Bloodthirsty - Sete di sangue - Film (2020)

Cantante pop e compagna si recano da un misterioso produttore per il nuovo album. Ambientazione suggestiva, moderna villa isolata con arredi goticheggianti immersa nella neve; sembra quasi di essere di fronte a una versione gothic/decadente di Scrivimi una canzone, e gli elementi sono tipici di una moderna pellicola sui vampiri, dal romanticismo ossianico ai cliché della sceneggiatura che riprendono i consueti schemi di Dracula e il suo ospite, ma si tratta di licantropia. L'atmosfera c'è, la metafora della brama di successo regge, ma il risultato è piuttosto fiacco e scontato.

Popstar con le allucinazioni - si crede un'animale feroce - si rifugia fuori città con un grande produttore per il nuovo disco. Si potrebbe dire che il mondo dello spettacolo è pieno di prede e predatori, e solo i più spietati vincono; facile lettura di un horror dall'altrettanto facile scrittura, in cui la musica pop incontra la licantropia dando vita a siparietti più cringe che scary. Che qualcosa non funzioni si avverte fin dalla premessa, ma è nel finale che il castello rovina in terra e le carte si mescolano. Nello sviluppo, fin troppo simile ad un film dal più lieto esito.

Interessano a qualcuno le tribolate paturnie di una stellina pop che causa blocco creativo non riesce ad incidere un secondo disco? Se la risposta è no, per qualsiasi altra cosa si guardi altrove: la trama è minima e spelacchiata, l’orrore mannaro (quel poco che c’è...) sembra un fastidioso dazio da pagare, gli attori hanno ruolo e destino scritti in volto e mesti si adagiano a un tran tran che più piatto non si può. Il tipico caso di indie non sinonimo di creatività bensì sommario riciclo di idee. Un cucciolo mogio (anche un lupacchiotto sarebbe troppo...) alla catena.