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Titolo originale: Die Schulmädchen vom Treffpunkt Zoo
Anno: 1979
Genere: drammatico (colore)
Regia: Walter Boos
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/03/20 DAL BENEMERITO FAUNO
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Fauno - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Gestarsh99
Il tema è quello di Cristiana F., anche se il contesto è molto meno drammatico e sfuma quasi nella commedia erotica. Ci sono risvolti anche curiosi su chi scopre il sesso per la prima volta (in qualunque modo lo scopra!), mentre la protagonista fa di tutto per fornire ben altro al suo ragazzo (c'è il solito fesso innamorato che si fa buggerare e paradossalmente ha i capelli lunghi!). Quello che rovina sono la prostituzione a go-go e le scene di erotico spinto, poco decorative e assai stomachevoli.
MEMORABILE: La marchetta multipla sul furgone; I due rinchiusi nella festa finale; Il barattolo di vernice; La professoressa magnanima (con colleghi e studenti).
Precocissimo fiore acerbo sbocciato in seno al caso letterario di Christiane F. - qui "instantmovizzato" a orecchio sull'onda scandalistica dei forti contenuti proposti -, da cui Boos trae sovracutanea ispirazione facendone carne di porco da imbudellare nel suo (ormai declinante) ciclo seriale sulle pornostudentesse. Un cibrèo dai sapori contrastanti; mescolanza forzata di commedia eroscolastica, drugsploitation e spaccato sensazionalistico sul mondo della prostituzione giovanile, esibita con scapestrata avventatezza e senz'alcuna premurosità etico-sociologica. Incoscientemente trashgressivo.
MEMORABILE: L'imbarazzante parata ultra-vintage di abbigliamento zarro, dagli accostamenti cromatici e fantasiosi incommentabili...
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- Bella benemeritata, Fauno.
p.s. Io, di idioti con i capelli lunghi, ne ho conosciuti tanti, però... - Ah ah ah In effetti io sono il primo ad averli, ma ti posso garantire che questo capellone è galantuomo come non mai, e ci resta con un pugno di mosche, mentre l'altro che ha una lunghezza normale fa tutti i disastri di questo mondo e a tempo zero si riprende la sua ragazza che l'altro si era svenato pur di conquistarla...Anche nei drug movie c'è il cavaliere di turno.;-)
- Come già accennato da Fauno nel commento, questo film rappresenta la prima riduzione cinematografica "ispirata" al blockbuster autobiografico di successo Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (uscito nelle librerie tedesche nel 1978) e anticipa di quasi due anni il successivo, ben più serio e attinente Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (1981) diretto da Uli Edel.
La pellicola di Boos ottenne il visto censura in data 12/09/1980 e con tutta probabilità perciò uscì nelle nostre sale l'anno prima della distribuzione nazionale della traduzione cartacea e della relativa versione cinematografica firmata Edel (entrambe datate 1981).
Imparagonabili i livelli qualitativi delle due opere, dal momento che Perversione erotica è pura exploitation sexy/giovanilistica fioccata a propaggine delle precedenti "pornostudentate" dirette dal medesimo regista; un prodottaccio "last minute" del tutto incapace di addentrarsi nella cruda drammaticità delle tematiche trattate nel libro (cosa che il successivo film di Edel riuscirà invece a fare con una gelidità quasi neorealistica e a suo modo efficace).
Scandalosa poi la leggerezza superficiale con cui nel film vengono affrontati e buttati in caciara argomenti pesanti e spinosi come la tossicodipendenza giovanile e l'annesso traffico foraggiatore della prostituzione.Ultima modifica: 21/05/20 00:33 da Gestarsh99
