Philadelphia - Film (1993)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un film che avesse come tema l’Aids non poteva mancare, negli anni di massima percezione del fenomeno. Fortunatamente, per trattarlo con la dovuta delicatezza, è stato chiamato un regista (Jonathan Demme) in grado di sapersi concedere al business hollywoodiano con classe superiore, in possesso di uno stile personale che ha saputo cogliere al meglio l'umanità della vicenda nascondendola tra le pieghe di un giudiziario costruito in modo non canonicissimo: Tom Hanks (premiato con un Oscar meritato soprattutto per come riesce a sopportare un ruolo a rischio lacrima costante con grande dignità, nella prima parte) è un avvocato di successo che scopre (senza che Demme ci mostri il momento del fatidico...Leggi tutto annuncio dei medici) di aver contratto il famigerato virus. Verrà licenziato dallo studio con la scusa di essere diventato inefficiente. Lui capisce che non è quella la vera causa e si affida a un avvocato di colore (uno straordinario Denzel Washington) per citare i suoi ex padroni (capitanati da Jason Robards e difesi da Mary Steenburgen). Demme dà importanza al processo, ma lo alterna a momenti di vita quotidiana (di Hanks e Washington) che stemperano la tensione di un dibattito che non si riesce mai a percepire come centrale, catalizzante. Eppure, nonostante questo, il film ha un'intensità e un ritmo altamente apprezzabili (con qualche compiacimento di troppo nella danza stranita di Hanks mentre ascolta un'aria della Callas) che fanno dimenticare le quasi due ore di durata. Il decorso della malattia è tenuto sullo sfondo rispetto all'atteggiamento dei due protagonisti nei confronti della stessa.

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Magnetti 1/02/07 09:49 - 1103 commenti

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Fila liscio e si vede volentieri Philadelphia, con buon merito dei due attori protagonisti che si confermano grandissimi. Anche le figure di contorno sono ben riuscite. Parla di gay e di malati di AIDS e ci ricorda che la discriminazione in generale permea una società (quella americana) basata sull'effimero che vuole riporre nel cassetto tutto ciò che è scomodo. Interessante anche la critica al rampantismo degli avvocati dei mega studi americani (qui sconfitti dall'avvocato bottegaio).

Stubby 26/02/07 21:41 - 1147 commenti

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Un film struggente e di enorme attualità interpretato molto bene da due protagonisti eccezionali come Tom Hanks e Denzel Washington, il tutto contornato da una colonna sonora veramente stupenda di Bruce Springsteen ("Street of Philadelfia"). Il film è molto amaro e mette a nudo il pregiudizio della gente nei confronti dei gay e dei malati di aids. Alcune scene sono molto toccanti nella loro crudezza, e spesso la commozione prende il sopravvento. Consigliato.

Galbo 17/11/07 06:01 - 12399 commenti

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Buon film che mescola abilmente diversi generi: il legal drama (la storia del processo per licenziamento senza giusta causa), la storia sentimentale in chiave gay ma con valori sentimentali ed infine il cinema di impegno civile che lotta contro le discriminazioni. Il tutto con lo sfondo della grande peste del secolo scorso, l'AIDS. Ben scritto e diretto, quest'opera trova gran parte della propria forza narrativa nella contrapposizione tra i due personaggi principali e nelle ottime prove degli attori protagonisti.

Capannelle 10/12/07 16:11 - 4412 commenti

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Una trama che parla di Aids e segregazione, tema difficile ma di grande attualità, quando il film venne girato. Bravo Tom Hanks: è a lui e alla progressiva sofferenza/emarginazione del suo personaggio che verrà associato il film. Come alla toccante colonna sonora di Springsteen. Altrettanto convincente il personaggio di D. Washington, avvocato progressista capace di reggere il tipico scontro alla Davide e Golia. Un classico che non scolora mai. Meno avvincenti alcuni momenti della vita di Hanks e del suo ragazzo (un Banderas agli inizi).

Caesars 13/06/08 09:23 - 3794 commenti

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All'epoca dell'uscita del film il tema dell'AIDS era sicuramente molto più sentito di quanto non lo sia oggi: ecco quindi che prontamente venne sfornato un film sull'argomento. Fortunatamente però dietro la macchina da presa c'è Jonathan Demme e davanti ad essa ci sono Tom Hanks e Denzel Washington, inoltre anche la sceneggiatura evita la maggior parte dei colpi bassi di facile effetto che potevano essere inferti agli spettatori. Il prodotto risulta quindi riuscito e fa scorrere quasi due ore in modo piacevole ed intelligente. Da vedere.

Cotola 11/06/08 13:36 - 9055 commenti

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Discreto film di un regista che in passato però aveva dimostrato di saper fare molto meglio. In ogni caso gli va ascritto il merito, da dividere con gli sceneggiatori, di aver trattato un tema molto spinoso in maniera piuttosto sobria e delicata, evitando di infarcire la pellicola con scene retoriche e piagnucolose miranti solo a tirare colpi bassi nel ventre dello spettatore. Per fortuna Demme, anche quando si dà allo spettacolo, lo fa con una classe maggiore di quella posseduta da molti dei suoi colleghi.

Redeyes 14/06/08 11:50 - 2449 commenti

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Sicuramente un signor film che tratta di sentimenti, ghettizzazione, paura del diverso ed ignoranza spesso accostata ad una certa malignità. Un film che, tuttavia, colpisce al cuore senza ricorrere a stratagemmi, ben noti ai più, o artifizi vari, ma mostrandoci sic et simpliciter il cammino verso la morte e sociale e fisica. Hanks al massimo splendore, qui, Washington altrettanto bravo. Regia sapiente e priva di orpelli, sceneggiatura eccellente, colonna sonora col Boss, ed ho detto tutto!

Lovejoy 15/06/08 18:01 - 1823 commenti

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Decisamente troppo melodrammatico e funereo, in particolare nella seconda parte. Solo le prove d'attore magnifiche di Tom Hanks, Denzel Washington e Jason Robards, per non parlare della colonna sonora, salvano la pellicola dal disastro. Demme azzecca un paio di sequenze perfette, ma il resto non va, a partire dal copione. Si lascia vedere ma non è un capolavoro.

Renato 23/03/09 20:00 - 1648 commenti

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Pesantissimo film drammatico col malato di Aids messo (letteralmente) alla sbarra. Fin troppo didascalico nelle intenzioni, risulta a tratti persino fastidioso per l'assoluta mancanza di pudore, la ruffianeria spinta all'eccesso, la falsità che si percepisce di continuo nella narrazione. Naturalmente la confezione è impeccabile, con un cast di prim'ordine eccetera eccetera, ma la sensazione a fine film è stata di disgusto. Ammirevole la prova di Tom Hanks, anche a livello puramente fisico.

Pigro 22/03/09 10:59 - 9673 commenti

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Avvocato gay malato di Aids fa causa al suo studio per ingiusto licenziamento. Film importante per il tema, trattato con cura quasi didattica, con un ottimo Hanks. Ma la storia è piatta e prevedibile, talmente devota al politicamente corretto da sfiorare l'artificiosità. E non solo cade nello stereotipo (il gay che ama la Callas), ma evita la fisicità di scene sensuali (neanche un bacio in una coppia in cui uno dei due sta morendo!!!), che in un film con personaggi etero avrebbero abbondato: quindi un film sostanzialmente bigotto.

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Stefania 2/03/10 01:01 - 1599 commenti

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Si usa una formula di largo richiamo come il dramma giudiziario, ideale per schierare i buoni contro i cattivi, in questo film che affrontò per primo la tematica dell'AIDS. Ottima la trovata dell'avvocato omofobico di colore: chi è stato oggetto di discriminazione, non è immune da atteggiamenti discriminatori. E abile la mossa di fare di Andrew il gay "perfetto", dolce e sensibile. Ma il film riesce a far "passare il messaggio", anche se più commuovendo che non facendo riflettere sulle reali radici della paura della malattia e del "diverso".

Disorder 14/03/10 13:14 - 1416 commenti

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Nel 1991 il mondo è scosso da due casi eclatanti e quasi contemporanei di Aids (Magic Johnson e Freddie Mercury, quest'ultimo purtroppo fatale), aprendo gli occhi sul dramma dell'Hiv. Inevitabile quindi che venisse confezionato un film, un drammone molto manieristico ma tutto sommato ben fatto. Un plauso soprattutto alla scelta degli attori protagonisti e all'omonima canzone da premio Oscar firmata Springsteen. Un discreto film ma molto sopravvalutato.
MEMORABILE: La superba canzone "Streets of Philadelphia" di Bruce Springsteen.

Ilcassiere 4/06/10 17:18 - 284 commenti

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Polpettone americano che affronta il tema della discriminazione nei confronti dei gay e dei malati di AIDS (e dei gay malati di AIDS), con questo legal drama dal finale piuttosto scontato. Comunque il messaggio, alla fine, passa: gli avvocati rampanti degli studi legali ricchi e famosi sono spietati e senza umanità ma a volte la giustizia trionfa davvero (speriamo...). Buona la prova di Tom Hanks e del giovane Banderas.
MEMORABILE: Streets of Philadelphia

Nando 4/12/10 03:08 - 3816 commenti

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Un avvocato omosessuale viene licenziato per presunta giusta causa anche se il pretesto è la sua malattia, aids, legata al suo status. Una lucida analisi del benpensante pensiero americano, fatto anche di trappole legali, che trova sfogo nei validissimi interpreti. Un film, una lotta che abbatte tabù realmente esistenti.

Giacomovie 13/07/10 10:07 - 1398 commenti

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Intenso, commovente e coraggioso atto d'accusa che dopo diversi anni mantiene purtroppo intatto il suo valore di denuncia. Lancia precise accuse sulle discriminazioni che gli ammalati di Aids devono subire e sul mondo degli affari che non tiene conto della dignità umana. Il film viene sviluppato con grande rigore morale e con una successione temporale degli eventi scandita con precisione. Buona anche la parte giudiziaria. Tom Hanks si adatta ai cambiamenti fisici del suo personaggio mimetizzandosi con naturalezza. Meritato il suo oscar. ***!

Paruzzo 15/08/10 20:51 - 140 commenti

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Un bel film che tratta la discriminazione sessuale e una delle piaghe più diffuse del ventesimo secolo, l'AIDS. Un film che ha la sua forza soprattutto nei due attori protagonisti, Tom Hanks e Denzel Washington, soprattutto quest'ultimo che impersona un avvocato con dei pregiudizi ma che mette la giustizia davanti a tutto. Per il resto è un film piuttosto scontato.

Piero68 28/03/11 10:31 - 2958 commenti

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Ci sono film che riscuotono consensi e premi non tanto per il valore intrinseco del prodotto stesso quanto per il tema trattato. Philadelphia è sicuramente uno di questi. Demme cinicamente sfrutta il problema negli anni del maggiore boom dell'AIDS. Purtroppo il film in sè non è nulla di che. Anche se Hanks e Washington sono quanto di meglio esista sul mercato si limitano a svolgere il loro compitino. Una sceneggiatura piatta poi non aiuta certo il prodotto. Certo, il tema dell'omosessualità e della malattia è trattato con molto garbo. Ma non basta.

Greymouser 19/05/11 11:57 - 1458 commenti

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Il tema era importante, il regista pure, gli attori all'altezza. Ma la montagna partorisce il classico topolino, nel senso che ne vien fuori un film ordinato, compito, pulitino, che non scalfisce nemmeno in superficie la durezza della questione. La colpa, probabilmente, sta nell'ossessione tutta americana di non deragliare nemmeno di una virgola dal "politicamente corretto", soprattutto quando si parla di minoranze "deboli". Preoccupazioni non proprio compatibili con un'idea sincera e forte del cinema. Fiacco.

Giùan 4/11/11 11:12 - 4565 commenti

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Opera di difficile commento e da contestualizzare storicamente: lo sdoganamento hollywoodiano del tema AIDS aveva ovviamente il suo prezzo da pagare in termini di reticenze come di estetica cinematografica. Il copione in effetti è fin troppo attento a esplorare i vari aspetti della spinosa questione come a considerar torti e ragioni d'ognuno. Ma compito del grande cinema è anche questo: rendere empatico ciò che si vorrebbe tener distante. In tal senso la coscienza critica di Demme e il lavoro di cesello degli attori (Washington in primis) è encomiabile.
MEMORABILE: L'aria di Andrea Chenier in cui la Callas canta "porto sventura a chi bene mi vuole": emblematico dell'uso "profondo" che nel film Demme fa dei clichè.

Paulaster 9/05/12 10:12 - 4427 commenti

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Demme presenta il dramma dell'Aids a viso aperto: molti primissimi piani di espressioni e lesioni. A volte scade nel romanzato, ma ha il pregio di fare denuncia sociale in anni caldi per la diffusione della malattia. Hanks buca lo schermo con la sua magrezza; difeso dall'avvocato di colore, si evince una scelta strategica per la sceneggiatura. Splendido finale all'americana, delicato ed umano, che riporta un velo di candore su una vicenda trattata non in profondità.
MEMORABILE: il cameo di Doctor J

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Monzaparco 10/05/12 15:16 - 41 commenti

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Sconcertato di come un polpettone scontato, banale, pieno di luoghi comuni possa aver suscitato tanta ammirazione e molti riconoscimenti. Il regista (che prima di aver visto questo film non mi dispiaceva) cerca di suscitare nello spettatore compassione e simpatia per Tom Hanks gay e malato di AIDS, ma la sceneggiatura porta addirittura al risultato opposto. Nemmeno le interpretazioni dei protagonisti buone ma non eccelse riscattano la pellicola benchè mi facciano propendere per un pallino e mezzo invece di un sonoro "inaccettabile vaccata!"

Rigoletto 19/08/12 11:28 - 1787 commenti

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Sostanzialmente è un buon film che ha il merito di trattare e far prendere coscienza sul tema dell'emarginazione sociale (fenomeno tristemente attuale) da parte di quelle persone che subiscono una morte sociale che precede e accelera quella fisica e che grida che chi è malato ha comunque diritto ad aiuto e felicità. Grande Hanks seguito a ruota da Washington, avvocato la cui crescita umana sarà evidente con questa causa. Peccato che il tutto sia troppo lucido, troppo perfetto (anche la parte in tribunale). Troppo quieto per un tema così. ***1/2
MEMORABILE: Lo sguardo di Hanks, disperato, costretto a combattere col suo male e con i pregiudizi delle persone; L'Aria dall'Andrea Chenier.

Mickes2 29/06/13 18:15 - 1670 commenti

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Il magnifico incipit a descrivere l’eterogeneità di culture, la diversità di persone e luoghi. Philadelphia, città simbolo dei Padri fondatori accoglie una storia di discriminazione, coscienze e formazione contrapponendo il diverso, omosessuali e omofobi, malati di AIDS e sani, indifferenti, insensibili al destino altrui. Impostazione giudiziaria e regia sobria e ordinata, che si lascia andare magnificamente al melò ma paga lo scotto della ricerca lacrimosa, comunque risolta in un finale onesto e coerente, delicato e incisivo. Grande film.
MEMORABILE: Assolutamente l’apertura con “Streets of Philadelphia” di Springsteen; L’Aria di Chenier.

Medicinema 1/04/14 23:51 - 122 commenti

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Il rischio maggiore che si corre trattando temi così delicati è quello di scadere nel pietismo e nel patetico involontario; Demme riesce quasi a evitare tutto ciò, lasciandosi andare un po' troppo, forse, nel finale, in cui giocoforza fa ricorso al lacrimevole. Per il resto l'interpretazione dolente e al contempo elegante di un ottimo Hanks domina la pellicola (anche se con alcune forzature) contrapponendosi a quella più contenuta di Washington. Molto bene anche il resto del cast.

Rullo 2/04/14 23:56 - 388 commenti

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Il tema dell'AIDS, ancora purtroppo attuale, trattato e analizzato nelle sue prime battute, usando come palcoscenico un tribunale e come interpreti un logorato Tom Hanks e un "giustiziere" Washington. La formula funziona e appassiona, nonostante con il senno di poi si potesse osare di più, andando oltre all'amore puramente platonico. In ogni caso la sceneggiatura è ben scritta e, tra le altre cose, la scelta della colonna sonora è assolutamente azzeccata. Intenso il finale.

Almicione 12/09/14 01:33 - 764 commenti

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Il film ha un soggetto interessante: il licenziamento di un grande avvocato dovuto ai pregiudizi dei suoi capi. Ma non ci si può limitare a una buona base: bisogna lavorarla e arricchirla "riempiendo" le scene. Invece Demme sembra quasi lasciare il film a se stesso: avviene il fatto, si inizia il processo, vengono mostrate le varie fasi (ma le arringhe?), Andy sta sempre peggio, si arriva alla fine del processo; tuttò ciò è abbastanza prevedibile e noioso e persino le scene che dovrebbero essere entusiasmanti non lo sono. Un po' grossolano.

Modo 20/09/14 14:43 - 949 commenti

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Bel film che tratta il tema dell'aids e dei pregiudizi latenti riguardo la malattia. Sentito soprattutto pensando all'età del film, primi anni '90. Ora per fortuna, almeno si spera, certi "pregiudizi" sembrano superati. Molto convincente la prova degli attori, ma il film lo trovo leggermente piatto e a parte certe suggestioni inevitabili non sempre a ritmo. Nel complesso riuscito.

Furetto60 23/09/14 14:41 - 1196 commenti

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Purtroppo il talento di tanti bravi attori, oltre al duo protagonista, non può evitare un giudizio in chiaroscuro per un film che vorrebbe trattare di un argomento spinoso come quello dei malati di AIDS e delle coppie omosessuali, ma nello stesso tempo se ne tiene a distanza come se anche gli sceneggiatori, come gli amministratori dello studio legale rappresentato, provassero una "sana" repulsione per certe situazioni. Il risultato vive quindi delle ispirate prove degli attori, ma cala nella trama.

Pinhead80 23/04/15 20:01 - 4767 commenti

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La malattia come causa di discriminazione è il tema dell'intenso film di Jonathan Demme. Hanks offre un'interpretazione commovente dell'uomo in carriera che vede andare a pezzi la sua vita e il suo lavoro. Tutto gira alla perfezione, compreso Washington avvocato che vince le proprie paure pur di difendere la giustizia. Anche la musica trasmette le sensazioni giuste. Impossibile non commuoversi almeno una volta.
MEMORABILE: Hanks mostra i segni della malattia in aula.

Ale nkf 19/06/15 13:54 - 802 commenti

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Si racconta la discriminazione vissuta dal protagonista e la sua battaglia contro un ingiusto licenziamento. Film notissimo che vale la pena di vedere sia per il tema trattato sia per la buona prova degli attori diretti dal maestro Jonathan Demme. A distanza di 20 anni il tema dell'AIDS è meno sentito, ma il messaggio del film è ancora forte e chiaro. Una nota negativa che mi sento di evidenziare è la mancanza, in una pellicola di denuncia come questa, di un guizzo narrativo.
MEMORABILE: L'avanzamento inesorabile della malattia con i segni fisici e soprattutto psicologici che porta con sé.

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Parsifal68 29/06/16 23:28 - 607 commenti

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Un talentuoso avvocato viene licenziato ingiustamente perchè affetto da AIDS e dovrà intraprendere una dura causa per avere giustizia. Nel 1993 questa terribile malattia era ancora vista come la peste del secolo, ma Demme non fa né sensazionalismi né pietismi, anzi imbastisce una solida trama, per due terzi processuale, che spinge sul pedale della discriminazione e vince in tutte le direzioni. Hanks vinse l'Oscar, ma Washington è meglio di lui. La Steenburgen irritante con quei sorrisini fuori luogo.

Lou 1/11/16 18:26 - 1121 commenti

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Demme decide di trattare un tema spinoso come il pregiudizio e la paura del diverso in punta di diritto: l'AIDS e l'omosessualità sono il pretesto per una battaglia legale, a opera di un avvocato nero, in difesa dei diritti di un giovane e brillante avvocato bianco che viene licenziato dallo studio in cui lavora una volta accertata la malattia. Non mancano momenti commoventi ed enfatici, ma la narrazione sa mantenere il livello sobrio e alto di denuncia dell'assenza di umanità. Splendida e appropriata "Streets of Philadelphia" di Springsteen.

Jandileida 3/04/17 17:29 - 1567 commenti

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Se pensiamo che in quel periodo le Pubblicità Progresso italiane affermavano che le persone con l'AIDS giravano con una viola aureola maligna addosso, Philadelphia ebbe sicuramente il merito di far riflettere su un tema delicato. Dal punto di vista filmico la cosa migliore sono Hanks, intenso e Washington, sornione. Demme tiene inoltre la barra del timone sempre dritta, riducendo al minimo le scene madri e scegliendo un'impostazione tutto sommato abbastanza asciutta, pur essendo il film alla fine un giudiziario come se ne sono visti tanti.

Alex75 6/04/17 13:25 - 880 commenti

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Il tema dell’AIDS era molto attuale all’epoca, ma quello dei licenziamenti discriminatori lo è tuttora e il film di Demme è il primo a trattarlo, in modo efficace e persino troppo (politicamente) corretto. Il personaggio meglio caratterizzato è l’avvocato impersonato da Washington (l’idea di un nero con pregiudizi nei confronti di un’altra minoranza è interessante), mentre l’interpretazione di Hanks dà spessore a una figura di gay piuttosto stereotipata.
MEMORABILE: I primi segni della malattia; La canzone di Bruce Springsteen.

Ira72 8/04/17 14:29 - 1313 commenti

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Primi anni 90. È solo da un decennio che si parla (e si evita di parlare) di AIDS e omosessualità. I film cinematografici su certi temi scottanti, ai tempi, non si sprecavano. Dunque un lavoro audace per un coraggioso Hanks al cui melodramma viene affiancato un ruvido, rampante avvocato Washington che ben stempera. Colonna sonora potente e suggestiva, ancora piacevole da ascoltare. Certo, avrei evitato alcune scene buoniste all'eccesso ma... "è l'America ragazzi!". Nel complesso, comunque, un lavoro asciutto, sensibile, commovente.
MEMORABILE: Avv. Miller: Lei è omosessuale? Testimone: Come, scusi? Avv. Miller: Lei è omosessuale? Su, avanti, risponda alla domanda... Lei è una checca? Lei è un finocchio, un pederasta, un invertito, un piglia-in-culo? Lei è un apri-chiappe, un ossobuco? Avanti,

Gugly 30/05/17 10:10 - 1188 commenti

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Classico legal drama che spinge sui diritti civili tanto cari all'etica statunitense; perché il messaggio sia ancora più chiaro il WASP ma gay protagonista si fa rappresentare da un nero e ha un compagno latinoamericano (in pratica tutte le minoranze contro l'establishment, che cita la Bibbia in tribunale per tuonare contro i "pervertiti"). Ovviamente la pellicola è di alta qualità grazie a Hanks (strepitoso), Washington (liberal con riserva) e un giovane e bello Banderas senza gallinacei intorno. Per un mondo più giusto.
MEMORABILE: L'ascolto di un'aria della Callas (sia mai che ci si scordi di questa icona gay...).

Magi94 27/10/17 18:10 - 954 commenti

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Notevole legal thriller che affronta il tema dell'omosessualità, con il merito di non scadere mai né nei luoghi comuni né nella pietà stucchevole che sottintende un handicap alla Forrest Gump. Demme dirige con uno stile molto classico, senza punte di maestria ma semplicemente svolgendo il proprio lavoro e portando avanti la storia con linearità, evitando i cali di ritmo. Lo stesso si può dire per i bravi attori. Bellissimo il tema musicale di Bruce Springsteen.

Daniela 13/06/18 01:06 - 12672 commenti

I gusti di Daniela

Licenziato con pretesti fasulli dallo studio legale presso cui lavorava a causa della sua omosessualità, un avvocato affetto da AIDS fa causa dai suoi ex datori di lavoro. Lo difende in giudizio un collega dapprima molto scettico sulle ragioni del suo cliente... Film importante anche al di là dei suoi meriti strettamente cinematografici per l'impegno civile contro tutte le discriminazioni ma ruffiano e più conformista di quanto vuol sembrare, dato che il legame fra il pur bravo Hanks e Banderas è pudico oltre ogni verosimiglianza, persino quando si giunge alla fase finale sul tipo love story.

Fabbiu 27/01/19 10:24 - 2147 commenti

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Lo dicono anche i protagonisti che il processo non riguarda solo l'Aids, di conseguenza il film diventa un caposaldo del legal-drama che non si occupa solo di licenziamento per giusta causa, ma tocca il tema della discriminazione sociale, il trattamento arbitrario di informazioni sensibili. Hanks dimagrisce notevolmente per l'occasione e impersona un protagonista strabiliante, Washington è il co-primario in grado di rendere appetibile il tutto a qualsiasi tipo di spettatore. Fotografia e musica deliziano con lo stile più bello degli anni Novanta.
MEMORABILE: Cosa mi piace del diritto? Il fatto che una volta ogni tanto, non sempre ma a volte, diventi parte integrante della giustizia applicata alla realtà.

Rambo90 18/04/19 17:16 - 7702 commenti

I gusti di Rambo90

Con la struttura del dramma processuale, Demme riesce abilmente a parlare dei pregiudizi che infestano l'uomo medio (non solo americano) e della battaglia per non far calpestare il diritto. Lo fa con un'ottima sceneggiatura, che mescola bene momenti in tribunale ad altri estremamente commoventi sul decorso della malattia. Ottimo il cast, con un Hanks strepitoso, un rigoroso Washington e tutta una serie di bravi attori nei ruoli di contorno. Bella la colonna sonora.

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Rocchiola 18/11/19 09:55 - 968 commenti

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Il primo film hollywoodiano sull’AIDS è in verità un riuscito dramma sull’indifferenza e il pregiudizio. Demme riesce a evitare le trappole del sentimentalismo con uno sguardo realistico sulla città della dichiarazione d’indipendenza dove l’uguaglianza e l’amore fraterno non sono sempre di casa. Certo qualche lacrimuccia c’è, ma il regista non si è svenduto, firmando un'opera che commuove con intelligenza. Ottima anche la contrapposizione socio-culturale dei due protagonisti e la diversa percezione della malattia che ne consegue.
MEMORABILE: La carrellata iniziale per le strade cittadine; Il volto di Hanks disperato dopo il rifiuto di Washington; "Me lo spieghi come se avessi dieci anni".

Minitina80 14/05/22 23:36 - 2986 commenti

I gusti di Minitina80

L’omosessualità, l’AIDS e la discriminazione sul lavoro abbracciano tanti aspetti che diventa impossibile racchiuderli in una sola opera. Inoltre, essendo un prodotto destinato al grande pubblico era ovvio che determinate situazioni venissero omesse oppure affrontate in un certo modo. Tuttavia, se l’importante era trasmettere un messaggio, allora l’obiettivo di Demme può dirsi riuscito in maniera soddisfacente. Al netto di qualche sequenza non proprio riuscita, suscita sdegno per gli atteggiamenti riprovevoli subiti dal protagonista, solo perché gay e omosessuale.

Enzus79 7/02/23 22:14 - 2902 commenti

I gusti di Enzus79

E' il film che tratta meglio di molti altri il tema delicato dell'AIDS e dei pregiudizi che ne conseguono. Un dramma che, al netto di qualche momento che rasenta il buonismo, può essere giudicato più che convincente. Tom Hanks (premiato con l'Oscar) in un ruolo "estremo" dimostra di essere attore poliedrico. Piccola parte per Roger Corman nel ruolo di un testimone.
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MUSICHE:
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  • Discussione Gugly • 23/03/09 19:42
    Portaborse - 4710 interventi
    Pur essendo Tom Hanks molto braqvo in questo ruolo, concordo nel denotare i clichè e le omissioni che hanno allargato la forbice del pubblico, mica tutti i gay ascoltano estasiati Maria Callas!
  • Discussione Galbo • 24/03/09 04:58
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    credo che per un eterosessuale come Hanks sia difficile interpretare un gay evitando totalmente i clichè; trovo la sua tuttavia un interpretazione molto misurata ed efficace. E poi gli amanti della Callas non sono certo solo gay!
  • Curiosità Ciavazzaro • 9/12/09 14:42
    Scrivano - 5591 interventi
    Il ruolo di Andrew Beckett fu offerto anche a
    Daniel Day-Lewis, Michael Keaton e Andy Garcia.

    Fonte:Imdb
  • Musiche Franci90 • 27/05/10 23:57
    Disoccupato - 36 interventi
    Tracklist "Philadelphia" :

    1. Streets of Philadelphia (Bruce Springsteen)
    2. Lovetown (Peter Gabriel)
    3. It's in your eyes (Pauletta Washington)
    4. Ibo Lele (Ram Morse)
    5. Please send me someone to love (Sade Mayfield)
    6. Have you ever seen the rain (Fogerty)
    7. I don't wanna talk about it (Indigo Girls)
    8. La Mamma Morta (Giordano)
    9. Philadelphia (Neil Young)
    10. Precedent (Howard Shore)
  • Musiche Columbo • 4/03/11 12:46
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Altri brani di musica classica presenti in colonna sonora:

    "Non temer amato bene" from "Idomeneo"
    Composed by Wolfgang Amadeus Mozart
    Performed by Lucia Popp
    Conducted by Kurt Eichhorn
    Münchner Rundfunk Orchester

    "Agnus Dei" from "Coronation Mass" K317
    Composed by Wolfgang Amadeus Mozart
    Performed by Barbara Hendricks
    With Neville Marriner (as Sir Neville Marriner) Conducting The Academy of St. Martin-in-the-Fields Orchestra & Chorus

    "Dulcissimum Convivium" from "Litaniae De Venerabili Altaris Sacramento K243"
    Composed by Wolfgang Amadeus Mozart
    Performed by Barbara Hendricks
    With Neville Marriner (as Sir Neville Marriner) Conducting The Academy of St. Martin-in-the-Fields Orchestra & Chorus

    "Laudate Dominum" from "Vesperae Solennes De Confessore K339"
    Composed by Wolfgang Amadeus Mozart
    Performed by Barbara Hendricks
    With Neville Marriner (as Sir Neville Marriner) Conducting The Academy of St. Martin-in-the-Fields Orchestra & Chorus

    "O nume tutelar"
    (from the opera "La Vestale")
    Composed by Gasparo Spontini
    Performed by Maria Callas
    With Tullio Serafin Conducting Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

    "Ebben? ne andrò lontana"
    (from the opera "La Wally")
    Composed by Alfredo Catalani
    Performed by Maria Callas
    With Tullio Serafin Conducting The Philharmonic Orchestra

    "Ecco: respiro appena"
    (from the opera "Adriana Lecouvreur")
    Composed by Francesco Cilea
    Performed by Maria Callas
    With Tullio Serafin Conducting The Philharmonic Orchestra
  • Homevideo Mco • 10/12/18 12:34
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 27 novembre 2018 in DVD, BR e 4k ultra HD per Universal Home Entertainment.
  • Homevideo Rocchiola • 18/11/19 10:19
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Io posseggo il bluray della Sony uscito se non sbaglio nel 2013. La qualità delle immagini è già molto elevata in questa edizione. Il video si presenta pulito e riccamente dettagliato. Buono l'audio in DTS 5.0 anche se i dialoghi sono come spesso accade un pochino bassi.