Buiomega71 • 9/08/17 10:33
Consigliere - 27111 interventi Rassegna estiva: Notti d'estate buie(sche) e senza stelle
Davvero sfizioso questo kidnapping movie messicano, che sfocia nei lidi del torture porn (senza strafare), dello slasher e delle vendette furenti femminei giustizialiste (la "simpatica" e revengissima chiusa finale rimanda alle Jennifer punitive di
I Spit on your grave 3)
Diego Cohen (giovane talento messicano da tenere d'occhio) imbastisce la solita intelaiatura a là
Collezionista (parecchio in acido), con spizzichi kinghiani (
Misery al contrario,
Il gioco di Gerald) e flebili echi fassbinderiani (la sedia a rotelle di
Martha), facendo immaginare come poteva essere
Boxing Helena se solo la Lynch avesse avuto il coragio di Cohen, per dar sfogo ad una vicenda morbosa, ossessiva, claustrofobica (la fetida casa del dottore), tra angherie, umiliazioni e costrizioni varie, fino al vendicativo finale di esplosiva furia femminea, tra bidoni di acido e volti liquefatti
Basso budget, un intelligenza registica notevole, due attori in scena (anzi tre), davvero intensi e ferrati (bravissima la Ahmed, femmina coriacea e pronta a subire ogni martirio, con le sue grida di disperazione, ma decisa a non cedere alla follia del suo aguzzino. Sopraffino Kotssifakis, diabolico chirurgo innamorato della sua ossessione, ora premuroso, ora feroce e spietato carnefice, con quella faccia un pò così, misto tra ebetismo e fredda insensibilità), una colonna sonora pregnante e quasi anacronistica (per questo più disturbante) e notevoli quanto impressionanti effetti gore di Rodolfo Menchaca.
Ambientazione squallida , un inizio da commedia (le peripezie del dottore per abbordare l'oggetto del suo desiderio, o quando prova il collare elettrico per cani, munito di scossa, sù sè stesso), pochi dialoghi, una gorttesca pantomima del fatidico sì nuziale, le reiterate ribellioni di Isabel (il cibo sputato in faccia, la testata, il tentato strangolamento), dove seguono tremende e sadiche punizioni corporali, Isabel incatenata, lavata nella doccia, abusata, inchiodata su una sedia a rotelle, la belluina rivalsa finale.
Cohen giocherella col l'estremo (senza, però, eccedere troppo o scadere nel grottesco) e i supplizi corporali a cui è costretta Isabel sono parecchio disturbanti (e lasciano il segno).
Il detergente per forno spruzzato nella bocca divaricata (con tanto di uscita orale di liquami sanguinolenti), la chirurgica scorticazione delle dita, la spalla spezzata eppoi rimessa in sede, la tortura della garotta (ma , questa volta, non tocca a Isabel, che ne e solo spettatrice terrorizzata) con cervella spiaccicate sul muro, il collare elettronico per cani azionato ogni tre per due (che provoca la perdita di coscienza immediata per la vittima)
Curioso come in questa rassegna estiva (un pò su generis) ci abbia infilato un film recente, ma che ha tutte le carte in regola di entrarci per diritto (essì, le notti d'estate buie e senza stelle, che hanno sempre qualcosa di "kinghiano", come in questo caso)
Un piccolo film indipendente, che dimostra la vitalità di certo cinema sudamericano (ci sono alcuni punti in comune con il colombiano
Volver a Morir, anche se là era più un esperimento onirico e allucinato) e Diego Cohen sembra che abbia fatto tesoro di certi classici del kidnapping, del survivor e del rape and revenge.
SPOILER
Nel ruolo cameo dello stupratore rapito e tenuto legato nello scantinato, con la palla bavaglio oral fetish, da Isabel, nella chiusa finale, c'è lo stesso Diego Cohen
FINE SPOILER
Gustoso nella sua leggiadria non poco zozzerella.
Buiomega71
Schramm