e la miseria della sceneggiatura, talmente prevedibile e ingenua da far quasi tenerezza. Peccato, perchè nel finale il regista indiano dà una sua versione di Terrore cieco, con buone battute slasher e qualche momento di tensione davvero azzeccato (l'intrusione del killer visto attraverso il vetro del forno a microonde, il lancio del coltello da cucina, lo strangolamento alla Cape Fear, l'inseguimento notturno con la ragazza cieca che và a sbattere tra gli arbusti) ma arrivando tardi sulla marea di insulsaggini che riempiono questo straight to video usa e getta. Andamento da telefilm pomeridiano, quà e là annaffiato con qualche colpo violento, ma troppo misero per appassionare davvero. Di Mundhra molto meglio Occhi nella notte, sudaticcio e passionale noir dalle discrete atmosfere torbide, dove almeno c'era Tanya Roberts, la trama era più curata, la regia anche e Andrew Stevens (quì monodimensionale) rimaneva mazziato dolorosamente dalla femme fatale di turno, mentre quì si gioca al risparmio a al minimo sindacale. Curioso che sulla cover del film ci sia il mare, quando del mare non c'è ne traccia alcuna (siamo in una villetta tra i boschetti fuori Los Angeles). Involontariamente anticipa l'intelaiatura di Gli occhi del delitto Ottimo comunque il villain strabico di Carl Strano, diabolico e feroce  quanto basta per tifare per lui. Pura serie c da discount, dove, almeno, la mano di Mundhra (soprattutto nei momenti puramente thrillereschi) riesce a evitare il totale disastro nella fatidica zona cesarini.
    Argomentazione palpitante, capace di trasportarmi in medias res. Grazie Buio, lo recupererò a breve, amando sia il regista sia la tipologia di thriller di serie minore.