Discussioni su Il sospettato - Film (1993)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/10/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Quello che si dice un buon film:
    Buiomega71
  • Non male, dopotutto:
    Daidae

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 31/10/19 10:30
    Consigliere - 25999 interventi
    Curioso thriller televisivo di certa originalità, che lo distacca dai soliti gialletti straight to video.

    Inizia come una commedia romanticheggiante, poi prende via via pieghe sempre più oscure e inquietanti (il conto in banca che sale misteriosamente e vertiginosamente, il tenebroso uomo elegante, che pare uscito da Halloween 3, che segue ogni mossa del protagonista, chi è veramente Rachel?) sino a lambire complotti "polanskiani", sino un finale (all'areoporto) di rara tensione, che mette in piedi un meccanismo di calibrata suspence, tirando fuori dal cilindro ben due twist (il primo già più intuibile, il secondo, seppur improbabile, davvero inaspettato), in una via di mezzo tra l'incipit di Fuga di mezzanotte, la chiusa di Complesso di colpa e l'escamotage narrativo alla F/X-Effetto mortale.

    La mano femminile della Reinisch (un passato con i Coen di Arizona Junior e parecchi prodotti televisivi) è raffinata nel narrare una storia intricata di conti bancari , femme fatale e l'innocente di turno incastrato da piani diabolici, messo dentro a forza in un gorgo "criminale" di cui, pare, non ci sia via di fuga, che fa sembrare questo thriller, a suo modo peculiare, una puntata lunga di Alfred Hitchcock presenta

    Bravissimo Harrison a reggere il gioco per tutto il film (da antologia i suoi continui prelievi al bancomat con il suo conto che aumenta a dismisura) e venalmente glaciale "lady in nero" bastardissima la Hope (di gran maestria registica-e per una regista semisconosciuta che vien dalla tv non è poco-la scoperta di Scott su Rachel, che ha più di un segreto da nascondere e non dice di essere quella che effettivamente è: l'intrusione alla tavola calda, le informazioni al palazzo dove Rachel dice di abitare, l'amara sorpresa in banca) che usa sesso e sentimenti per arrivare ai suoi turpi scopi, senza guardare in faccia nessuno.

    Di gran defribillazione la fuga verso l'aeroporto per scappare a Buenos Aires, la pantomima della stanza d'albergo e il cestino dato alle fiamme per distrarre la coppia di poliziotti che le stanno alle calcagna e "fantozziana" la burocrazia bancaria dello sportello numero 2.

    Gialletto simpatico, a suo modo atipico e singolare, che prende l'idea dell'attore fallito alla Omicidio a luci rosse, per virare nella commedia, per poi agganciarsi ad un intelaiatura ad alta tensione, dove non ci si fida più di nessuno, la morsa complottistica e paranoica prende sempre di più il sopravvento, fino alle inaspettate e bizzarre rese dei conti (si astengano gli spettatori che non stanno al gioco, con riflessioni sull'improbabilità che lasciano il tempo che trovano).

    A suo modo piacevole e ben sostenuto nel ritmo, impeccabilmente professionale e anche sorprendente, su una regista (che ha la fisionomia della casalinga di Voghera) su cui non avrei scommesso un centesimo.
    Ultima modifica: 31/10/19 19:24 da Buiomega71