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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/10/07 DAL BENEMERITO REBIS
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Rebis 13/10/07 14:36 - 2339 commenti

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A Ozon piace il melodramma e allora lo fa. Gli sono piaciuti soprattutto Via col vento e Jezebel, così la sua Angel è volitiva come la Leigh e schizzata come la Davis. Gli piace che s'innalzi fino al paradiso per poi precipitare meglio all'inferno. E allora la innalza e la precipita. Ozon fa il melodramma, non lo cita, non lo celebra; lo riproduce. Fa un melodramma con tutti gli altri melodrammi. Magari è uno di quei film teorici o metacinematografici. Nel caso, non si nota. Angel è tanto oleografico da ammorbare e così colto da sfinire. Masturbatorio.

Galbo 19/11/07 18:14 - 12400 commenti

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Il regista Ozon effettua con questo film una ricostruzione quasi da laboratorio del genere melodrammatico. Il risultato è formalmente impeccabile: belle scenografie e costumi, ma è in generale tutta la messa in scena a funzionare perfettamente. La forma tuttavia si abbina poco alla sostanza: i personaggi sono bidimensionali, freddi, privi di qualsiasi umanità e simpatia, specie la protagonista, che non manifesta mai un minimo di ironia che avrebbe reso il personaggio decisamente più coinvolgente.

Cotola 1/02/08 00:47 - 9058 commenti

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Melodrammone girato in stile volutamente retrò (anni Cinquanta) in cui Ozon dimostra una grande bravura nel seguire tutti i clichè del genere di cui è fine e profondo conoscitore. Certamente non un gran film, che anzi ha delle cadute di gusto e di tono davvero notevoli, ma è anche vero che pure per copiare bisogna esserne capaci. A parte alcuni eccessi va anche detto che i personaggi, chi più chi meno, sono assolutamente insopportabili.

Lucius 17/06/09 01:39 - 3015 commenti

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Smielato come una melassa, con costumi laccati alla Barbie questa volta Ozon sbaglia il tiro ed il risultato è un film-fotoromanzo che non racconta più del voluto. Melò che più melò non si può. Nonostante la buona recitazione resta un lezioso omaggio al cinema hollywoodiano d'altri tempi.

Domino86 22/09/10 10:18 - 607 commenti

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Un melodramma in piena regola che, per quel che mi riguarda, ho trovato molto pesante e assai poco interessante. Sembra un fotoromanzo, anche le immagini (suppongo) volutamente finte creano ancor più quel senso di fasullo che scaturisce già di per sè.

Giacomovie 2/11/13 19:37 - 1398 commenti

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Tratto da un romanzo di Elizabeth Taylor (da non confondere con la nota attrice), Ozon ne ricava un film di buon livello tecnico. L'ambito è quello culturale e letterario di un primo novecento ben ricostruito, in cui la "Real Life of Angel Deverell" del suddetto romanzo è la storia dell'ascesa di una scrittrice di talento (una bella Romola Garai) e una vicenda d'amore combattuta, quasi unilaterale, che a volte resta incastrata nel suo eccessivo formalismo ma che ravviva la seconda parte del film.

Nando 31/03/14 21:15 - 3816 commenti

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Una narrazione melodrammatica di ottimo impatto scenografico con valide ricostruzioni. Tuttavia le vicende appaiono lievemente stucchevoli nella descrizione della protagonista (una convincente Garai) che ben si realizza in quel mondo fantasioso. Fassbender sempre magnetico in questi ruoli da tormentato.

Faggi 28/06/16 23:54 - 1549 commenti

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Tentativo di melodramma postmoderno; la vicenda è un pretesto e i personaggi sono marionette unidimensionali per costruire un oggetto concettuale e citazionista che dovrebbe conquistare sia il pubblico smaliziato che quello di bocca buona. Dovrebbe, sia chiaro. Alla resa dei conti gira a vuoto; c'è un intento parodistico ma è eccessivamente criptico e compiaciuto. Risultato: leziosità, noia, gran dispiego di mezzi formali ma poca ispirazione genuina e sostanza espressiva latitante.

Daniela 5/03/16 07:53 - 12673 commenti

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Di modeste origini e scarsa cultura, l'ambiziosa e determinata Angel riesce a diventare una scrittrice di successo, ma il Paradiso non è sempre un luogo incantato... Ozon propone un melodramma in stile anni '50 ma operando uno scarto fra rappresentazione e contenuto. L'antipatia di alcuni personaggi, a cominciare dalla protagonista, impedisce ogni partecipazione empatica e la distanza fra spettatore e storia è ulteriotmente accentuata da alcune soluzioni visive come i trasparenti manifestamente fasulli. Il risultato è un melo fiammeggiante ma freddo, un omaggio sul filo di una sottile parodia.
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  • Discussione Daniela • 5/03/16 08:42
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Visto ieri sera per la prima volta e, stranamente, anche apprezzato. Scrivo stranamente perché avevo già letto i vs. commenti, in particolare quelli di alcuni davinottiani con cui mi trovo d'accordo nel 90% dei casi, per cui le aspettative erano basse, sia pur controbilanciate dal fatto che, secondo la mia esperienza, Ozon può deludere ma assai raramente risulta banale, comunque mai ripetitivo.

    Qui dov'è l'originalità? Credo nel fatto di aver posto al centro della narrazione una eroina romantica con tutti i crismi: una donna forte, determinata a raggiungere i suoi obiettivi (vivere nel Paradiso, nome programmatico di una dimora signorile oggetto delle sue fantasie adolescenziali) scavancando le barriere sociali a cui nascita e condizioni economiche parevano volerla confinare. E lo fa non nel modo più facile, ossia impalmando il ricco pollo di turno, ma con le proprie forze e, una volta raggiunta fama e ricchezza, è lei che prende l'iniziativa in campo sentimentale, scegliendo il maschio più affascinante in circolazione.

    Grande personaggio, verrebbe da dire, senonché l'Angel interpretata da Romola Garai è di una antipatia esagerata, quell'antipatia che non incute neppure rispetto ma piuttosto genera fastidio.
    Un'antipatia non tanto odiosa quanto patetica causa inadeguatezza.
    A differenza di altre celebri "odiose" dello schermo, la povera Angel è antipatica senza avere l'intelligenza, il fascino luciferino oppure la bellezza per poterselo permettere.
    E questo è voluto, Ozon lo sottolinea in vari modi: basta vedere come abbiglia la sua eroina in modo sempre eccessivo, si tratti di un albero di Natale, un lampione in fiamme oppure la stracciona di lusso. Un trionfo di cattivo gusto, micidiale se unito alla ricchezza, che la fa uscire distrutta dall'incontro/confronto con l'aristocratica Angelica. Né va certo meglio dal punto di vista delle doti artistiche: mai nessun dubbio che i romanzi di Angel siano sotto-letteratura di scarso valore (best-sellers usa e getta), destinati all'oblio una volta passati di moda.
    Ed infine, come ha notato Galbo nel suo commento, non le fa dono neppure di un briciolo di salvifica ironia.
    Insomma, fra la protagonista del film e lo spettatore Ozon mette il filo spinato, impedendo ogni forma di empatia oppure di fascinazione.

    Così facendo, quello che si presenta come un omaggio al melodramma al femminile anni '50 può anche essere interpretato come la sua parodia neppure tanto velatamente misogina: almeno così l'ho percepito ed è questa ambiguità che a mio parere rende il film di Ozon interessante.

    PS: Il vero personaggio romantico del film è quello di Nora, fedele segretaria di Angel, che la ama senza mai dichiararlo, ma Ozon la lascia in disparte fino all'epilogo.
    Ultima modifica: 5/03/16 08:57 da Daniela
  • Discussione Galbo • 5/03/16 09:55
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Niente da dire sull'aspetto formale, ma il film mi è sembrato un'algida e fredda ricostruzione d'epoca, poco coinvolgente. Sul fatto che Ozon non realizzi pellicole banali sono d'accordo.