Operazione 6/12 - Attacco al Presidente - Film (2021)

Action finlandese tratto da un best seller di Ilkka Remes, si rifà a stilemi americani riuscendo a sfruttare degnamente - dal punto di vista meramente tecnico - un budget decoroso che restituisce l'impressione di un lavoro con una sua dignità, in linea con certo cinema europeo d'esportazione. La trama mescola elementi classici del genere a un incrocio di intelligence che vede unite forze diverse e in prima linea due agenti di un servizio segreto locale che si dice essere straordinariamente efficace. Sylvia Madsen (Blondell) e Max Tanner (Pääkkönen) sono già in azione nelle prime scene: penetrano nella casa di un boss dell'Est (Ulfsak) dalla quale devono...Leggi tutto prelevare un prezioso PC contenente informazioni importantissime. Non ci dovrebbe essere nessuno, ha detto la solita caposala che dal centro operativo tutto schermi e computer dirige le operazioni, invece d'improvviso salta fuori dal corridoio un ragazzetto e Sylvia pensa bene di sparargli all'istante accoppandolo. Era l'innocente figlio del boss.

Rimorsi, turbe psichiche, ma l'operazione successiva rivede la donna già in campo a proteggere un generale la sera delle celebrazioni per la festa dell'indipendenza finlandese (il 6 dicembre). Tra gli invitati c'è pure il Presidente, che alcuni terroristi non ben identificati hanno pianificato di sequestrare. E infatti nel caos generale il commando criminale irrompe e fa quel che deve, tirandosi dietro Sylvia e pure Max, subito intervenuto sul posto. Il Presidente e i suoi rapitori se la filano in elicottero e la caposala di cui sopra prende in mano le operazioni volte al recupero. Gli scenari cambieranno, perché il boss cui hanno ucciso il figlio farà convergere tutti in Bielorussia, dove gli scontri continueranno alternati a qualche inutile parentesi a Stoccolma, Tenerife, Londra, Parigi, tanto per dare una parvenza di internazionalità modello MISSION: IMPOSSIBLE a un film che nel frattempo procede senza proprio entusiasmare...

Il campionario è lo stesso di mille altri prodotti statunitensi senza fantasia, con l'aggravante che i corpo a corpo sono patetici e gli scontri a fuoco carenti (colpa anche del montaggio, lontano da quello concitato a cui siamo ormai abituati). Perdipiù i buchi nella storia si sprecano e raccapezzarsi nel guazzabuglio non è sempre facile, mentre in scena guadagna importanza la spietata femme fatale di turno (Savolainen): capelli cortissimi, abiti attillati, occhi azzurri di ghiaccio, sta chiaramente schierata coi cattivi anche se non si capisce con quali compiti. Ecco, se non altro muore anche chi non ti aspetti, in alcuni casi, e questo un po' vivacizza il tutto, pur se poi il coinvolgimento resta basso e le sparatorie sulla neve si rivelano avere meno fascino di quanto ci si aspetterebbe.

I protagonisti non demeritano ma nemmeno brillano granché confermando la mediocrità dell'insieme. Lo showdown finale qualcosa recupera in brillantezza, i dialoghi appaiono un po' meno scontati della media e in definitiva, se si è disposti a sorvolare sulla fumosità del plot, si godrà di un action ragionevolmente curato e registicamente sostenuto da un discreto mestiere. Si percepisce il gelo scandinavo soprattutto nelle interpretazioni, in qualche bella location e in un certo altezzoso distacco che nelle produzioni a stelle e strisce non è facile incontrare. Bastasse questo...

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