Hellraiser - Film (2022)

Hellraiser
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Hellraiser
Anno: 2022
Genere: horror (colore)
Note: Il film è un riadattamento dell'universo di Hellraiser e non un reboot dell'originale "Hellraiser - Non ci sono limiti" (1987). Aka "Clive Barker Presents Hellraiser".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Né sequel né remake, è semplicemente l'ennesimo sfruttamento della magica scatoletta che sprigiona catene e apre le porte al piacere della sofferenza. Non c'è insomma lo zio Frank (giusto lo zio Clive in produzione), non c'è alcuna ripresa della sordida relazione con la cognata insospettabile e ci si tuffa invece in una variante giovanile più adatta ai tempi, che cambia il sesso dei Supplizianti (ops, Cenobiti) e prova a reinventarli mantenendo qualche aggancio a personaggi diventati ormai troppo iconici per essere totalmente stravolti. Ma tocca prima arrivarci, perché...Leggi tutto il film possa finalmente scatenare la sua (scarsa) fantasia sanguinaria.

E tocca sorbirsi la storia di Riley (A'zion) che cerca di smettere dai vizi e rifarsi una vita con un nuovo ragazzo, Trevor (Starkey). Labbra carnose, capelli ricci arruffati, Riley vive con suo fratello Matt (Flynn), con Colin (Faison), il compagno di lui, e con Nora (Hinds), la quarta coinquilina. Ha pochi soldi e l'idea di poter “svoltare” andando a rubare in un magazzino nel quale Trevor dice di poter entrare perché conosce la combinazione della serratura la sconfinfera. Purtroppo per la coppia, ci trovano dentro solo la maledetta scatola scomponibile, nascosta in una cassaforte e che già nel prologo risalente a sei anni prima avevamo visto scatenare l'inferno in Terra in una inquietante camera con colonne. Il possessore, al tempo, era un miliardario (Visnjic) la cui sinistra magione diventerà il campo di battaglia della seconda parte del film: ci convergeranno Riley e i suoi amici alla ricerca di Matt, nel frattempo scomparso inspiegabilmente.

Così, dopo aver sopportato una lunga fase interlocutoria diluita senza ragione (il film dura due ore) arriviamo alla resa dei conti; ma già s'era capito che la magia dei primi capitoli è svanita e tutto rientra in logiche moderne che si riassumono in questo caso in una gran quantità di banalità assortite alle quali manca purtroppo quella spinta innovativa originaria che aveva lanciato lo scrittore inglese Clive Barker nell'Olimpo dell'horror non solo “cartaceo”. I cenobiti sono ridotti a mere macchine da spavento riprese in penombra, gli effetti si limitano a mostrare le solite catene che partono dal nulla per agganciare qualche poveretto straziato a mezz'aria e della poetica barkeriana non è rimasto nulla.

Un horror convenzionale girato con tutti i crismi ma con personaggi inconsistenti, dialoghi raffazzonati e l'unico obiettivo di tirar fuori qualcosa di visivamente suggestivo dalla solita idea di sempre, magari aiutati da una colonna sonora che ovviamente sfrutta i temi indimenticabili di Christopher Young aggiornandoli dicretamente. In definitiva un'appendice superflua a una saga che ha già detto tutto e che poteva avere un senso aggiornare riaffrontando con maggiore maturità le tematiche che Barker aveva sviluppato con intelligenza e mire a loro modo rivoluzionarie nell'insuperato modello.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/10/22 DAL BENEMERITO LESLIETIM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/07/23
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Leslietim 10/10/22 18:54 - 2 commenti

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Rivisitazione del mondo di Hellraiser in chiave moderna. Particolarmente ispirati i design dei Cenobiti che risultano molto più ultraterreni ed eterei di quelli utilizzati nei film precedenti, inquietanti ibridi tra angeli e demoni. Ottima regia e prova attoriale della protagonista presa tra incubi e dipendenze, carente il resto del cast a cui si fa fatica a interessarsi (cosa imperdonabile, vista la durata del film). Effetti speciali ispirati ma sparuti.
MEMORABILE: "Tu hai aperto la scatola e noi siamo venuti. Devi venire con noi a provare i nostri piaceri".

Herrkinski 11/10/22 03:45 - 8128 commenti

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Più che remake, un reboot completo che riprende solo le idee principali di Barker e reimmagina i Cenobiti e le diaboliche scatole di Lemarchand in una nuova chiave; i demoni si fanno attendere più di un'ora e convincono parzialmente, il finale è visivamente suggestivo e in generale ci sono buoni momenti, tuttavia la sensazione è che manchi qualcosa a livello di script e idee, nonostante la durata sostanziosa. Il modello (e il suo sequel) rimangono quindi insuperati e forse il film sconta la travagliata odissea produttiva, restando una rispettosa ma poco emozionante rilettura moderna.

Onion1973 14/10/22 19:08 - 163 commenti

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Una giovane si imbatte nel noto rompicapo esoterico che evoca i supplizianti, angeli (solo) per alcuni, demoni per (tutti) gli altri. Perduto l'effetto novità, il film non è ai livelli dei primi due Hellraiser, comunque molto diversi tra loro, ma Bruckner fa un buon lavoro di recupero e di sintesi ricreando con cura le atmosfere trans-dimensionali originali. La nuova trans-Pinhead non fa rimpiangere l'originale sacerdote dei cenobiti. Un po' lungo e pigro nella parte centrale, ma comunque godibile.
MEMORABILE: La macchina per i nervi.

Smoker85 4/11/22 15:55 - 487 commenti

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Parte abbastanza lento e con personaggi troppo anonimi che non lasciano particolarmente il segno, ma questo nuovo adattamento della storia di Barker ingrana progressivamente, fino a raggiungere un buon livello di tensione attorno alla prima ora di visione. La protagonista non ha lo stesso impatto della Laurence, così come la Clayton non ha il carisma arcano di Bradley del primo storico Hellraiser. Buoni effetti speciali e nessun eccesso splatter, con qualche omaggio ai primi due film di fine Anni Ottanta. Dignitoso, con buon potenziale per possibili eventuali sequel.

Mco 22/11/22 14:36 - 2329 commenti

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Bruckner rimette mano al romanzo "Hellbound heart" di Clive Barker e dà vita a un nuovo universo di supplizi e piaceri, stavolta dominato da una figura sacerdotale ("the priest") meno inquietante e più ciarliera rispetto ai precedenti esperimenti filmici. Qui diventa protagonista altresì una casa, che assume ben presto le caratteristiche di trappola o fortezza inespugnabile. La tensione non è costante e si fa preferire la parte introduttiva, quella volta a mostrare le fragilità della A'zion, ideale pedina di un gioco dalle conseguenze esiziali. Complessivamente, un discreto film.
MEMORABILE: L'ascesi che sa di conflagrazione finale.

Schramm 6/05/23 14:44 - 3495 commenti

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Era quasi impraticabile o comunque non semplice riaffrescare estetica immaginario e mitofania barkeriane rifacendo il guardaroba al capostipite via Candyman uscendone con ogni osso intero. Ok, non è chiaro a chi o cosa giovi rovesciare nell'eterno femminino Pinhead portando alla lavasecco la carnalità della cattolicissima equazione “supplizio = terra promessa” tra lucidi e prolissità, ma è ingeneroso disconoscere che a decisi tratti i lavori di restauro degli affreschi di Sior Clive non mancano di indubbia efficacia spettacolare. E poteva andare peggio: poteva non piovere sangue.

Von Leppe 9/07/23 11:07 - 1262 commenti

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Nella prima parte i supplizianti sono praticamente solo degli jumpscare, per fortuna nella seconda ora di film acquistano consistenza e la Pinhead femmina diventa fin troppo ciarliera. Il tema del piacere attraverso il dolore dell'originale scema per significati più complicati e poco risolti. C'è una buona tensione, anche se la trama è scarsa. I cenobiti sono abbastanza ben fatti ma non divertenti come i predecessori degli anni Ottanta; oltre a loro si avverte una certa mancanza di fantasia.

Rebis 3/10/23 14:46 - 2339 commenti

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Lo dovevano realizzare i francesi sull'onda lunga del torture porne revisionista, ma nisba. Lo realizza invece tale Bruckner, per le piattaforme in streaming. Uno straight to video, insomma. Tranquilli, non è il remake o il reboot annunciato, ma l'ennesimo capitolo da mettere in coda agli altri dieci. La brutta notizia è che il gore è anestetizzato - nella prima ora, tre omicidi fuori campo (?!) - la sbandierata femminilizzazione per le pari opportunità è solo formale, il sadomasochismo per educande e il finale di un moralismo riparatore che Barker non abita più qui - eppur produce…

Magerehein 8/03/24 09:45 - 1005 commenti

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Rispetto al visionario film di Barker tutto è involuto: cast (di nuovo i soliti teenager spiantati che "devono" risolvere tutto da soli e per cui non si simpatizza affatto), dialoghi, trama (banale, non morbosa e inutilmente dilatata), perfino gli effetti speciali. In una storia tanto dozzinale poco possono le oneste rivisitazioni di Cenobiti e cubo di Lemarchand (divenuto una sorta di "gioco a premi a tappe" con rotta verso la catarsi sadomaso) o il giusto tributo al Leviatano (presente nel libro originario) per risollevare il tutto. Ennesima reinterpretazione di dubbia utilità.
MEMORABILE: Il salone della villa di Voight, che rievoca certe atmosfere di Fantasmi.

Minitina80 26/03/24 19:59 - 2986 commenti

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Difficile comprendere cosa aspettarsi dall’ennesimo capitolo scaturito dal romanzo di Clive Barker. Cosa aggiungere di non detto? Quale elemento potrebbe rendere merito a una pavida visione? Probabilmente nessuna, perché siamo sempre attorno al solito assunto. Cambiano gli interpreti, si modifica leggermente il soggetto e si aggiornano i trucchi e i costumi, ma l’atmosfera magica non si ricrea. Certo, non è indecente e preso come opera a sé stante potrebbe anche avere un senso e risultare gradevole, soprattutto nella seconda parte, ma si dimentica in fretta per mancanza di numeri.

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  • Discussione Pumpkh75 • 7/07/23 19:48
    Addetto riparazione hardware - 433 interventi
    Il film è ora disponibile su Sky Primafila, quindi nè Netflix nè Disney+....

  • Musiche Von Leppe • 9/07/23 12:10
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Ma dove sono finite le belle colonne sonore che si facevano ai tempi dell'originale?
  • Musiche Zender • 9/07/23 12:45
    Capo scrivano - 47814 interventi
    Non mi era parsa così male, proprio perché saccheggia appunto quella dell'originale di Young, che era un capolavoro.
  • Musiche Von Leppe • 9/07/23 15:23
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non mi era parsa così male, proprio perché saccheggia appunto quella dell'originale di Young, che era un capolavoro.

    Infatti l'ho notata solo nei pezzi che rimandano all'originale e in generale nei recenti horror non mi ricordo soundtrack memorabili, le ultime che mi vengono in mente e che ascolto sono di Danny Elfman dei primi Burton
  • Musiche Zender • 9/07/23 17:41
    Capo scrivano - 47814 interventi
    Sì, quello sì, ma quindi non era riferito a questa in particolare.
  • Musiche Von Leppe • 9/07/23 18:28
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Questa proprio perché si riallaccia a un capolavoro di colonna sonora mi ha fatto pensare che non ricordo un ost recente che mi è rimasta in mente
  • Discussione Smoker85 • 19/07/23 10:46
    Custode notturno - 82 interventi
    Adesso appare disponibile in pay per view su varie piattaforme (YouTube, Apple, Prime, Google Play)
  • Musiche Magerehein • 28/08/23 00:10
    Call center Davinotti - 73 interventi
    Il motivo al pianoforte udibile dal minuto 02:02 al minuto 03:50 è parte della composizione "Funérailles" di Franz Liszt.
    Ultima modifica: 28/08/23 00:10 da Magerehein
  • Discussione Rebis • 3/10/23 14:37
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Zender la V accanto al titolo mi sembra fuorviante: il film non è una nuova versione dello stesso romanzo ("Schiavi dell'inferno") da cui fu tratto il primo capitolo. È semplicemente una nuova storia ambientata nell'immaginario di Clive Barker, come lo sono tutti i capitoli, dal quinto in poi. Quindi non sequel diretti, ma storie autonome abientate nello stesso mondo immaginario. Secondo me ci andrebbe semplicemente il quadrato arancione. 
  • Discussione Zender • 3/10/23 15:32
    Capo scrivano - 47814 interventi
    Sì, d'accordo, ci sta.