I personaggi di Scott Stoddard (Brian Bedford) e Pete Aron (James Garner) sono un chiaro riferimento rispettivamente a
Jackie Stewart (sopra) e a
Chris Amon (sotto). Infatti i caschi utilizzati dagli attori riprendono le stesse personalizzazioni dei piloti.
Fu proprio Jackie Stewart, rimasto intrappolato nell'abitacolo dopo un incidente con la tuta inzuppata di benzina proveniente dai serbatoi squarciatisi durante l'urto durante il Gran Premio del Belgio 1966 (uno di quelli che si vede nel film) a invocare misure di sicurezza più efficaci per i piloti. Incidente che nel film capiterà al personaggio di Pete Aron al termine del Gran Premio di Gran Bretagna.
Ironia degli autori, il pilota Chris Amon, che nel film vince il Mondiale, viene tuttora considerato come uno dei migliori piloti a non aver mai vinto un Gran Premio di Formula 1 e detiene il record di chilometri percorsi al comando tra coloro che non sono riusciti a vincere una gara valida per il mondiale.
Mentre il personaggio Nino Barlini (Antonio Sabàto) si riferisce a
Lorenzo Bandini pilota della Ferrari che mori nel 1967 nel Gran Premio di Montecarlo, con la stessa dimamica dell'incidente che si vede nel film:
Infine Jean-Pierre Sarti (Yves Montand) è un chiaro riferimento al vero pilota della Ferrari
John Surtees, unico pilota della storia del motorismo ad aver conquistato il titolo iridato sia nel Motomondiale che in Formula Uno. Proprio nell'anno del film John Surtees lascerà la Ferrari, terminando il Campionato di Formula Uno con la Cooper.
