Bus story - Corto (2016)

L’alambicco è bello birbo, e fa ammiccante leva su quanto accaduto almeno una volta a chiunque su un mezzo di trasporto: è lei che sogna da addormentata lui che la sogna a occhi aperti, o è lui che forzando la mano dell’immaginazione diventa un principe azzurro poco ortodosso, con esiti imprevedibili? Giratela come credete, il dilemma se è nato prima l’uovo (oggi) o la gallina (ieri e domani) resta piacevolmente irrisolto da uno Yudice furbo come una volpe che si porta via belli addormentati in sala e sullo schermo su un tram chiamato Desiderio, e sweet dreams are made of this.

Il ragazzo, invaghito di una bella ragazza vista sul bus, che non osa svelarsi, è tenero. O stupido, a seconda di come la si veda. Sta di fatto che la storia, ben calata in una quotidianità in cui è facile riconoscersi, è carina e raccontata con garbo, con buon ritmo e buona articolazione della narrazione. Finalino quasi da favola hollywoodiana o da spot pubblicitario, un po’ stucchevole ma perfetto per il tipo di racconto: anzi, questo corto non figurerebbe male come incipit di una fiction romantica.