L'acquisto di una villa isolata, nel quale va a vivere una giovane coppia, da il via al crollo psicologico di Canan (Ayça Inci), la quale inizia ad avere visioni spaventose inerenti una creatura demoniaca, scheletrica e malvagia. L'invidia, la penitenza ultraterrena e il rito dell'esorcismo - rivisto in chiave araba - sono elementi portanti di un film spassoso e, a tratti, efficace. A sfavore dell'operazione contribuisce la lunghezza eccessiva (quasi 2 ore) e l'abuso di effetti in CGI, anche se limitati alla rappresentazione del demone e al suo Inferno. La regia, dinamica, coinvolge.
MEMORABILE: Il risveglio di Canan nella cassa e successivo arrivo del dèmone dalle profondità della terra; l'inquietante gatta bianca dai luciferini occhi neri.
Semum è il primo esempio d'horror turco-islamico, interessante per familiarizzare con una cultura diversa attraverso l'interpretazione che questa dà alla possessione demoniaca (al centro della storia, tratta pare da fatti realmente accaduti, della protagonista Canan). Per il resto se ne poteva fare ampiamente a meno, dato che si tratta di una rimasticatura delle tetre atmosfere giapponesi (fantasma di donna con torcicollo annesso) senza il budget cui i simpatici nipponici sono adusi. L'animazione del demone Semum in cgi è un qualcosa di brutto, quella sì, da punire con la dannazione eterna.
MEMORABILE: La rivisitazione degli stereotipi horror in chiave islamica: in Semum, ad esempio, il risolutore della possesione non è un sacerdote bensì un erudito.
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Finito di vedere or ora questa versione turca de L'esorcista con tocchi di delirante visionarietà à la Mojica Marins, al punto di proporre uno dei più folli finali mai visti in un film.
L'idea non è malvagia, e fa capire come, anche un adoratore di Allah, alla fin fine sia sensibile alle stesse "diavolerie" pseudo-religiose.
Peccato per l'abuso di effetti in CGI.
A tratti appare quasi incredibile la rassomiglianza dell'attrice principale (Ayça Inci) con... Daniela Santanchè!
DiscussioneBrainiac • 11/02/10 13:43 Call center Davinotti - 1464 interventi
Undying ebbe a dire: A tratti appare quasi incredibile la rassomiglianza dell'attrice principale (Ayça Inci) con... Daniela Santanchè!
Ecco a chi somigliava, mi ci sono arrovellato per un'ora!
Per la voce invece, soffice come una passata di carta vetrata sulla lavagna, direi la Golino.
Ps: anche se gli ho dato poco concordo esattamente coi punti che hai evidenziato, per certi versi è un horror molto interessante.
La cgi è davvero scandalosa, mi ha ricordato quella di un altro eroe musulmano, il Prince of Persia dell'Atari!
Brainiac ebbe a dire: Per la voce invece, soffice come una passata di carta vetrata sulla lavagna, direi la Golino.
In effetti la voce della protagonista è di tipo trans... :)
E' un peccato perché così si nota molto meno la differenza del tono, quando passa da normale a... posseduta.