Undying • 13/04/09 11:34
Comunicazione esterna - 7565 interventiSPOILER
La vicenda dei cinque protagonisti si svolge in un limbo temporale simile ad un "Universo parallelo", sorta di purgatorio.
Reeker, azzeccato il sottotititolo (
Tra la vita e la morte), tenta di dare una visione originale di un tema nient'affato nuovo: cosa si prova qualche istante prima di morire?
Si rivivono, come in un velocissimo flashback interi momenti di vita;
si respira un odore pestilenziale, e questo sancisce come l'olfatto, primo senso che l'essere umano sviluppa alla nascita, sia anche l'ultimo ad abbandonarci (va riconosciuto a
Dave Payne di avere tentato di dare visibilità al disgustoso tema della pestilenza).
Se lo sviluppo del film sembra essere frenato da un gratuito uso della violenza (la morte agisce con armi da taglio) c'è però il tentativo di associare al decesso una realtà parallela, forse dettata da regole superiori.
Non è un bel film,
Reeker, però ci ricorda che l'uomo ha dei limiti. Che ci sono cose che non possiamo comprendere e che superano la nostra fantasia.
Poi, che l'autore avesse ben in mente
Dead End, e fors'anche alcuni titoli italiani (
Non avere paura della zia Marta e
Le porte del silenzio) potrebbe essere pura illazione.
Ma le varie vite che se ne vanno all'Inferno, espiando in un limbo spazio-temporale la loro dipartita - dopo che un incidente autostradale le ha portate in contatto diretto con la morte - inducono a ritenere che un legame con i titoli precedenti possa esserci.
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